La settimana del Cgie
ROMA – focus/ aise - “Esimio Presidente Draghi, nel ruolo che mi è dato di rappresentanza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) sono onorato di rivolgermi direttamente al Suo alto Magistero di rappresentanza della Nazione per complimentarmi della Sua nomina alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, contestualmente, per augurarle il miglior successo che le nostre comunità in Italia e all’estero auspicano”. Inizia così la lettera che Michele Schiavone, Segretario Generale del Cgie, ha scritto oggi, 19 febbraio, al neo primo ministro italiano, Mario Draghi.
“I connazionali all’estero - continua -, alla stregua dei nostri concittadini in patria, sono da tempo in attesa di una profonda svolta delle politiche di resilienza e di rilancio dell’Italia, volte a trasformarla e modernizzarla al fine di creare maggiori opportunità per l’occupazione, la formazione e l’istruzione tali da far progredire le condizioni di un rafforzamento sostanziale della vita nel nostro Paese e nei consessi geopolitici”.
“Gentile Presidente Draghi - aggiunge ancora -, il Suo successo è legato anche all’immagine del nostro Paese all’estero e, di conseguenza, produce effetti positivi per le considerazioni che hanno e potranno avere i governi e le istituzioni dei paesi ospitanti verso i nostri connazionali”.
Schiavone, nella missiva si dice poi certo che, grazie all’esperienza che Draghi ha maturato anche fuori dall’Italia, egli “terrà nella dovuta considerazione le istanze e la disponibilità degli italiani all’estero a contribuire direttamente alla realizzazione del Suo programma di legislatura”.
“Nel mondo degli italiani all’estero - spiega - emerge una vistosa richiesta di semplificazione legislativa, dell’adeguamento dei processi di digitalizzazione ai servizi della pubblica amministrazione e nella rete diplomatico-consolare, come anche di una rivisitazione delle norme relative ai livelli e agli strumenti della rappresentanza politica nei territori oltre confine e nel Parlamento italiano. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, dall’inizio della XVIII legislatura, è impegnato assieme al Governo, alle Regioni e alle Province Autonome, nonché all’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia e all’Unione delle Province Italiane, alla realizzazione dell’Assemblea plenaria della IV Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE i cui lavori preparatori sono stati momentaneamente bloccati a causa dell’avvicendamento del Governo”.
Il Segretario Generale del CGIE, infine, chiede formalmente, al neo primo ministro, “di sostenere e assecondare il prosieguo del percorso intrapreso affinché, a dodici anni di distanza, questo organismo possa ritrovarsi per definire il programma delle politiche triennali per gli italiani all’estero. Vogliamo ben sperare in un futuro incontro e, nell’attesa, il CGIE Le formula i più sinceri saluti. Mi creda”.
“Non ci sono lacrime per colmare i sentimenti, né per spiegare la barbarie con la quale nella Repubblica Democratica del Congo due giovani vite sono state spezzate nello splendore della loro gioventù. Il nostro sta diventando il paese delle lacrime, dei singhiozzi malcelati che non riusciamo più a trattenere per le tante, molte vittime sacrificate sull’altare della pace, impegnate in giro per il mondo nelle operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite”. Così in una nota il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero esprime il suo cordoglio per la morte dell’Ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e del carabiniere della sua scorsa Vittorio Iacovacci, uccisi ieri in Congo insieme e al loro autista.
“Le tante ferite non hanno il tempo di rimarginarsi, non attendono che il dolore si attenui, che succedono ulteriori lutti e tragedie. Quale funesto destino è scritto per i servitori dello Stato italiano? La tragedia avvenuta nella provincia di Nord-Kivu, in Congo, è costata la vita al giovane ambasciatore italiano Luca Attanasio e al carabiniere Vittorio Iacovacci in missione, assieme con l’autista del convoglio delle Nazioni Unite, per la stabilizzazione della pace fra le diverse fazioni in guerra”, continua la nota del Cgie che “fa sue le parole espresse dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella: “La Repubblica italiana è in lutto per questi due servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali”. Il Consiglio Generale degli italiani all’Estero – conclude la nota – si unisce al lutto delle famiglie di Luca e Vittorio ed esprime loro le più sentite condoglianze. Per alcuni di noi, che abbiamo condiviso parte del percorso professionale del giovane Ambasciatore d’Italia, è un momento di profondo dolore e di quel tempo serbiamo un ricordo indelebile”. (focus\aise)