CORONAVIRUS/ 66.414 CONTAGI/ 589 GUARITI E 969 MORTI IN PIÙ

ROMA\ aise\ - Non si arresta l’aumento dei contagi e, soprattutto, dei morti da coronavirus in Italia. Oggi, a fronte di 589 guariti – 10950 in totale – sono morte 969 persone. Di questi, 50 sono riferiti alla giornata di ieri, non computati per un errore nei dati di una regione. Lo ha confermato oggi Domenico Arcuri, commissario del Governo per la gestione dell’emergenza, che ha tenuto la consueta conferenza stampa quotidiana nella sede della protezione civile. I contagi sono in tutto 66.414: di questi, 3732 – pari al 6% - sono in terapia intensiva.
Attraverso la Cross sono stati trasferiti 75 pazienti dalla Lombardia in altre regioni con più disponibilità di posti.
“Purtroppo i dati dell’Italia ma anche delle altre parti del mondo ci dicono quanto sia globale e vasta la crisi sanitaria che stiamo vivendo”, ha detto Arcuri. Una “pandemia senza precedenti, che colpisce i Paesi più forti del mondo, che progressivamente adottano le nostre stesse misure”. Una “crisi mondiale in cui c’è bisogno di collaborazione, senza egoismi e particolarismi”. L’Italia “sta facendo fino in fondo la sua parte”.
Tre, ha proseguito Arcuri, le “questioni fondamentali” che stiamo gestendo.
La prima è “cercare, ovunque essi siano, dispositivi e apparecchiature che servono a combattere questa guerra; farli arrivare dove servono, su tutto il territorio il prima possibile”; al tempo stesso “si lavora senza sosta per rafforzare la filiera industriale per acquisire una produzione autoctona che ci faccia dipendere meno dall’estero”. l’Italia “punta all’autosufficienza nel rapporto strumenti-soluzioni-bisogni-emergenza”.
Uno “sforzo a 360 gradi”, ha ribadito, che prevede anche “collaborazione con molti paesi, da cui acquistiamo prodotti e apparecchiature e dispositivi”. Tra questi Francia, Germania, Cina e Russia, ma abbiamo “trattative anche con altri Paesi, spesso lontani da noi, dove vengono realizzati e dove è possibile cercare di approvvigionarsi senza – ha tenuto a sottolineare Arcuri – che ci sia alcuna implicazione di natura politica o geografica”. Questo “è il tempo della cooperazione e della solidarietà e non delle divisioni. Dovunque c’è possibilità di trovare soluzioni, lì è giusto andare a cercarle”.
Il coronavirus “è un nemico invisibile, forte e sconosciuto; per sconfiggerlo dobbiamo utilizzare tutti le tre armi a nostra disposizione”. La prima è “la collaborazione di tutti i cittadini che imploriamo affinchè rispettino le misure del governo”. Ribadito che “prevenzione è la principale arma che abbiamo”, Arcuri si è detto consapevole del “sacrificio straordinario” chiesto agli italiani, che ha ringraziato per la sopportazione di una “condizione inusuale” ma necessaria “per vincere questa battaglia”.
La “seconda arma” sono “gli operatori sanitari che ogni giorno lavorano su questo paradossale fronte, per cercare di debellare questo nemico. A loro un ringraziamento straordinario e commosso”. Ringraziamento esteso ai ricercatori, italiani e nel mondo, “che studiano e sperimentano soluzioni che auspichiamo presto di inserire tra le armi che abbiamo contro il virus”.
Infine, l’informazione: “tutti insieme dobbiamo fare di più e meglio”, ha detto Arcuri, che da domani inizierà anche lui a tenere due punti stampa settimanali. “i cittadini hanno diritto di essere informati in modo puntale e trasparente su scelte e passi avanti, sulle difficoltà di cui il nostro cammino è costellato. Cercheremo di fare ogni sforzo perché possa avvenire, perché tutti possano condividere vittorie, rallentamenti, sconfitte e avanzamenti per cui questo straordinario gruppo di istituzioni e persone sta facendo ogni sforzo”.
Sul fronte-regioni, Arcuri ha detto che è stato “avviato un lavoro comune con le regioni per condividere metodi e sistemi per riuscire a perfezionare e focalizzare la batteria di strumenti che sempre a più abbiamo a nostra disposizione. Un lavoro che continua senza sosta” perché “gli acquisti che vengono fatti dalla Protezione civile, Consip e dal Commissario sono e resteranno complementari, suppletivi a quelli delle regioni. È giusto che lo Stato aiuti, sostenga la sua articolazione territoriale” nel “rispetto dei ruoli”.
Proprio per “dare conto a tutti i cittadini di quello che facciamo, ogni martedì e sabato alle 12 terrò incontro con la stampa per illustrare le decisioni adottate e il lavoro svolto”.
Una “seconda novità” è che “abbiamo avviato e concluso un lavoro tutti insieme per velocizzare le modalità e i tempi di distribuzione dei materiali che acquisiamo. Da domani – ha spiegato Arcuri - grazie al Ministero della Difesa utilizzeremo non solo i loro camion, ma anche gli elicotteri”. Inoltre personale militare sarà “impiegato nella distribuzione dei materiali che gli aerei ci consegnano”. L’Esercito “ci aiuterà a fare più in fretta possibile per portare a cittadini e medici le apparecchiature e i dispositivi”.
Arcuri ha poi ringraziato per il “decisivo contributo” anche il Ministro degli Esteri Di Maio e la “straordinaria unità di crisi che ha messo in campo per rafforzare lo sforzo del Governo”.
Passando ai numeri, Arcuri ha annunciato la consegna oggi di 136 impianti di terapia intensiva (negli ultimi tre giorni ne sono stati consegnati 242). In Italia, ha ricordato, le terapie intensive sono passate da 5543 a 8984 oggi, cioè il 68% in più in brevissimo tempo.
Quanto alle mascherine, oggi ne sono distribuite 4,1 milioni, di cui 2,8 ffp2 ffp3 al personale sanitario (negli ultimi tre giorni, 9,6 milioni).
Molto attivo anche il sistema produttivo italiano: “abbiamo concluso una attività di rafforzamento di una impresa italiana – già nostro fornitore – che produce ventilatori per terapie intensive e sub intensive, che dalla prossima settimana raddoppierà la produzione (50 invece di respiratori al giorno)”.
Dopo il lancio del “Cura Italia”, ha aggiunto, “abbiamo avuto un riscontro straorinario: molte centinaia di cittadini e imprese vogliono contribuire alla produzione nazionale di dispositivi. Altre aziende hanno raddoppiato la produzione dei caschi, che servono per attenuare il rischio che i contagiati debbano andare in terapia intensiva”. Inoltre “; un consorzio di imprese nazionali del settore della moda ha avviato la produzione di 1 milione e mezzo di mascherine a settimana, a partire da lunedì”.
Insomma, Arcuri ha voluto sottolineare lo “sforzo straordinario dell’Italia e degli italiani in tutte le componenti”; sforzo che ha “aggregato coscienze e comportamenti” intorno ad un unico obiettivo, cioè “sconfiggere tutti insieme il virus, cercando di produrre a casa nostra il più possibile di quello che ci serve”.
Il commissario ha anche ricordato che ieri, con il Ministro Boccia ha accompagnato a Bergamo i primi 20 medici volontari; si tratta del “primo contingente dei tanti – circa 8mila – che da tutta Italia hanno risposto alla call della Protezione civile e si sono messi a disposizione. Nei prossimi giorni, con la regia del Ministro della salte Speranza, altri 300 raggiungeranno le zone a maggiore diffusione del virus. Li ringrazio per l’energia, la passione e la solidarietà che ho visto”.
Lanciata ieri, si chiuderà domani la call con cui la protezione civile conta di raccogliere la disponibilità di 500 infermieri da affiancare ai medici. “Tutte le regioni – ha sottolineato Arcuri – verranno prima possibile e nel modo più equo possibile dotate di attrezzature e di dispositivi”.
Dopo l’ultima precisazione sul ruolo della Consip, che ha ringraziato per il lavoro svolto, Arcuri ha rivolto un saluto ad Angelo Borrelli: “invio un abbraccio ad un amico e ad un galantuomo, Angelo Borrelli, che serve da molto tempo lo Stato, con passione e senso civico. Lo aspettiamo presto e speriamo che sia tra noi prima possibile per ricominciare a lavorare insieme”. (aise)