DEROGA REG. 883 PER IMPIEGATI A CONTRATTO: LA CONFSAL UNSA ESTERI DIFFIDA IL GOVERNO ITALIANO PER LA MANCATA APPLICAZIONE

ROMA\ aise\ - “A poche ore dall’entrata in vigore del Regolamento UE 883, malgrado il tentativo di confronto decennale con l’Amministrazione sul tema della tutela dei diritti retributivi e previdenziali del personale a contratto, ci ritroviamo con un’applicazione a macchia di leopardo degli strumenti di deroga previsti dal regolamento stesso, con l’assenza di una precisa linea operativa in tutti i Paesi interessati e con la conseguenza di una sperequazione inammissibile in termini di tutele”. Torna sulla delicata questione Iris Lauriola, segretario nazionale della CONFSAL UNSA Esteri.
Per Lauriola “la cosa più grave sta nel fatto che in Belgio, Danimarca e Olanda non è stata decisa la deroga, con la conseguenza assolutamente illegittima dell’assoggettamento dei nostri impiegati ai sistemi di sicurezza sociale dei Paesi dove sono operativi, che sono notevolmente peggiorativi (anche inesistenti) rispetto a quello italiano, invece garantito al restante personale nella medesima condizione lavorativa”.
Quanto all'Italia, “l’amministrazione, in maniera sorda ed ostinata, non ha applicato la deroga diretta prevista dall’articolo 11 comma 3 lettera d) del regolamento, rifiutando la legittima assimilazione del personale a contratto, per mansioni svolte, al dipendente pubblico, assimilazione confermata dalla Corte di Giustizia europea nella “sentenza Baesen” ed in questo modo non ha fatto altro che aprire il vaso di pandora della discrezionalità applicativa del regolamento”, prosegue Lauriola, che agendo tramite diffida chiede “che da un punto di vista previdenziale venga segnalata agli Stati interessati l’assimilazione degli impiegati a contratto ai dipendenti pubblici con il conseguente assoggettamento di questi alla disciplina prevista in materia di sicurezza sociale dallo Stato Italiano, loro datore di lavoro e nel cui interesse pubblico gli stessi operano, così come previsto dal regolamento previgente”.
“Abbiamo portato la questione anche all’attenzione del presidente Mattarella”, sottolinea il segretario nazionale della sigla sindacale, “e siamo pronti ad un prosieguo dell’azione giudiziaria”, conclude Lauriola, “qualora non venga dato ascolto alle nostre istanze che risultano più che legittime in un momento drammatico socialmente, economicamente e politicamente per l’Italia e l’Europa”. (aise)