SERVIZI FINANZIARI: LA COMMISSIONE UE DEFINISCE LA SUA POLITICA IN MATERIA DI EQUIVALENZA CON I PAESI TERZI

BRUXELLES\ aise\ - La Commissione europea ha fatto un bilancio del suo approccio globale in materia di equivalenza nel settore dei servizi finanziari.
Negli ultimi anni il sistema di equivalenza dell'UE è diventato un importante strumento di promozione dell'integrazione dei mercati finanziari globali e della cooperazione con le autorità dei paesi terzi. Nel bilancio, l'UE valuta il contesto politico generale e la misura in cui i regimi normativi di un determinato paese terzo producono risultati equivalenti a quelli delle proprie norme. Le decisioni positive in materia di equivalenza sono misure unilaterali della Commissione che consentono alle autorità dell'UE di fare affidamento sulle norme e sulla vigilanza dei paesi terzi, dando la possibilità ai partecipanti al mercato provenienti da paesi terzi che operano nell'UE di conformarsi ad un unico insieme di norme.
Nello studio, la Commissione illustra anche il modo in cui i recenti aggiornamenti della legislazione UE garantiranno un'efficacia ancora maggiore del codice unico, della vigilanza e del monitoraggio dell'UE, promuovendo nel contempo le attività commerciali transfrontaliere nei mercati globali. La Commissione ha finora adottato oltre 280 decisioni di equivalenza riguardanti oltre 30 paesi.
"Il sistema di equivalenza è uno dei principali strumenti a nostra disposizione per interagire con i paesi terzi nel settore dei servizi finanziari”, spiega Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale e competente per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali. “È vantaggioso per entrambe le parti perché permette all'UE di intrattenere una solida cooperazione con i partner e di aprire i mercati agli operatori non UE, potendo a nostra volta avere accesso ai mercati di paesi terzi. La nostra politica in materia di equivalenza – aggiunge Dombrovskis – si è finora dimostrata efficace e ora abbiamo stabilito norme ancora migliori per realizzare i nostri obiettivi finalizzati alla salvaguardia della stabilità finanziaria, promuovendo al contempo l'integrazione internazionale dei mercati finanziari dell'UE".
La comunicazione illustra l'approccio globale e i recenti miglioramenti legislativi dell'UE riguardanti le modalità con cui la Commissione concede l'equivalenza ai paesi terzi. Descrive, poi, il modo in cui la Commissione e le autorità europee di vigilanza monitorano la situazione in detti paesi dopo l'adozione delle decisioni di equivalenza, per accertarsi che essi continuino a conseguire gli obiettivi UE e a preservare la stabilità finanziaria, la protezione degli investitori, l'integrità del mercato e la parità di condizioni nell'UE.
Il documento della Commissione fornisce anche una panoramica di come le recenti modifiche al diritto dell'Unione abbiano rafforzato il quadro di equivalenza dell'UE, sia in termini di valutazioni iniziali che di monitoraggio ex post, in particolare attraverso il rafforzamento del ruolo delle autorità europee di vigilanza. Queste recenti modifiche legislative, come nel caso dei regolamenti modificati sulle autorità europee di vigilanza, rafforzano il ruolo di dette autorità per quanto riguarda il monitoraggio dei paesi terzi equivalenti.
RECENTI DECISIONI IN MATERIA DI EQUIVALENZA
In linea con gli impegni assunti a favore della promozione della trasparenza nei confronti dei portatori di interesse, la Commissione si avvale della pubblicazione per presentare le sue decisioni in materia di equivalenza.
Ieri, la Commissione ha adottato le decisioni di equivalenza in relazione agli indici di riferimento finanziari amministrati in Australia e Singapore. Tali decisioni riconoscono che gli amministratori di determinati tassi di interesse e indici di riferimento per le valute in Australia e Singapore sono soggetti a requisiti giuridici vincolanti equivalenti ai requisiti UE fissati dal regolamento (UE) 2016/1011 (regolamento sugli indici di riferimento).
Separatamente, la Commissione ha esteso le decisioni di equivalenza esistenti nel settore delle agenzie di rating del credito a Hong-Kong, Giappone, Messico e Stati Uniti. Allo stesso tempo, la Commissione ha per la prima volta abrogato le decisioni esistenti riguardanti Argentina, Australia, Brasile, Canada e Singapore, in quanto tali giurisdizioni non sono più in grado di soddisfare le norme stabilite dal regolamento UE relativo alle agenzie di rating del credito dopo la sua modifica nel 2013. A seguito di discussioni intercorse con la Commissione, detti paesi hanno deciso di non attuare i necessari adeguamenti legislativi tenuto conto della limitata portata delle attività da coprire.
LE DECISIONI DI EQUIVALENZA
Nel febbraio 2017, la Commissione ha pubblicato un documento di lavoro dei servizi della Commissione, che forniva una prima valutazione completa in materia di equivalenza nel settore dei servizi finanziari. Il documento illustrava l'approccio adottato dalla Commissione per la valutazione dei quadri dei paesi terzi e delineava gli obiettivi principali perseguiti dalla Commissione.
Le decisioni di equivalenza consentono alla Commissione di riconoscere che il regime di regolamentazione o di vigilanza finanziaria di alcuni paesi terzi è equivalente al corrispondente quadro dell'UE. La Commissione può dichiarare un paese terzo equivalente quando il quadro di regolamentazione e di vigilanza del paese terzo produce risultati equivalenti a quelli del pertinente quadro dell'UE. L'equivalenza è uno strumento di regolamentazione, solitamente un atto di esecuzione, che mira a fornire vantaggi prudenziali ai partecipanti al mercato e a preservare la stabilità finanziaria, la protezione degli investitori, l'integrità del mercato e la parità di condizioni nel mercato unico dell'UE.
Il processo decisionale in materia di equivalenza è preceduto da una valutazione approfondita da parte della Commissione, basata su un dialogo con le autorità del paese terzo interessato e con il coinvolgimento, ove opportuno, delle autorità europee di vigilanza. La valutazione si basa sui principi di proporzionalità e viene effettuata in funzione del rischio, vale a dire che la Commissione esaminerà più nel dettaglio il quadro di un paese terzo e si aspetterà una maggiore salvaguardia contro i rischi nel caso in cui tale paese terzo abbia un forte impatto sui mercati europei.
La normativa UE sui servizi finanziari comprende circa 40 settori per le decisioni in materia di equivalenza. (aise)