SI VIVE D'ARTE

ROMA – focus\aise\ - È entrata nel vivo la prima edizione del premio “Vivo d'arte”, lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la partecipazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il premio consta di due sezioni distinte, una dedicata alle arti performative e l'altra alle arti visive, che vedono la collaborazione rispettivamente della Fondazione Romaeuropa e del MAMBo Museo d'Arte Moderna di Bologna.
Il bando per le due sezioni è stato lanciato in due momenti distinti e proprio nei giorni scorsi, mentre si aprivano le iscrizioni per le arti visive, è stato annunciato il vincitore per le arti performative. Si tratta di Maria Giulia Serantoni, giovane coreografa italiana residente a Berlino, che si è aggiudicata il premio con il suo progetto "Underground memoirs".
Ricordiamo che il concorso è riservato ad artisti di nazionalità italiana, con meno di 36 anni, residenti stabilmente all’estero da almeno due anni ed impegnati, nel caso di Serantoni, nelle discipline del teatro, della musica e della danza contemporanee.
Venti sono state le candidature a questa prima edizione del Premio: artisti italiani residenti in 12 Paesi (Paraguay, Spagna, Francia, Monaco, USA, Germania, Argentina, UK, Australia, Belgio, Polonia, Tanzania) che hanno presentato nuovi progetti di altissima qualità. Personalità eterogenee che dialogano attivamente con i propri Paesi di residenza e con le relative comunità e culture, pur mantenendo saldo il legame con l’Italia, ed anzi sviluppando la propria identità artistica in modo innovativo e contemporaneo.
Ha prevalso su tutte l'opera di Maria Giulia Serantoni, una performance multidisciplinare in cui la danza si unisce ad una forte componente video, sonora ed installativa, rappresenta un viaggio nei ricordi delle due danzatrici protagoniste, legati alla cultura "underground" e alla scena artistica indipendente della città di Berlino.
"Undergound Memoirs" sarà presentato il 3 novembre 2019 presso il Mattatoio, nell’ambito della trentaquattresima edizione del Romaeuropa Festival.
Ora toccherà agli artisti impegnati nelle arti visive, ovvero nelle arti figurative, nella scultura e nella video arte, sempre al di sotto dei 36 anni di età e residenti stabilmente all’estero.
La partecipazione a questa prima edizione del concorso “Vivo d'arte – arti visive” sarà limitata a giovani artisti residenti nell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa) ed in Africa sub-sahariana, in linea di continuità con gli anni culturali tematici 2018 (Italia, Culture, Mediterraneo) e 2019 (Italia, Culture, Africa). Avranno tempo sino al 6 giugno 2019 (alle 12.00 ora italiana) per inviare le loro opere.
Nella valutazione dei progetti artistici, la Commissione – composta da due rappresentanti del MAECI, uno del MAMbo, uno del MIBAC e da un componente del Comitato scientifico della Collezione Farnesina – terrà in particolare conto l’originalità, la valorizzazione degli elementi di contaminazione e incontro tra la cultura italiana e quella dei paesi esteri di residenza degli artisti, l’eventuale carattere di integrazione tra due o più linguaggi di arte visiva (fotografia, pittura, scultura ecc.) contenuti nell’opera proposta.
Il progetto artistico vincitore di “Vivo d’arte – arti visive” sarà realizzato in occasione di un periodo di residenza presso la Residenza per Artisti Sandra Natali del MAMbo – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bologna e successivamente acquisito in comodato d’uso triennale all’interno della Collezione Farnesina di arte contemporanea, previo consenso del Comitato scientifico della Collezione medesima.
Il Premio nella sua interezza è pensato per valorizzare la creatività e il talento dei giovani connazionali residenti all’estero, offrendo loro una preziosa opportunità di visibilità nell’ambito di accreditate istituzioni museali nazionali, anche per accrescerne la “quotazione”. Ma non solo. L'iniziativa intende anche promuovere l’integrazione e la collaborazione tra gli artisti italiani e la scena culturale del paese di residenza, stimolando la produzione di nuove opere che sviluppino il tema della contaminazione e del dialogo tra culture e che prevedano il coinvolgimento di artisti locali. Infine il premio punta a creare una rete di artisti italiani all’estero e dare un segnale di attenzione verso la nuova emigrazione italiana, valorizzando in chiave contemporanea due tratti distintivi dell’Italia nel mondo: la sua creatività e la capacità delle sue eccellenze artistiche di esprimersi anche al di fuori dei confini nazionali. (focus\aise)