“VI CHIEDIAMO SCUSA PER LO STRESS CHE LA BREXIT VI HA PROCURATO” – di Raffaele Vallefuoco

LONDRA\ aise\ - ““Vi chiedo scusa, come un padre con i propri figli, per lo stress che vi abbiamo procurato”. A dirlo è Alberto Costa, deputato britannico, italianissimo di origini, cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, e sostenitore dei diritti dei cittadini europei nel Regno Unito intervenuto presso l`Ambasciata Italiana. Con lui Brandon Lewis, responsabile per il Ministero degli Interni per ka sicurezza e preparazione alla Brexit, coprotagonista ieri al 14 di Three Kings’ Yard. Il tema, a poche ore dal B-day, è come affrontare il nuovo quadro migratorio”. A scriverne è Raffaele Vallefuoco su “LondraItalia.com”, quotidiano online diretto da Francesco Ragni.
“Sul palco allestito dallo staff del padrone di casa, Ambasciatore Raffaele Trombetta, i due politici, entrambi conservatori, a cedersi il podio nel tentativo di rassicurare la comunità europea, e soprattutto quella italiana, ora che la Brexit è cosa fatta.
Costa, MP, già apprezzato per aver strenuamente difeso i cittadini Ue in GB e i britannici in UE con un emendamento che obbligava il governo a difendere i diritti di entrambi i gruppi anche con un “no deal”, si è rivolto all’affollato pubblico accorso nella giornata di ieri in Ambasciata: “La mia precedente vita da avvocato mi ha insegnato che, quale parte divorzista, bisogna essere generosi e non mettere in mezzo i bambini. Per questo vi chiedo scusa, come un padre con i propri figli, per lo stress che vi abbiamo procurato” riferendosi all’incertezza che in questi quasi quattro anni ha circondato i negoziati Brexit.
La bandiera europea a fargli da sfondo, i dubbi a fare capolino a poche ore dall’addio all’Europa. Una cosa è chiara, nelle parole di Brandon Lewis: “Stiamo lasciando l’Unione europea, ma non l’Europa”. Come questo si tradurrà in pratica, nelle nuove relazioni tra le due parti, lo vedremo.
Quello che, invece, il ministro Lewis ci tiene a dire è legato al settlement scheme: “Il modo con il quale abbiamo concepito il pre e settlde status riflette il nostro desiderio a che rimaniate nel Regno Unito”.
È felice Lewis per i risultati ottenuti in termini di adesione e applicazioni: due milioni e novecento mila europei che hanno applicato, di cui 291 mila italiani.
Ma uno sforzo ulteriore va fatto prima della deadline del 2021. La richiesta è fare applicazione il prima possibile (“Faremo di tutto per raggiungere chiunque sia eleggibile al settlement scheme” dice), invitando a diffondere la voce tra conoscenti e amici, confermando la genuinità della scelta digitale della applicazione. “Abbiamo scelto l’approccio digitale perchè stiamo concependo un globale sistema di immigrazione digitale, al passo col tempo. Vogliamo imparare dagli errori del passato e non vogliamo una nuova “windrush” per questo abbiamo optato per un approccio digitale e veloce”.
Una dichiarazione che dovrebbe allontanare gli spettri di deportazione, ma che fa il paio con l`invito a fare di più: “Faremo di tutto per raggiungere chiunque sia eleggibile a rimanere. E nel farlo utilizzeremo i canali a disposizione, i network come questo, il passaparola” si concede il Lewis, prima di congedarsi dai presenti. Parole che ora, per il responsabile della futura architettura della nuova normativa immigratorie, dovranno tradursi in legislazione … a misura di persone”. (aise)