I VOLTI DEL MAECI

ROMA – focus/ aise – È stato presentato il 29 maggio, in video conferenza il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria del Centro Studi Idos. Alla presentazione ha preso parte anche il vice ministro degli esteri Emanuela Del Re, cui è stato affidato il commento conclusivo.
I lavori sono stati introdotti dai saluti di Luca Di Sciullo, Presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, di Maria Fermanelli, Vice Presidente della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa – CNA; Laurence Hart, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – OIM; e Carlo Corazza, Capo Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo.
I dati del rapporto sono stati illustrati da Maria Paola Nanni del Centro Studi e Ricerche IDOS, mentre gli approfondimenti sono stati affidati a Paola Andrisani, ricercatrice e esperta di migrazione, Hind Lafram, imprenditrice nel comparto della moda, Mirela Ghimis Dumitrescu, imprenditrice nel comparto del bioagriturismo.
Le conclusioni, come detto, sono state affidate al Vice Ministro Del Re.
Colloquio telefonico ieri tra il sottosegretario agli Affari Esteri Ivan Scalfarotto e il segretario di Stato ungherese per la cooperazione europea e internazionale negli Affari di Giustizia, János Bóka, nel corso del quale il sottosegretario ha chiesto maggiori informazioni al collega circa due recenti decisioni del Parlamento ungherese che hanno sollevato dibattito e preoccupazione nell’opinione pubblica italiana e internazionale.
Si tratta della mancata ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e della norma di legge che identifica il sesso delle persone quale “sesso alla nascita”.
Riguardo la Convenzione di Istanbul, Bóka ha ricordato come a parere del Governo di Budapest la legislazione ungherese in vigore permetta già di offrire una tutela giuridica pari a quella della Convenzione, la cui ratifica sarebbe considerata pertanto non necessaria.
Oggetto di approfondimento specifico è stata poi la norma sull’inserimento nel certificato di nascita della nozione di “sesso alla nascita”, che secondo numerosi osservatori internazionali si profila come un ostacolo al riconoscimento legale delle persone transessuali. La norma ha in particolare sollevato i rilievi della Commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, che l’ha definita “una violazione dei diritti umani”, e una lettera di 63 europarlamentari al governo ungherese per chiederne la cancellazione.
Il segretario di Stato ungherese ha indicato che il Governo magiaro è consapevole dei suoi obblighi internazionali in materia derivanti segnatamente dalla Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e dalla Giurisprudenza delle Corti internazionali: il provvedimento avrebbe efficacia solo sulla redazione del certificato di nascita e non implicherebbe pertanto, da parte di Budapest, la volontà di limitare il diritto al cambiamento di genere.
Quanto alla possibilità di ottenere nuovi documenti corretti (passaporto, carta d’identità) dopo il completamento della transizione, elemento essenziale per comprendere a pieno la portata della nuova normativa, il Segretario di Stato alla Giustizia magiaro ha specificato trattarsi di competenza di altri dicasteri e ha assicurato ulteriori informazioni al collega italiano una volta che le relative disposizioni saranno chiarite.
Scalfarotto ha ringraziato la controparte per le delucidazioni e ha concluso sottolineando al collega ungherese la grande attenzione che l’opinione pubblica italiana rivolge ai temi dello Stato di diritto e dei diritti e libertà individuali delle persone all’interno dell’Unione Europea.
Il sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Manlio Di Stefano, ha avuto un colloquio con il suo omologo georgiano Vakhtang Makharoblishvili che ha manifestato la propria vicinanza all’Italia ed espresso le proprie condoglianze per le vittime italiane da Covid-19.
Tra i principali temi affrontati l’impatto del Covid-19 sull’economia, lo stato della cooperazione bilaterale, rapporti con UE e NATO, con la conferma del forte sostegno italiano al partenariato con Tbilisi. Il sottosegretario ha sottolineato il forte sostegno italiano alla sovranità e integrità territoriale della Georgia e al processo della sua integrazione europea.
Il vice ministro georgiano ha confermato che il suo Paese riaprirà al turismo internazionale a partire dal 1° luglio ed ha manifestato l’auspicio di uno stretto coordinamento con l'Italia e l’UE al riguardo. Di Stefano ha sottolineato come gli standard ed i protocolli sanitari fissati dall'UE per il rilancio del turismo possano rappresentare modelli replicabili da altri Paesi, con l'obiettivo di proteggere sia i turisti che i cittadini.
Evocando il successo dei due precedenti Business Forum italo-georgiani, Di Stefano e Makharoblishvili hanno auspicato un rilancio della cooperazione economica e del dialogo politico tra Italia e Georgia tramite i prossimi appuntamenti, incluse le previste consultazioni politiche tra Ministeri degli Esteri. (focus\ aise)