La voce degli eletti all’estero (2)
ROMA – focus/ aise – "L'appello del Presidente Draghi ampio e condivisibile ci induce a lavorare in modo particolare sul sistema sanitario, sulla parità di diritti, su un'imponente ripresa economica, su una urgente salvezza sanitaria, scuola, ricerca, lavoro, transizione digitale, europeismo, atlantismo”. Così su twitter Nicola Carè, deputato del Pd eletto all’estero.
“Sostenere questo governo – conclude – oggi è un dovere per amore del Paese".
“Signor Presidente del Consiglio, intervengo a nome di una delle tante risorse italiane, le nostre Comunità nel mondo, ambasciatori non pagati del made in Italy. Gli italiani nel mondo rappresentano un grande network di risorse che dobbiamo valorizzare per la ripresa post pandemia dell’Italia. Purtroppo in Italia non riusciamo a comprendere fino in fondo questo grande potenziale e spesso ci limitiamo ad una visione nostalgica ed assistenziale, oserei dire paternalistica, delle comunità italiane nel mondo. È il momento di voltare pagina”. Così il Francesco Giacobbe, senatore del Pd eletto all’estero, ha iniziato il suo intervento oggi pomeriggio in Senato prima del voto di fiducia al Governo Draghi atteso nella tarda serata di oggi.
“Data la brevità dei tempi farò solo piccoli esempi”, ha aggiunto Giacobbe, citando in primo luogo il turismo di ritorno: “all’estero c'è un grande interesse anche per i piccoli borghi. Molti sono i giovani che vengono in Italia e vorrebbero visitare i luoghi di origine dei propri nonni e bisnonni. Dobbiamo far conoscere questi luoghi e renderli accessibili con servizi e strutture di accoglienza. Ministro Garavaglia, dovremmo ripensare seriamente su quali iniziative efficaci possano aiutare a risollevare il turismo in Italia promuovendo anche, ma non solo, i piccoli borghi. Utilizziamo tutte le risorse a nostra disposizione. Per esempio, il cinema ed i programmi TV, che fanno conoscere le bellezze dell'Italia e producono spesso effetti moltiplicatori significativi. Penso alle serie TV di Montalbano, Un passo dal Cielo ed ai tanti festival del cinema italiano che attraggono tanto interesse all’estero. Peccato che in molte parti del mondo è difficile accedere ai programmi RAI”.
Quindi, rivolto al Ministro Giorgetti – nuovo responsabile del Mise – Giacobbe lo ha invitato a far sì che “anche gli italiani nel mondo possano avvantaggiarsi delle agevolazioni per le ristrutturazioni delle case. Una grande opportunità in particolare per i piccoli centri del mezzogiorno d’Italia. Basta semplificare le procedure”.
“Altro argomento, - ha proseguito il senatore – sono gli organi di rappresentanza degli italiani nel mondo che hanno bisogno un intervento normativo di riforma per adeguarli alle esigenze del futuro. Comites, CGIE e consulte regionali devono fare squadra e assieme agli organismi prepositi all’internazionalizzazione e promozione del sistema Italia coinvolgere il grande network di professionisti ed esperti nel mondo che hanno un legame affettivo con il nostro bellissimo Paese. Tramite questo grande network, in aggiunta all’export di beni, servizi e grandi progetti di infrastruttura, possiamo anche fornire modelli di sviluppo sostenibile e processi produttivi per promuovere nuove aziende ed attività che utilizzando rapporti commerciali e sistemi di distribuzione dei Paesi stranieri possano accedere a nuovi mercati. Penso all’Australia, Paese in cui vivo, che potrebbe facilitare l’accesso alle aziende italiane nel grande mercato dell’Oceano Pacifico e dell’Indocina”.
“Signor Presidente, la invito a far sì che le tematiche relative agli italiani nel mondo diventino parte dell’elaborazioni delle politiche del Suo, del Nostro Governo, a tutti i livelli”, ha detto ancora Giacobbe. “Mi permetta di concludere notando che l’export italiano è più significativo nei Paesi dove vivono persone di origine italiana o dove viene insegnata la lingua italiana. Mi rivolgo quindi anche ai Ministri Di Maio e Franceschini per affermare che dobbiamo partire dall’insegnamento della lingua italiana all’estero, dalla promozione di iniziative culturali in grado di produrre un impatto nelle società locali, da programmi di interscambio accademico, professionale e sociale. Queste iniziative contribuiscono a far conoscere il nostro Paese ma anche a far incontrare le persone e promuovere relazioni umane che nel tempo permettono di stabilire rapporti di fiducia. E la fiducia, come ho anche dimostrato nella mia tesi di dottorato, è senza dubbio l’ingrediente più importante per ottenere risultati positivi dagli interscambi economico finanziari internazionali. Spero – ha concluso – di avere presto la possibilità di approfondire con Lei e i suoi Ministri questi temi. Auguro a lei ed al Nostro Governo buon lavoro”.
“Utilizzare le postazioni mobili al fine dell'acquisizione delle impronte digitali, ad oggi in uso solo per i passaporti, anche per istruire le pratiche per le carte d'identità elettroniche”. Questo il dispositivo della risoluzione che Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa, ha presentato alle Commissioni Affari Costituzionali ed Esteri della Camera.
Nell’atto – sottoscritto da tutto il gruppo della Lega in III Commissione - si ricorda che “la rete consolare onoraria usa postazioni mobili per l'acquisizione delle impronte digitali per i passaporti; tali postazioni mobili sono utilizzate dai consoli onorari per raccogliere i dati biometrici di coloro che richiedono il passaporto, in modo di evitare che gli utenti debbano recarsi personalmente al loro ufficio consolare di prima categoria, facilitando enormemente l'interazione tra i cittadini italiani ed il consolato poiché in questo modo si permette di ottenere il documento interfacciandosi solo con il console onorario”.
“I dati raccolti con questo sistema di postazioni mobili non sono attualmente utilizzati per il rilascio delle carte di identità elettroniche (CIE)”, continua Billi.
Posto che “la pandemia da Covid-19 ostacola gli spostamenti e in molti casi impedisce agli utenti di recarsi personalmente al proprio consolato di prima categoria”, la digitalizzazione della rete consolare “è fondamentale per velocizzare e snellire il lavoro dei consolati, che hanno subito una diminuzione di risorse a fronte di un aumento esponenziale degli iscritti all'Anagrafe degli italiani all'estero (Aire) in questi ultimi dieci anni, ed è ancora più importante in questa situazione pandemica, poiché la rete consolare lavora a ranghi ridotti”.
Con la risoluzione, dunque, si intende impegnare il Governo “a mettere in pratica tutte le iniziative necessarie per utilizzare le postazioni mobili al fine dell'acquisizione delle impronte digitali, ad oggi in uso solo per i passaporti, anche per istruire le pratiche per le carte d'identità elettroniche, in modo da evitare che l'utente debba recarsi personalmente al competente ufficio consolare di prima categoria, spesso lontano migliaia di chilometri nelle circoscrizioni molto estese”. (focus\ aise)