COVID/ ROBERTI (FVG): DAI FRIULANI ALL'ESTERO DPI ALLE SOCIETÀ SPORTIVE

TRIESTE\ aise\ - Un carico con duemila termometri a infrarossi e 50mila mascherine certificate provenienti dalla Cina, sbarcato lunedì a Ciampino, conclude le pratiche di sdoganamento giungerà il Friuli Venezia Giulia, precisamente la sede della Protezione civile regionale a Palmanova. È il carico di dispositivi di protezione sanitaria raccolto dai friulani all'estero e che sarà destinato alle società sportive dilettantistiche del Friuli Venezia Giulia, secondo gli accordi siglati tra l'Ente Friuli nel mondo, l'Amministrazione regionale e il Coni Fvg.
"È un'iniziativa bellissima nata da una richiesta difficile che la Regione ha rivolto alle associazioni dei friulani e giuliani all'estero e che è stata subito raccolta con l'elaborazione di un progetto che oggi si è concretizzato" ha commentato l'assessore regionale ai Corregionali all'estero, Pierpaolo Roberti, intervenuto lunedì alla presentazione a Trieste dell'iniziativa “Emergenza Covid-19. I corregionali all'estero a sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia”, assieme al presidente dell'Ente Friuli nel mondo, Loris Basso, del presidente del Fogolâr Furlan di Hong Kong, Michele Cicigoi, e del presidente del Coni Fvg, Giorgio Brandolin.
La genesi del progetto è stata ricordata dallo stesso Roberti che ha raccontato "l'emozione provata quando, all'inizio della pandemia, da tutte le parti del mondo abbiamo cominciato a ricevere i primi pacchi con i dispositivi di protezione individuale".
"Stavamo attraversando la fase più dura - ha ricordato l'assessore - prima della nomina del Commissario per l'emergenza nazionale, in un momento in cui avevamo difficoltà a reperire i dispositivi anche per i nostri sanitari. Le produzioni mondiali non riuscivano a sostenere la domanda aumentata in modo esponenziale e la nostra difficoltà a reperire questi beni di prima necessità era aggravata dall'impossibilità di far varcare i confini alle merci. I corregionali all'estero si sono dimostrati le nostre sentinelle e i nostri ambasciatori".
Da qui l'appello alle associazioni dei corregionali affinché, di fronte all'impossibilità di realizzare le iniziative in programma per il 2020 finanziate dalla legge regionale 7/2002, i fondi regionali fossero utilizzati per un progetto di supporto concreto nella pandemia; un'iniziativa che ha in ogni caso ripercorso il solco dei legami tra imprenditori friulani e giuliani all'estero e la terra d'origine e che ha coinvolto direttamente alcuni corregionali residenti a Hong Kong, imprenditori nel settore biomedicale, per facilitare il reperimento, l'acquisto e la spedizione in Friuli Venezia Giulia dei dispositivi di protezione individuale. È stato proprio l'imprenditore Cicigoi, impossibilitato a rientrare a Hong Kong e bloccato a Cormons dal Natale scorso, a tenere le fila del progetto e degli scambi internazionali.
A beneficiare dei dispositivi, come detto, saranno le società dilettantistiche sportive della regione. L'intento, come ha evidenziato Brandolin, è duplice: favorire il riavvio in sicurezza della pratica sportiva tra i giovani, ma anche raccomandare una volta di più a dirigenti e volontari il rispetto delle normative e delle indicazioni che arrivano dalla comunità scientifica e dagli amministratori, nella consapevolezza che il tempo di convivenza con il virus sarà ancora lungo.
Nei prossimi giorni sarà proprio il Coni Fvg a definire i criteri per la distribuzione dei materiali tra le 3.200 società sportive iscritte al registro ufficiale e che - fatta eccezione per le quattro società professionistiche del calcio (Udinese, Triestina e Pordenone) e della pallacanestro (Trieste Basket) - costituiscono il vastissimo tessuto sportivo regionale dilettantistico. (aise)