CROAZIA: L’UNIONE ITALIANA AL DIBATTITO SULLE AUTONOMIE LOCALI E REGIONALI

FIUME\ aise\ - Il Presidente dell’organizzazione unitaria della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia (Unione Italiana), Maurizio Tremul, e il Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, unitamente al deputato della Comunità Nazionale Italiana al Sabor, On. Furio Radin, hanno partecipato per tempo al dibattito pubblico sul Disegno di Legge di modifica della normativa sulle autonomie locali e regionali in Croazia, che è terminato lunedì scorso, 23 novembre 2020 e si sono rivolti anche direttamente al Ministro della Giustizia e dell’Amministrazione, Dr. Ivan Malenica.
I rappresentanti istituzionali della Comunità Nazionale Italiana hanno espresso in un comunicato di ieri soddisfazione per il fatto che la proposta di modifica della Legge non sopprime i Vicepresidenti di Regioni e i Vicesindaci eletti direttamente ed esclusivamente dagli appratenti alle Comunità Nazionali in Croazia. Si tratta, secondo l’associazione, di un’importante eccezione che tiene conto della necessità di rappresentanza delle Comunità Nazionali stesse preso gli organi d’autogoverno locali e regionali.
Per quanto riguarda la Comunità Nazionale Italiana (CNI), non sono numerose le autonomie locali che, ai sensi delle normative legislative e statutarie vigenti, prevedono l’elezione diretta del Vicepresidente di Regione o del Vicesindaco italiano. Nello specifico si tratta della Regione Istriana, delle Città di Umago, Buie, Parenzo e Dignano e dei Comuni di Verteneglio e Valle.
Nella Regione Istriana sono 7 le Città bilingui: Buje - Buie, Novigrad - Cittanova, Poreč - Parenzo, Pula - Pola, Rovinj - Rovigno, Umag - Umago e Vodnjan - Dignano.
Nella Regione Istriana sono 13 i Comuni bilingui, di cui 2 sono privi della denominazione ufficiale bilingue: Bale - Valle, Brtonigla - Verteneglio, Fažana - Fasana, Funtana (Fontane), Grožnjan - Grisignana, Kaštelir - Labinci – Castellier - Santa Domenica, Ližnjan - Lisignano, Motovun - Montona, Oprtalj - Portole, Tar - Vabriga (Torre - Abrega), Višnjan - Visignano, Vižinada - Visinada e Vrsar - Orsera.
I rappresentanti politici della CNI hanno rilevato come senza l’introduzione di un correttivo alla proposta di Legge di modifica della normativa sulle autonomie locali e regionali in Croazia, in assenza di altre disposizioni legislative che tutelino i diritti acquisti dalla CNI o di opportune modifiche degli Statuti municipali, la CNI corre il rischio di non poter disporre dei Vicesindaci italiani a Cittanova, Pola, Rovigno, Fasana, Fontane, Grisignana, Castellier - Santa Domenica, Lisignano, Montona, Portole, Torre-Abrega, Visignano, Visinada e Orsera. Per la precisione i Comuni di Fasana, Fontane, Castellier - Santa Domenica, Lisignano, Montona e Visignano non prevedono l’elezione del Vicesindaco italiano, circostanza questa a cui andrà posto rimedio.
Pertanto, i rappresentanti politici della CNI, tenuto conto di questa realtà, hanno proposto di inerire e prevedere quelle norme e disposizioni che consentano di mantenere il livello dei diritti acquisiti anche in attuazione dell’articolo 3 del Trattato italo - croato sulle Minoranze del 1996 affinché si assicurino l’elezione dei Vicesindaci italiani nelle Città e Comuni bilingui che, altrimenti, rischierebbero di esserne privi.
Attualmente, riferisce in conclusione l’UI, sono in corso i colloqui con il Governo croato per individuare le soluzioni normative che soddisfino alle richieste avanzate. (aise)