VITA D’AMBASCIATORE (2)

ROMA – focus/ aise - Venerdì 12 giugno, l’Ambasciatore Francesco Maria Talò, rappresentante permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico, ha partecipato in video conferenza ad un incontro-dibattito con il Circolo culturale europeista “Esperia”.
Talò, che prima di rappresentare l’Italia alla Nato ha ricoperto, tra gli altri, l’incarico di Ambasciatore presso lo Stato di Israele, di Console Generale a New York e di Consigliere Diplomatico Aggiunto del Presidente del Consiglio, ha parlato dell’attuale momento delle relazioni internazionali e in particolare dei rapporti tra NATO, Italia e UE e del ruolo dell’Alleanza Atlantica nel nuovo ordine mondiale, caratterizzato dallo scontro crescente tra USA e Cina.
L’Ambasciatore ha illustrato, in particolare, i notevoli successi dell’Alleanza e del ruolo determinante svolto, non solo sul piano geostrategico, ma anche sul piano della qualità e della quantità delle forze messe a disposizione dall’Italia. Italia che “è stata tra i fondatori di un’alleanza che nacque a dodici ed è ora a trenta membri, con la recente adesione della Macedonia del Nord”, ha detto, “che è continuamente cresciuta ed è durata ben settant’anni. Una durata che ha un rilievo epocale storico. Perché gli storici hanno decretato che mai nella storia dell’umanità un’alleanza militare è sopravvissuta così a lungo”.
Tra i numerosi temi trattati, oltre al ruolo dell’Alleanza in Medio Oriente, il ruolo svolto dalla Turchia - sempre essenziale anche sul piano geostrategico -, le sfide ibride, in particolare cibernetiche e delle fake news, oltre al ruolo geografico regionale (Atlantico del Nord) della Nato. Anche se rispetto a quello dell’Unione Europea - che è un attore globale - la NATO resta un’alleanza regionale, deve però fronteggiare delle sfide globali, ha ricordato Talò. Quando vi sono infatti sfide - anche se non vere e proprie minacce - esterne, la NATO deve tenerne conto, attrezzandosi.
“Il crollo dell’impero sovietico ha trasformato l’Alleanza da una difesa contro qualcuno in una difesa di qualcosa: i valori e principi occidentali”, ha precisato Talò. Il quale ha parlato del ruolo Nato nella stabilizzazione dei Balcani e del post 11 settembre. Contro il terrorismo internazionale, con l’applicazione, per la prima volta nella storia, dell’Articolo 5 del Trattato.
Antonio Cenini - dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, distaccato presso il Parlamento Europeo - ha ringraziato a nome di Esperia l’Ambasciatore Talò per il suo contributo. Ricordando che il circolo, sul modello di un’agorà, è costituito da donne e uomini d’Italia in Europa, “nati dalla libertà, nella libertà e per la libertà. Orgogliosi di appartenere ad una civiltà plurimillenaria, che ha dato all’umanità conquiste tra le più importanti che oggi vogliono dare il proprio contributo, affinché l’Italia e l’Europa siano sempre più moderne, giuste, prospere e autenticamente solidali, progredendo nel solco di questa tradizione”.
Tra i diversi messaggi di plauso ricevuti dagli organizzatori dell’evento, significativo quello di Gianna Gancia, europarlamentare della Lega, che, dopo essersi complimentata per l’iniziativa, ha voluto “sottolineare quanto sia fondamentale, oggi più che mai, che i temi della sicurezza e della difesa rimangano una priorità assoluta per l’Unione europea, la quale deve rafforzare la propria autonomia strategica sapendo che ciò che è utile alla difesa europea è utile alla NATO, dunque al nostro Paese e ai suoi alleati”.
“L’obiettivo dell’Europa deve rimanere una sovranità industriale, tecnologica e digitale perché primato tecnologico significa anche egemonia geopolitica e militare. Serve un cambio di mentalità degli Stati, nel loro insieme, e serve che il Governo italiano ribadisca con forza e senza più tentennamenti la storica alleanza che ci unisce nel Patto Atlantico”.
“Questo è un passaggio che ritengo fondamentale”, ha precisato l’europarlamentare leghista, “il cui successo dipenderà dall’intensificazione della cooperazione tra gli Stati, creando sinergia e coerenza tra i vari progetti. Per questo andrà concordata un’iniziativa dei 27 per migliorare la capacità di agire rapidamente e con decisione, andando così verso la creazione di una vera, unica e solida Difesa Europea. Un pilastro fondamentale nel comune destino di pace e serenità che deve costituire la bussola dei Paesi facenti parte della NATO”.
Lavorare per ripartire insieme Italia e Spagna. È stato questo il messaggio lanciato dall'Ambasciatore d'Italia a Madrid Riccardo Guariglia a conclusione dell'incontro, in videoconferenza, avuto con il Consiglio di Amministrazione della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna.
Guariglia, in particolare, ha sottolineato la forte sintonia di intenti che unisce Italia e Spagna nell'attuale congiuntura evidenziando come questa crei le condizioni più propizie per un ulteriore slancio della collaborazione economica bilaterale, che già vede la Spagna come un nostro partner commerciale strategico.
Dopo aver illustrato le principali misure contenute nel “Patto per l’Export” firmato la scorsa settimana alla Farnesina per rilanciare l’export italiano, Guariglia ha dichiarato: “questo incontro mi ha consentito di conoscere le attività di alcune delle principali imprese che operano tra Italia e Spagna e di raccoglierne esigenze e suggerimenti. Ho riscontrato grande coesione tra imprese e istituzioni. Insieme alla consapevolezza della complessità della sfida, ho trovato una grande voglia del Sistema Italia in Spagna di lavorare per ripartire, mantenendo e rafforzando ulteriormente le importanti posizioni che abbiamo su questo mercato”.
“Sono convinto che potremo farcela – ha aggiunto Guariglia - così come è stato in occasione della lunga crisi del 2008 che ha colpito la Spagna molto duramente. Inoltre, a differenza che in passato, il sistema economico potrà contare su ingenti risorse pubbliche, sia a livello europeo che a livello nazionale, delle quali, sono certo, l’economia italiana e spagnola potranno beneficiare per ritrovare rapidamente un percorso di crescita”.
Da parte sua, il Presidente della Camera della Camera di Commercio Italiana per la Spagna, Marco Pizzi, ha assicurato che in un momento così complesso come quello causato dal coronavirus “la CCIS è pronta a fare la sua parte per il rilancio delle azioni di promozione del Sistema Italia in Spagna con la dinamica operativa che l’ha sempre contraddistinta”.
Il Ministro serbo per l'Integrazione Europea, Jadranka Joksimovic, ha ricevuto venerdì scorso a Belgrado l'Ambasciatore italiano, Carlo Lo Cascio. Al centro del colloquio il processo di adesione della Serbia all'Unione europea, le prossime elezioni, il Dialogo tra Belgrado e Pristina, nonché le attività dei due Paesi per favorire la ripresa dopo la pandemia da coronavirus.
Il ministro Joksimovic ha osservato come Serbia e Italia abbiano aggiunto alle relazioni costruite finora una nuova dimensione di “alta solidarietà”: "quando, per prima, l'Italia ha inviato aiuti al nostro Paese dopo le catastrofiche alluvioni del 2014 e quando poi la Serbia ha ricambiato con l’invio di materiale sanitario a fine aprile – ha sottolineato il ministro – abbiamo contribuito a una migliore comprensione della solidarietà europea e di quanto essa può essere importante per ogni individuo".
L’iniziativa del Governo serbo, ha convenuto Lo Cascio, ha rappresentato un segno di “grande amicizia” nei confronti dei cittadini italiani, “vero indicatore” della solidarietà europea, che rimane uno dei valori fondamentali dell'Unione. L'Ambasciatore ha quindi confermato il sostegno italiano all'adesione della Serbia all'Unione europea.
Ringraziando per l'assistenza politica e tecnica che l'Italia fornisce alla Serbia sul percorso verso la piena adesione all'UE, Joksimovic ha ribadito che la Serbia è “pienamente impegnata” nell'attuazione delle riforme. Per questo, ha aggiunto, è “particolarmente importante che gli Stati membri dell'UE riconoscano i progressi compiuti nei capitoli relativi allo stato di diritto - 23 e 24, presentati nella relazione della Commissione europea, il cosiddetto non-paper” e “nel settore dello stato di diritto, che, in modo abbastanza equilibrato, riconosce i progressi e alcuni ritardi. Ci aspettiamo, inoltre, che l'Italia continui a supportare la Serbia”, ha ribadito il ministro che, con Lo Cascio, ha parlato delle prossime elezioni serbe, del Dialogo tra Belgrado e Pristina e dell'impegno della Serbia per la stabilità e la cooperazione nella regione. (focus\ aise)