“SISTEMA PAESE” NEL CIV: L’OSPEDALE ITALIANO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE – di Roberto Romanelli

CARACAS\ aise\ - “Sotto la direzione del capo missione dell’Ambasciata d’Italia in Venezuela, Placido Vigo, si è svolta la seconda riunione del “Sistema Paese” al Centro Italo-Venezolano di Caracas. Presenti all’appello tutte le istituzioni, aziende (tranne l’Eni per impegni previ) ed organismi italiani coinvolti dall’Ambasciata con un unico obiettivo: lavorare a favore della nostra comunità. Vigo ha esposto i punti in agenda: Referendum, Ospedale Italiano del Venezuela, nuova sede diplomatica, Guida della rete consolare, a cui poi si è aggiunta la creazione delle commissioni di lavoro”. Ne scrive Roberto Romanelli su “La voce d’Italia”, quotidiano online di Caracas, diretto da Mauro Bafile.
Referendum
Il console Enrico Mora ha informato sui preparativi per la realizzazione del referendum del 29 marzo, sulla “approvazione del testo della legge costituzionale per le modifiche della articolo 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”. Essendo di carattere confermativo, ha spiegato, non è necessario il quorum per cui se i “Sì” superano i “No” il numero dei parlamentari si ridurrà di 345 unità: 115 in meno al senato e 230 in meno alla Camera di deputati. Il numero degli eletti all’estero sarà ridotto da 18 a 12 rappresentanti.
Mora ha confermato che è stato assunto del personale aggiuntivo in Consolato: sei impegnati alla bonifica dell’anagrafe consolare in vista delle votazioni. I connazionali, una volta ancora, riceveranno le schede a casa. Per cui il consolato in pratica “si trasformerà in ufficio postale”.
Su questo tema, l’Ambasciatore ha chiesto ai Comites di astenersi dal fare politica e di impegnarsi a incentivare la partecipazione, in maniera indipendente ed imparziale.
Lavori in corso
Il massimo rappresentante dell’Italia in Venezuela ha espresso la sua soddisfazione per la risposta della comunità all’iniziativa di costruire un “Ospedale italiano del Venezuela”. E ha colto l’occasione per aggiornare alcune cifre. Fino ad oggi sono state raggiunte più di 500 sottoscrizioni dalla Camera de Commercio Italo Venezuelana; si hanno in cassa più di 300mila dollari di contribuiti spontanei e si è ottenuto il versamento di 20mila euro dalla Croce rossa italiana.
Ha poi illustrato l’orientamento che, a suo giudizio, si dovrebbe seguire per la gestione dell’ospedale da parte della comunità italo-venezolana.
A questo proposito, ha proposto che il consiglio direttivo dell’ospedale sia presieduto da un imprenditore di alto livello e sia affiancato da due vicepresidenti: un rappresentante della comunità e un medico di grande esperienza.
Alla testa del Comitato Consultivo della Fondazione ha suggerito di collocare un altro esponente della collettività e ha sottolineato che gradirebbe la partecipazione nel Consiglio Direttivo di coloro che hanno dato dei contributi sostanziali alla nascita di questa struttura assistenziale.
Su richiesta di chiarimento da parte di alcuni dei presenti, l’Ambasciatore ha spiegato che i fondatori con un minimo di contributo di 500 dollari potranno partecipare alle elezioni del direttivo ed essere eletti nella Fondazione dell’Ospedale. La raccolta fondi per essere considerati soci-fondatori scadrà il 1° maggio. Rimarrá sempre aperta la porta ad altri contributi.
L’ospedale, ha ribadito, funzionerà grazie all’autofinanziamento con “schemi” di salute a seconda delle possibilità degli utenti. Ha tenuto a sottolineare che “non è possibile la gratuità assoluta”, per poi chiarire che i bisognosi potranno essere presi in cura nella nuova struttura di assistenza sanitaria.
Sia i medici sia il personale dell’ospedale saranno selezionati per concorso. Questo per garantire l’eccellenza nelle prestazioni.
Ha ricordato che l’ospedale ha già la sua pagina web “www.hospitalitalianodevenezuela.com”, con gli estremi bancari dove gli interessati possono versare i contributi e partecipare al progetto.
Sul tema, Mora ha chiarito che il Consolato generale presta assistenza sanitaria a coloro che soddisfano i criteri di indigenza, sia con aiuti in denaro sia in maniera indiretta attraverso una azienda che fornisce servizi medico-farmaceutici. E ha assicurato che così continuerá a farlo.
Ha precisato che dal 31 dicembre scorso si è concluso il programma di consegna di medicinali a tutti gli italiani durato un anno e concordato con le autorità venezolane.
Sede, Vademecum e Commissioni
L’Ambasciatore Vigo ha informato che continuano i lavori per l’acquisto di una nuova sede. Un edificio che avrà un piano per la collettività e spazio per i patronati, per i consoli onorari, e per la realizzazione di eventi.
Il diplomatico ha poi indicato che è in elaborazione una Guida sulle competenze degli uffici italiani, informazioni utili sulle procedure consolari, lista di aziende, associazioni, scuole ed altri organismi italiani presenti nel paese. L’opuscolo sarà consegnato il 1° giugno, in occasione della Festa Nazionale. Ha incoraggiato a cercare la pubblicità delle aziende italiane e ai patronati, scuole ed altri organismi ha chiesto di fornire informazioni utili per farsi conoscere.
Ha poi sollecitato la collaborazione di tutti i presenti per divulgare le attività orientate a rafforzare il “sistema paese”, certi che solo l’unione fa la forza. In questo senso, su proposta del CGIE, sono state create cinque commissioni di lavoro e designati i rispettivi coordinatori: Commissione Lingua e Cultura (Umberto Calabrese); Commissione Imprese (Alfredo d’Ambrosio); Stampa e Radio (Antonio Romani); Sociale (Maria Teresa Mastro Matteo); Associazionismo (Carlo Villino).
Altra attività che l’ambasciatore annuncerà prossimamente è un concorso di cortometraggio con un premio di 3.500 dollari.
Presenti alla riunione i rappresentanti del CGIE e Comites, Jean Piero Cattabriga, Tina Di Battista, Mariano Palazzo, Roberto Garofalo, Vincente Durante, Italo Bengasi, Silvia Timbri, Roberto Secavi, Jorge di Lorenzo, Carmela Consolato, Miguel Poni Iacobelli, Edmondo Catapano e Noris Ana Piazza”. (aise)