COVID E ISTRUZIONE IN UE: L’EUROPARLAMENTO VUOLE MISURE FORTI UNITARIE
BRUXELLES\ aise\ - Il Parlamento Europeo ha chiesto, nella tornata di oggi, 22 ottobre, che il divario digitale nell’Unione “venga colmato”, sottolineando quanto la pandemia abbia aggravato le disuguaglianze tra gli Stati, spesso rendendo difficile l’accesso all’istruzione.
La risoluzione è stata approvata questo pomeriggio con 593 voti favorevoli, 58 contrari e 36 astensioni.
“L’educazione digitale - hanno scritto - deve essere una realtà per tutti”. Il Pe, infatti, ha condannato le “gravi discrepanze” in termini di accesso all’istruzione che si sono verificate nei Paesi UE durante il lockdown, con una alta percentuale di alunni, che arriva al 32% in alcuni Paesi, che non hanno avuto accesso all’istruzione per diversi mesi. I deputati temono che tale perdita di apprendimento possa ridurre i futuri livelli di reddito della generazione colpita e che possa produrre un impatto potenzialmente negativo sulla crescita della produttività del lavoro e sulla competitività dell’UE nel complesso.
Dunque, colmare il divario “deve essere una preoccupazione immediata”, e ha esortato la Commissione a dargli priorità con investimenti mirati nelle infrastrutture per migliorare la connettività a livello europeo, in particolare nelle zone rurali e remote, e per aumentare l’accesso alle apparecchiature digitali. Inoltre, si deve investire nelle opportunità di aggiornamento e di sviluppo professionale per gli insegnanti e i formatori.
Parlando a nome della commissione per la cultura e l’istruzione, durante il dibattito prima della votazione in plenaria, Victor Negrescu (S&D, RO) ha affermato: “Molti Paesi sono ancora impreparati alla seconda ondata che sta colpendo l'Europa. Si dovrebbe fare di più per garantire a tutti l'accesso a un'istruzione e a una formazione di qualità, e per questo dobbiamo investire nell'istruzione. Ci rammarichiamo profondamente che il Consiglio proponga tagli ai programmi che sostengono l'istruzione e la formazione. Ribadiamo la richiesta di triplicare il bilancio del programma Erasmus+. Incoraggiamo gli Stati membri ad aumentare significativamente la spesa pubblica per l'istruzione. La Commissione deve dare priorità agli investimenti nell'istruzione nel piano di ripresa".
Il Pe ha anche criticato la mancanza di coordinamento e di scambio di buone pratiche a livello europeo e ha dunque esortato ancora la Commissione e gli Stati membri a una collaborazione stretta per ridurre al minimo i rischi sanitari. La Commissione dovrebbe infatti fornire una piattaforma che consenta agli Stati membri di condividere le buone pratiche e trasformare lo spazio europeo dell’istruzione “da una visione approssimativa basata su principi generali in un programma di lavoro concreto”.
Dopo il voto, la relatrice Sabine Verheyen (PPE, DE) ha dichiarato: “Accogliamo con favore il pacchetto di misure sull'istruzione presentato dalla Commissione alla fine di settembre; tuttavia, si tratta solo del primo passo. È giunto il momento che la visione di uno spazio europeo dell'istruzione e di un rinnovato piano d'azione per l'istruzione digitale sia sostenuta da misure concrete e da fondi adeguati”. (aise)