PRIMO LEVI RIUSCÌ A PARLARE AL MONDO DESIDEROSO DI PACE

ROMA\ aise\ - “La personalità e le opere di Primo Levi hanno lasciato un’impronta nella cultura italiana ed europea grazie alla testimonianza preziosa e "universale", come lui stesso la definì, degli orrori dei campi di sterminio, ma grazie anche all’attività di scrittore che seppe proseguire con stile narrativo originale e molto apprezzato”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel centenario della nascita di Primo Levi, il 31 luglio 1919 a Torino.
Oggi, prosegue Mattarella, “l’Italia ricorda uno dei suoi figli più illustri che fu costretto a subire la vergogna delle leggi razziali e della persecuzione nazista e che, dopo la liberazione, si è rivelato tra i più capaci di parlare al mondo desideroso di pace, di libertà, di ricostruzione”.
“La vita non gli ha risparmiato le sofferenze più terribili. La sopravvivenza nell’inferno di Auschwitz lo ha reso "testimone per diritto e per dovere". Le sue parole – conclude il Presidente – sono divenute un insegnamento per donne e uomini incamminati sulla strada della democrazia, dell’uguaglianza dei diritti, della convivenza tra le religioni”. (aise)