WATER UNDER FIRE NELL’ULTIMO RAPPORTO UNICEF

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GINEVRA\ aise\ - Ogni bambino ha diritto all'acqua e ai servizi igienico-sanitari. Eppure, ogni giorno, centinaia di milioni di bambini ne fanno a meno. A livello globale, in aree instabili e colpite da conflitti, 420 milioni di bambini non dispongono di servizi igienici di base e 210 milioni di bambini non hanno accesso ad acqua potabile sicura. Nell’ambito della Settimana mondiale dell’acqua, l’UNICEF lancia il Rapporto "Acqua sotto il fuoco" (Water under fire" - 1° volume di una serie), dedicato al legame tra emergenze, sviluppo e pace nelle aree instabili e colpite da conflitti.
Dal rapporto emerge che, a livello globale, oltre 800 milioni di bambini vivono in 58 aree instabili e colpite da conflitti, compresi 220 milioni di bambini che vivono in 15 contesti estremamente instabili. Coloro che vivono in contesti estremamente instabili hanno tre volte maggiori probabilità di praticare la defecazione all’aperto; quattro volte maggiori probabilità di non avere servizi igienico-sanitari di base e otto volte più probabilità di non avere servizi di acqua potabile di base.
Ancora: nei conflitti, l'acqua non sicura può essere mortale quanto i proiettili. In media, i bambini al di sotto dei 15 anni in conflitto hanno quasi il triplo delle probabilità di morire per malattie legate all'acqua non sicura e ai servizi igienico-sanitari rispetto alla violenza diretta. Per i bambini più piccoli, poi, la situazione è peggiore: i bambini al di sotto dei cinque anni hanno più di 20 volte più probabilità di morire per malattie legate all'acqua e ai servizi igienico-sanitari che per violenza diretta.
Il Rapporto UNICEF riporta inoltre che entro il 2030, l’80% tra i più poveri del mondo vivrà in Stati instabili e colpiti da conflitti. Negli ultimi anni, più di 120 milioni di persone ogni anno hanno avuto bisogno di assistenza e protezione umanitaria urgente. Le crisi sono più numerose, colpiscono più persone e durano più a lungo di dieci anni fa. Nel 2018, 70,8 milioni di persone sono state costrette a sfollare con la forza, per lo più a causa dei conflitti, - metà erano bambini. I conflitti si protraggono sempre più a lungo, la durata media dei piani di risposta umanitaria (HRP) è aumentata da 5,2 anni nel 2014 a 9,3 anni nel 2018.
Gli attacchi ai sistemi idrici colpiscono direttamente i bambini. Quando il flusso di acqua pulita si arresta, i bambini sono costretti a fare affidamento su acqua non sicura, mettendosi a rischio di malattie, e nei conflitti, attacchi deliberati e indiscriminati distruggono le infrastrutture idriche, feriscono il personale e tagliano l'energia che mantiene in funzione i sistemi idrici.
Il diritto all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari è sancito nella Convenzione sui diritti dell’infanzia. È fondamentale per la sopravvivenza di un bambino quanto il cibo, le cure mediche e la protezione. Tuttavia, da Cox's Bazar (Bangladesh) all'Ucraina allo Yemen, crisi e conflitti prolungati portano alla privazione di questi diritti.
Nelle zone instabili e colpite dai conflitti, l'accesso all'acqua potabile è spesso compromesso; le infrastrutture sono danneggiate o in disuso, le condutture sono danneggiate e la raccolta dell'acqua è pericolosa. Senza accesso all'acqua potabile, i bambini si ammalano, le scuole e gli ospedali non funzionano, le malattie e la malnutrizione si diffondono.
Il declino e la distruzione dei sistemi idrici e sanitari e l'insicurezza idrica sono cause sempre più diffuse di instabilità sociale, economica e politica, che minacciano la sopravvivenza, la salute e lo sviluppo dei bambini e delle loro comunità, nonché la pace e lo sviluppo a tutti i livelli.
"Le crisi legate ai conflitti diventano sempre più frequenti, colpiscono più persone e durano più a lungo. Nelle zone estremamente instabili e colpite dai conflitti, la situazione è disastrosa per i bambini. L'assistenza umanitaria da sola non risolverà questi problemi, ma attraverso partenariati intersettoriali possiamo costruire servizi idrici, sanitari e igienici sostenibili e resilienti che possono creare un futuro più stabile e pacifico per i bambini e le loro famiglie", ha affermato Kelly Ann Naylor, direttore associato UNICEF per Acqua, Sanità e Igiene.
Il rapporto presenta esempi che dimostrano come servizi per acqua e igiene possono essere pianificati, finanziati e forniti per alleviare le sofferenze, ridurre i rischi e diminuire la vulnerabilità dei bambini e delle loro comunità su scala globale. (aise)