UN OCCHIO A BANDI E CONCORSI

ROMA – focus\aise\ - Settimana ghiotta per i giovani italiani con lo sguardo rivolto verso il mondo.
Scade oggi il bando del progetto “Laureati per l’italiano”, nato per inviare nelle università straniere formatori con specifiche competenze didattico-metodologiche nell’insegnamento dell’italiano come lingua straniera. Bandito dalle università Stranieri di Siena, Roma Tre e Stranieri di Perugia, il concorso è destinato a laureati magistrali delle università italiane. Non è previsto alcun limite di età per l’accesso alla selezione, anche se il alcune sedi estere potrebbero definire eventuali limiti, in corrispondenza delle leggi locali sul lavoro.
C'è tempo invece sino all'11 maggio per partecipare alla nuova edizione del Bando Eduitalia per il 2019. Il concorso, pubblicato online dall’Ambasciata italiana a Washington, prevede l’assegnazione di 22 borse di studio per gli studenti che si iscriveranno all’esame AP di Lingua e Cultura Italiana negli Usa. Le borse di studio includono fino a 5 settimane di soggiorno in Italia presso una delle scuole associate a Eduitalia, la frequenza di un corso di lingua italiana, il materiale didattico necessario e la partecipazione ad attività extracurricolari.
Sebbene in un altro contesto, è rivolto sempre ai giovani, in particolari quelli fra i 20 e i 30 anni, il concorso “In Un Altro Mondo”, al quale si potrà partecipare sino al 15 aprile iscrivendosi sul sito www.inunaltromondo.it. La promessa è vivere 30 giorni di ricordi indimenticabili in una realtà sostenuta dai fondi dell'8xmille alla Chiesa cattolica. Madagascar, India, Brasile e Albania le destinazioni di quest’anno. Più nel dettaglio, l’esperienza di volontariato si svolgerà in India con Caritas italiana, in un progetto di ricostruzione dopo le inondazioni in Kerala; in Madagascar, in una scuola per bambine povere delle suore della Congregazione di San Giovanni Battista; in Albania con “RTM-volontari nel mondo”, in un progetto di sviluppo e valorizzazione dell’agricoltura familiare; ed infine in Brasile, in una casa per ragazze madri dell’Associazione “Maria Mae de Vida”. (focus\aise)