MISSIONE IN LIBANO: CASCHI BLU ITALIANI AL PORTO DI BEIRUT

BEIRUT\ aise\ - Una task force di militari e civili di UNIFIL, tra i quali i “Caschi Blu” del contingente italiano in Libano, è al lavoro da domenica scorsa nel porto di Beirut, con il compito di supportare le Forze Armate Libanesi (LAF) nelle operazioni di pulizia e di rimozione delle macerie accumulatesi nell’area e in altre zone della capitale investite dall’esplosione del 4 agosto. Le operazioni, richieste delle autorità libanesi, dureranno tre settimane e serviranno alla riapertura del porto ed alla riattivazione dei servizi pubblici.
Ne dà notizia lo Stato maggiore della Difesa, spiegando che gli assetti specialistici di UNIFIL effettueranno anche interventi in strade cittadine di particolare interesse e in alcune aree residenziali del centro di Beirut danneggiate dall’esplosione.
La Task Force, inizialmente a guida francese, passerà poi nella fase operativa sotto il comando del Tenente Colonnello dell’Esercito Italiano Andrea Cubeddu, comandante dell’HQ support unit, l’unità di supporto alle attività operative del Settore Ovest di UNIFIL.
La Task Force, oltre al posto comando, è composta da due compagnie del genio (una cinese e una francese rinforzata da un assetto cambogiano) e tre team italiani, di cui uno specializzato CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare) in grado di effettuare attività di rilevazione, identificazione, campionamento e decontaminazione delle aree di intervento, uno IEDD (Improvised Explosive Device Disposal) per l’eventuale disinnesco di ordigni esplosivi, ed uno sanitario. Il supporto logistico dell’operazione è affidato a un’unità austriaca, a cui si aggiungono elementi della polizia militare tanzaniana, unità di force protection cingalesi e indonesiane, ed assetti sanitari spagnoli.
La decisione è stata presa in coordinamento con il Comando Operativo di vertice Interforze (COI), come accaduto negli istanti successivi all'esplosione, quando un convoglio del contingente italiano di UNIFIL, su ordine del Generale di Brigata Andrea Di Stasio, è entrato nella capitale libanese e nel porto per sgomberare via terra i feriti ed estrarre il personale nazionale e delle Nazioni Unite.
Si tratta di operazioni permesse dalla Risoluzione 2539 del 28 agosto 2020 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che autorizza Unifil “ad adottare misure temporanee e speciali per supportare il Libano e la sua popolazione a seguito dell’esplosione occorsa il 4 agosto al porto di Beirut”.
“È un momento straordinario per Unifil, poiché ci consente di offrire un sostegno tangibile alla popolazione che versa in condizioni di bisogno”, ha commentato il Capo Missione e Comandante delle forze Onu in Libano, Generale di Divisione Stefano Del Col. “È importante che una missione come la nostra, con oltre 10.000 Caschi Blu sul terreno, possa aiutare questo Paese che ci ospita da più di 42 anni”. (aise)