PLENARIA CGIE/ LA RELAZIONE DELLA VI COMMISSIONE
ROMA\ aise\ - Riceviamo oggi dal Consigliere Cgie Giuseppe Stabile e pubblichiamo la relazione conclusiva della VI Commissione, riunitasi in occasione della plenaria di inizio luglio presso la Farnesina:
“La VI Commissione, riunitasi nei giorni 1 e 2 luglio 2019 presso la Sala Carla Zuppetti del Ministero degli Affari Esteri, indetta dal Presidente Manfredi Nulli, ha designato all’unanimità in rappresentanza del CGIE, e per inoltro al Comitato di Presidenza, i Consiglieri Billè, Ciofi, Del Bianco e Stabile, quali componenti della costituenda cabina di regia.
I fattori della scelta dei nominativi suggeriti sono stati determinati dall'opportunità che i membri provengano dalla Commissione tematica competente, impegnata in concreto nel ruolo sin dall’inizio del percorso preparatorio della Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni, le Province Autonome e il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, la cui convocazione, presumibilmente, avverrà per il 20 e 21 novembre 2019, previa ratifica da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Pur se agli atti non risultano ancora pervenuti i riscontri e le valutazioni richiesti nel tempo ai vari Organismi istituzionali, che data la parzialità delle informazioni ne hanno limitato la gestione, incidendo quindi anche sulle argomentazioni oggetto di Conferenza, visti gli strumenti a disposizione, nel corso della riunione è stato fatto il punto in merito ai piani di azione ed ampliati i singoli aspetti, anche in una prospettiva regionale, delle tre macro aree approvate nel 2018 dalla Commissione de qua.
Gli approfondimenti si sono soffermati principalmente sui seguenti aspetti: fenomeno migratorio e rischi che i connazionali potrebbero incontrare sul territorio estero; situazione occupazionale italiana e limiti sull’offerta lavorativa all’estero; duplice sistema di formazione per l’abbinamento studio/lavoro; spopolamento dei territori (leve attrattive per favorire il ripopolamento); questione legata al patrimonio immobiliare ed incentivo al turismo per il rientro nel Paese; revisione degli accordi bilaterali sottoscritti in passato dall’Italia con i paesi in alcuni settori strategici da adattare alle necessità del tempo, causa di conseguente disparità di trattamento fiscale e pensionistico.
Quanto sopra nella consapevolezza che l’assenza di un intervento politico nazionale di largo respiro, prevalentemente causa dell’esodo, nell’esercizio delle sue funzioni legislative miranti a fornire incentivi, potrebbe indurre istituzioni sovranazionali ad assumere compiti che verrebbero decisi sulla base di meccanismi che prescindono dalla realtà territoriale italiana”. (aise)