I PASSI DELLA COOPERAZIONE

ROMA – focus/ aise – Il 25 settembre 2015, 193 Paesi delle Nazioni unite, tra cui l’Italia, sottoscrissero l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Un piano d’azione per lo sviluppo sostenibile, che riclassifica gli impegni su cinque aree tematiche derivanti dal “modello delle 5P” (Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership), per condividere l’impegno a garantire un presente e un futuro migliore al nostro Pianeta e alle persone che lo abitano.
A cinque anni dalla sua approvazione, l’Agenda, con i suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, rappresenta un architrave delle politiche europee e nazionali, per le quali la sostenibilità è un elemento centrale nel superamento della crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria.
Per celebrare il quinto anniversario dell’Agenda 2030, l’ASviS organizza, in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, “SDGs in jazz”, una performance live di Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura. Il duo proporrà un racconto che si muove senza soluzione di continuità attraverso composizioni originali, improvvisazioni e melodie che fanno parte della memoria musicale di ciascuno di noi.
Il concerto, trasmesso in diretta streaming alle ore 21 di oggi, 25 settembre, sarà introdotto dagli interventi di Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e il turismo, Enrico Giovannini, portavoce AsviS, e, in collegamento da Bonn, Marina Ponti, direttrice UN SDG Action Campaign.
La diretta streaming si potrà seguire su festivalsvilupposostenibile.it e sulla pagina Facebook @asvisitalia. Si è svolta a Mayo, distretto tra i più pover della periferia di Khartoum dove vivono circa 600.000 rifugiati, sfollati e migranti, una visita agli interventi di in corso realizzati dalla Cooperazione Italiana. La visita si è svolta in presenza del Sottosegretario del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Sociale, Mohamed Elshabik, del nuovo Commissario Generale della località di Jabel Awlia Ehad Asheem Ismail, l’Ambasciatore d’Italia a Khartoum, Gianluigi Vassallo e il Titolare della Sede di Khartoum dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Vincenzo Racalbuto.
“In questi tempi difficili, in cui il Sudan è stato colpito da alluvioni e inondazioni che hanno causato la morte di 110 persone e hanno colpito più du 650.000 persone in tutto il Paese da luglio, è imperativo mostrare supporto a coloro che stanno soffrendo a causa di questa calamità e per una più grave insicurezza alimentare”, ha sottolineato l’Ambasciatore Vassallo.
La Cooperazione Italiana è attiva in tutte e quattro le aree di Mayo con una serie di interventi per un ammontare di circa 4.850 milioni di Euro. A Mayo Angola, la scuola di Maymouna con oltre 350 studenti è stata completamente riabilitata con il supporto dell’ong sudanese Hope Sudan. Inoltre, quattro canali e tre ponti sono stati realizzati e riabilitati grazie alla partecipazione della località di Jabel Awlia e la partecipazione della comunità locale. Gli interventi hanno fatto seguito all’analisi effettuata lo scorso marzo dalla Fondazione CIMA – centro di eccellenza della Protezione Civile italiana- con l’obiettivo di valutare le aree soggette al ristagno e definire possibili soluzioni per smaltimento delle acque superficiali.
“La Cooperazione Italiana è impegnata nell’area di Mayo e continuerà a sostenere la popolazione più vulnerabile. Stiamo, infatti, lavorando ad un approccio di riduzione del rischio disastri: 1800 sacchi di iuta riempiti di sabbia e 225 teli di plastica sono stati distribuiti alla popolazione locale nelle aree di Yarmouk, Gabboush, Angola e Mandella. I canali verranno completati la prossima settimana, e siamo in procinto di avviare la costruzione di una nuova scuola a Mayo Mandella utilizzando materiale locale e un approccio comunitario bottom-up”, ha evidenziato Vincenzo Racalbuto, titolare della Sede AICS di Khartoum.
Oltre ai canali e alla scuola Maymouna, la delegazione ha visitato la clinica pediatrica di Emergency finanziata dall’Italia, oltre che da altri donatori. La clinica assicura cure pediatriche gratuite a bambini fino a 14 anni, servizi di cura pre- e post-natale e programmi di screening per la malnutrizione oltre che corsi sulle regole d’igiene di base. Infine, la delegazione si è recata a Mayo Yarmouk dove – AISPO - nell’ambito del programma di primissima emergenza finanziato dalla Cooperazione Italiana - ha istallato dei serbatoi per raccogliere e conservare l’acqua piovana proveniente dai tetti.
Il Sottosegretario del Lavoro e dello Sviluppo Sociale ha ringraziato vivamente l’Italia e le comunità locali per il loro impegno a Mayo, e ha sottolineato come sia una responsabilitòà congiunta quella di garantire e promuovere il benessere sostenibile delle popolazioni più vulnerabili.
Tunisia e Italia, due paesi uniti da una storica amicizia, affrontano insieme la sfida posta dalla pandemia COVID - 19. Questo principio, che considera la cooperazione tra i popoli come uno strumento necessario per superare le difficoltà, è alla base dell'azione realizzata la scorsa settimana tra Italia e Tunisia.
A seguito dello scoppio del focolaio epidemico nel Governatorato di Gabes, infatti, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Tunisi e l'Ambasciata Italiana a Tunisi hanno espresso il desiderio di poter contribuire agli sforzi avviati dalle autorità nazionali e locali in contrasto alla diffusione della pandemia.
A tal proposito, l'AICS ha deciso di stanziare fondi per la lotta alla diffusione del COVID-19 nel Governatorato di Gabés e nei 7 Comuni interessati, ovvero: Dekhilet Toujane, Ketana, Teboulbou, Habib Thameur Bouattouche, Bouchama, Menzel Habib, El Hamma. Si segnala che la Cooperazione Italiana sta già sostenendo i suddetti Comuni attraverso il finanziamento delle spese di investimento nell'ambito del Programma di Sostegno alla Decentralizzazione (PRODEC).
In collaborazione con i Sindaci dei Comuni beneficiari nonché con la Caisse des Prêts et de Soutien des Collectivités Locales (CPSCL), che hanno comunicato i loro bisogni, l'AICS ha organizzato la consegna di attrezzature e equipaggiamento protettivo personale che è stato effettuato alla presenza del governatore di Gabes, Mongi Thamer.
Sette, come detto, i comuni coinvolti che hanno ricevuto il materiale: in totale, 2100 mascherine lavabili (400 unità per comune), 10.000 mascherine usa e getta (1.428 unità per comune), 21 termometri a infrarossi (3 termometri per comune), 35 contenitori gel idroalcolico da 5 litri (5 contenitori per comune), 110 Detergenti Antivirus per superfici da 500 ml. (15 detersivi per comune), 14 distributori di gel professionali (2 distributori per comune) e, infine, 7 altoparlanti / megafoni (1 megafono per comune).
La consegna di questo materiale – ha detto il rappresentante dell'AICS a margine della cerimonia di consegna del materiale – “rappresenta un gesto concreto di solidarietà a beneficio dei Comuni del Governatorato di Gabes nell'ambito della cooperazione tra Italia e Tunisia, rafforzatasi durante la pandemia, come testimonia anche l'invio in Italia di personale medico specializzato tunisino voluto dal Presidente della Repubblica Tunisina. Inoltre, siamo convinti che la distribuzione del materiale al personale comunale e ai cittadini dei 7 Comuni del Governatorato di Gabés rafforzi le istituzioni tunisine locali, che la Cooperazione italiana sostiene con vari programmi”.
Una campagna e un docufilm di sensibilizzazione per proteggere il mare e incoraggiare tutti a ridurre il consumo di prodotti di plastica monouso. Si intitola “2050: Cronache Marine” l’iniziativa lanciata dall’Istituto Oikos nell’ambito del progetto “Life Beyond Plastic”, finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione all'Sviluppo.
L’idea di base nasce da un alert scientifico: se non rinunciamo oggi alla plastica monouso, nel 2050 in mare ci sarà più plastica che pesci. Da qui l’idea creativa sviluppata da Viceversa Studio per Istituto Oikos, che ha voluto prendere questo dato trasformandolo in un viaggio nel tempo dove uomini, mare e plastica convivono in una surreale e rassegnata realtà.
Il format scelto è dunque quello del documentario, e che in questo caso ambienta il racconto in un futuro in cui la plastica ha completamente cambiato il mare e le nostre vite. Il film, lungo poco più di 13 minuti, ci catapulta nel 2050, in una Puglia che ha visto il suo mare cambiare e con esso le vite attorno. Nonostante la finzione narrativa, sono tanti gli elementi che riportano alla realtà che viviamo, un presente in cui diventa sempre più urgente proteggere l’ecosistema marino fermando il consumo della plastica monouso.
Il breve documentario è diretto da Luca Paolassini e scritto da Luciano Marchetti e Davide Canepa, le informazioni scientifiche sono disseminate lungo il racconto di quattro storie girate nelle aree marine di Manduria: “La cacciatrice di sacchetti”, “Lo chef di microplastiche”, “La collezionista di packaging” e “Il pescatore di bottiglie”.
Tra meno di una settimana, il 22 settembre, avrà inizio la quarta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande manifestazione italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, ambientale e sociale, diffondere la cultura della sostenibilità che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Il Festival è stato riconosciuto dalla UN SDG action campaign come un'iniziativa innovativa e un'esperienza unica a livello internazionale.
L'edizione 2020 del Festival si terrà dal 22 settembre all'8 ottobre, in tutta Italia e online, per un periodo di 17 giorni, tanti quanti sono gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Ad aprire il Festival sarà l'evento, organizzato dal segretariato Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), "Dalla crisi alla ripresa: trasformare l’Europa e l’Italia nel segno dello sviluppo sostenibile".
Il Festival sarà scandito da altri appuntamenti di rilevanza nazionale, organizzati dagli aderenti all’Alleanza, e saranno l'occasione per approfondire le molteplici tematiche legate all'Agenda 2030 dell'Onu e all'attuazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
L'AICS sarà il tutor dell'evento del Goal 17, la conferenza "Condividere le conoscenze per l’accesso alla scienza, alla tecnologia, all'innovazione, per il benessere delle persone e del pianeta", che si terrà lunedì 5 ottobre a partire dalle ore 10.00. I relatori interverranno presso l'Auditorium Macro di via Nizza a Roma, mentre i partecipanti potranno seguire la diretta sul sito festivalsvilupposostenibile.it e sulla pagina Facebook dell’ASviS.
Lo scorso marzo, appena fu chiaro l’effetto devastante delle epidemie che stavano colpendo numerosi Paesi al mondo, su proposta del G20 e della Commissione Europea fu istituita un’iniziativa globale, denominata Access to COVID-19 Tools (ACT) Accelerator, per la capacità di affrontare la pandemia; nel seguente mese di aprile un primo gruppo di attori e istituzioni del settore della salute globale, i loro partner del settore privato e altri stakeholder hanno dato vita al Coronavirus Global Response, una collaborazione internazionale per velocizzare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a strumentazione diagnostica, cure e vaccini per il Covid-19. È l’esempio più recente delle piattaforme ed alleanze che da un paio di decenni si stanno costituendo tra partner pubblici e privati, del Nord e del Sud per impegnarsi per lo sviluppo sostenibile attraverso lo scambio delle conoscenze, il trasferimento di know-how, la costruzione di competenze e capacità.
La L.125/2014 afferma un sistema della cooperazione internazionale allo sviluppo per il nostro Paese che vede la centralità dei partenariati tra soggetti pubblici e privati, profit e non profit, università e mondo della ricerca per garantire efficacia degli interventi. La prima riunione istitutiva del Tavolo interistituzionale Covid-19 presso la Farnesina, tenutasi il 30 giugno scorso, ha ribadito l’importanza dell’approccio mulktistakeholder nella risposta alla pandemia e alle sue conseguenze economiche, sociali, culturali sulle comunità a livello globale. L’AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ha la responsabilità di implementare e gestire interventi e programmi di sviluppo e di emergenza e il suo approccio multiattore è stato riconosciuto e apprezzato dall’Ocse nell’ultima “Peer review”. Da anni collabora con ASviS ed è Tutor di questo evento. AOI-Cooperazione e Solidarietà Internazionale ha organizzato questo evento dedicato al Goal 17 come momento di confronto sulle proposte dei vari attori coinvolti per affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile ai tempi del Covid-19.
Se ne discuterà il 5 ottobre durante la conferenza che sarà aperta dai saluti introduttivi di Gemma Arpaia, coordinatrice GdL 17 AsviS. Seguiranno due panel di approfondimento.
Il primo su “Il partenariato globale per lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a strumentazione diagnostica, cure e vaccini” sarà moderato da Luca Maestripieri, direttore AICS, e vedrà gli interventi di: Stefania Burbo, coordinatrice del Network Italiano Salute Globale; Emanuela Del Re, vice ministro agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale; Enrico Giovannini, portavoce AsviS; Ranieri Guerra, vice direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità; Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato MSD Italia; e Stefano Vella, professore di Salute Globale all'Università Cattolica.
“La strana storia dell’Africa, il continente più resiliente alla pandemia” è il tema del secondo panel, moderato da Emilio Ciarlo, direttore delle Relazioni Istituzionali e comunicazione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Interverranno in qualità di relatori: Rossella Miccio, presidente Emergency; Vincenzo Recalbuto, direttore AICS Khartoum; e Giovanni Carbone, professore di Scienza Politica all'Università di Milano e ricercatore ISPI.
Le conclusioni saranno affidate a Silvia Stilli, portavoce AOI. (focus\ aise)