“LE VIE DELL’AFRICA” NEL SAGGIO DI GIUSEPPE MISTRETTA

ROMA\ aise\ - Coi suoi cinquantaquattro Stati, le sue migliaia di etnie, le differenti situazioni politiche, economiche e socio-culturali, l’Africa merita una considerazione profonda, ampia e articolata. Come quella di Giuseppe Mistretta nel suo saggio “Le vie dell’Africa. Il futuro del continente fra Europa, Italia, Cina e Nuovi Attori” (pp.128, euro 14), pubblicato di recente da Infinito Edizioni.
Aumentano nel continente gli investimenti, le imprese, le iniziative di enti privati e pubblici; crescono infrastrutture, strade, ferrovie, porti, aeroporti, stadi, ponti, palazzi e grattacieli. E se ancora prevale nell’immaginario collettivo, non senza fondatezza, l’idea di un’Africa puntellata di villaggi primordiali e di slum suburbani disordinati e poveri, o disseminata di discariche immense, si va affermando in parallelo la visione di un continente giovane e dinamico, nel quale fertili sono gli spazi per la tecnologia, il progresso, le più moderne telecomunicazioni, la finanza e un embrionale benessere in strati sempre più ampi della classe media.
L’Africa va pensata dal punto di vista degli africani, mettendoci noi nelle loro scarpe, nelle loro teste e nei loro problemi; questo ci aiuterebbe a comprendere meglio quali sono le necessità e le sfide di quelle popolazioni, piuttosto che ripetere slogan comodi e il più delle volte insensati, generati e alimentati dalla nostra visione eurocentrica del mondo. Non siamo solo noi ad avere qualcosa da insegnare agli africani; anzi, avremmo molto da apprendere da loro.
Il volume vanta l'introduzione di Romano Prodi, che, sottolinea: “Come ci spiega Mistretta, le prospettive dell’Africa riguardano tutti noi, specialmente noi europei, e specialmente noi italiani; non solo per la prossimità geografica o per le questioni migratorie, ma anche per le vicende storiche e le tradizioni profonde che ci legano indissolubilmente al continente che ci sta di fronte”.
Giuseppe Mistretta  (Palermo, 1958), funzionario diplomatico, ha trascorso vent’anni della sua vita professionale in Africa, in particolare come ambasciatore in Angola (2009-2014) e in Etiopia (2014-2017). Direttore per l’Africa Sub-sahariana presso il ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, ha prestato servizio anche nella Repubblica Democratica del Congo e in Stati Uniti, Libia e Gran Bretagna. Ha pubblicato: Per conto del nero (2002), Un ponte lungo quattro secoli (2013), Angola, un Paese moderno nel centro dell’Africa (2014) e I Noti Ospiti (2018). (aise)