CORONAVIRUS: 77635 CONTAGI/ 1109 GUARITI E 837 MORTI IN PIÙ

ROMA\ aise\ - Sono 77.635 le persone contagiate da coronavirus in Italia, 2107 in più di ieri; di queste 4023 sono in terapia intensiva, 28.192 sono ricoverati, 45.420 (cioè il 59% del totale) sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. Sono morte altre 837 persone, mentre il totale dei guariti sale a 15.729, 1109 in più di ieri.
Questi i dati riportati dal capo della protezione civile, Angelo Borrelli, nel consueto punto stampa pomeridiano che oggi l’ha visto affiancato da Roberto Bernabei, presidente di “Italia longeva” e membro del Comitato tecnico scientifico.
I pazienti trasferiti con la Cross sono 96, 2 in più di ieri, 56 con il coronavirus, 40 senza.
Ben 12204 i volontari in campo, che si affiancano alle forze armate e alle forze dell’ordine e ai sanitari.
779 le tende pre-triage allestite di fronte agli ospedali, 151 quelle nei penitenziari.
I fondi raccolti dal conto corrente aperto dalla Protezione civile sono saliti a 75.524.000: “grazie agli italiani per la loro generosità”, ha detto Borrelli, spiegando che “8.138.500 sono già stati impiegati per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari”. Dopo quello dello Spallanzani citato ieri, il capo della protezione civile ha segnalato oggi un’altra “eccellenza italiana” cioè il laboratorio dell’ospedale Sacco di Milano che “è stato adeguato ai tempi della Sars”, anch’esso con un “reparto di biocontenimento per la lotta agli agenti virali e infettivi”.
A Bernabei il compito di sottolineare l’importanza della diminuzione dell’incremento delle persone ricoverate: “siamo passati da 1276 il 26 marzo a 409 ieri, a 397 oggi. I ricoverati in terapia intensiva siamo passati dai 120 del 26 marzo ai 42 oggi”. Si tratta di “un dato che fotografa l’andamento di come il sistema ospedaliero fa fronte a questi numeri in via di contenimento”.
Le persone colpite dal virus, ha confermato Bernabei, rimangono gli anziani: “l’età media dei deceduti è 79 anni; il 70% sono uomini e il 30% donne”. Importante l’incidenza delle malattie associate: “il coronavirus colpisce organismi fragili: il 52% dei morti aveva 3 patologie, il 25% 2, il 21% era affetto da una patologia, e solo il 2% non aveva nessuna patologia associata. Dei 23 morti sotto i 40 anni, 15 avevano patologie importanti associate”. L’invito, quindi, è che “chi ha patologie è bene che le curino con attenzione”.
Ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, diabete, fibrillazione atriale e insufficienza renale le più “pericolose”.
Importante monitorare il fronte delle residenze per anziani, dove ci sono 300mila ospiti, con un’età media di 85 anni; di questi il 65% ha l’Alzheimer. Si tratta di “un territorio da rinforzare”, ha detto Bernabei, “ma non si fa dall’oggi al domani. Dobbiamo far sì che queste 300mila persone, così come i ragazzi nelle comunità d’alloggio abbiano punti di riferimento”, ma è “una zona grigia anche per le importanti differenze non solo da regione a regione, ma anche tra le stesse Asl”.
Rispondendo, infine, ad una domanda sulla prossima proroga delle limitazioni imposte dal Governo, Bernabei ha confermato che “al momento siamo fermi a Pasqua”. (aise)