UNICEF: PROTEGGERE I PICCOLI MIGRANTI

GINEVRA\ aise\ - I governi europei “concordino un approccio regionale per proteggere meglio i bambini rifugiati e migranti che continuano ad affrontare gravi pericoli e violazioni dei loro diritti fondamentali durante pericolosi viaggi in mare e all'arrivo in Europa”. Questo l’invito che l’Unicef rilancia oggi all’Europa, all’indomani dell’ennesima tragedia del mare.
L’agenzia Onu stima che circa 400 bambini rifugiati e migranti - una media di 29 bambini al giorno - siano arrivati sulle coste di Grecia, Italia e Spagna solo durante le prime due settimane di gennaio.
“I bambini sopportano viaggi particolarmente pericolosi a causa del gelo e delle acque agitate durante i mesi invernali”, riporta l’Unicef. “Dalle notizie dello scorso fine settimana risulta che circa 170 persone siano morte o scomparse in due diversi naufragi nel Mediterraneo. Secondo alcune segnalazioni, a bordo c'erano bambini e una donna in gravidanza. La settimana scorsa, una bambina irachena di nove anni sarebbe annegata nel Mediterraneo mentre cercava di raggiungere l'isola di Samos con la sua famiglia”. Senza dimenticare che “all'inizio di quest'anno, almeno sei bambini sono stati bloccati nel Mediterraneo a bordo della nave di salvataggio Sea Watch 3 perché non è stato permesso di attraccare. I bambini a bordo sono rimasti nel limbo, alcuni fino a 18 giorni, senza poter accedere alle cure mediche urgenti o ad altri servizi essenziali fino a quando alla nave è stato finalmente permesso di sbarcare”.
Ogni giorno, ricorda il Direttore regionale dell'UNICEF per l'Europa e l'Asia centrale e Coordinatore speciale per la risposta dei migranti in Europa, Afshan Khan, “i bambini rischiano la vita viaggiando in acque pericolose in condizioni di gelo, con la speranza di trovare sicurezza e opportunità per costruire un futuro dignitoso. Un approccio a livello regionale aiuterebbe ad evitare che questi bambini - molti dei quali hanno già subito sfruttamento e abusi durante i loro lunghi viaggi - soffrano ulteriormente".
Secondo le stime Unicef sarebbero 23.000 i bambini rifugiati e migranti arrivati via mare in Grecia, Italia e Spagna nel 2018, la stragrande maggioranza in fuga da conflitti, povertà estrema e persecuzioni.
Uno di questi bambini è Osama, 12 anni, che è fuggito dal conflitto in corso nello Yemen. Osama e la sua famiglia sono stati recentemente trasferiti dal Centro di accoglienza e identificazione di Moria, sull'isola di Lesbo, in Grecia, ad Atene.
Questo il racconto del viaggio fatto agli operatori Unicef: “ho pensato: è finita, sto per morire. È così che finisce la mia vita. Il mio futuro nello Yemen era incerto, non potevo studiare per diventare medico, ingegnere o altro. Voglio essere un medico perché voglio aiutare gli altri e la mia famiglia".
Per proteggere meglio i bambini rifugiati e migranti vulnerabili, l'UNICEF chiede di “prevedere un approccio su base regionale che permetta alle navi di soccorso di far sbarcare le persone in modo sicuro e più rapidamente possibile. Le strutture di accoglienza e di identificazione in linea con i criteri di tutela dei diritti dell’infanzia, devono inoltre garantire l'accesso dei bambini alla protezione, alle cure sanitarie e al sostegno psicosociale e tutti i minorenni devono avere accesso a un procedimento equo e tempestivo, che comprende l'assistenza legale e le procedure d’asilo. È inoltre urgente un maggiore impegno per i reinsediamenti che diano la priorità ai minorenni e procedure di ricongiungimento familiare più rapide da parte di tutti gli Stati membri dell'UE”.
Quest'anno, ricorda Khan, “ricorre il 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, una pietra miliare che serve a ricordare che tutti gli Stati membri europei si sono impegnati a proteggere i diritti di tutti i bambini, indipendentemente dal loro status migratorio".
L'UNICEF aiuta i bambini rifugiati e migranti ad accedere ad un alloggio adeguato, al sostegno psicosociale e all'istruzione, rafforzando al contempo i sistemi nazionali di protezione dell'infanzia a beneficio di tutti i bambini vulnerabili. In tutta la regione, l'UNICEF sostiene la protezione dei diritti di tutti i bambini rifugiati e migranti e promuove l'inclusione sociale all'interno delle nuove comunità.
L'anno scorso l'UNICEF ha lanciato un appello per 34 milioni di dollari a sostegno dei bambini rifugiati e migranti in Europa, ricevendo un totale di 15 milioni di dollari, con una mancanza di finanziamento del 55%. (aise)