L’azteco piemontese - di Nicola Nicoletti

PADOVA\ aise\ - “In Italia ha studiato psicologia e, nel 2004, anno della laurea, decide di volare in Messico in cerca di esperienze stimolanti, scoprendo un continente nuovo. Da allora Franco Grasso o, come preferisce farsi chiamare, Frank Gras non si è ancora stancato di viaggiare”. A raccontarne le vicende è Nicola Nicoletti in un articolo pubblicato nel numero di aprile del Messaggero di Sant’Antonio - edizione italiana per l’estero.
“Lasciate le aguzze cime del suo Piemonte, Frank in Messico ha conosciuto alture e vulcani che ha scalato, organizzando corsi per arrampicarsi in sicurezza, diventando manager, istruttore e divulgatore. “In Italia mi dedicavo ad alpinismo e lavori in quota – ci racconta –. Arrivato con l’intenzione di fare il tirocinio in un progetto con l’Università di Torino sulla dispersione scolastica, ho scoperto un Paese divertente, spensierato e avventuroso. A dispetto dell’Italia delle lobby, qui ci si poteva muovere”.
Capelli lunghi e aria da viaggiatore, organizza corsi di alpinismo con 1.500 alunni e lavora a progetti utili per il Messico, facendo l’istruttore nel settore della sicurezza per chi si muove in quota, su tralicci e impalcature a più di 2.000 metri di altezza, dal mondo degli altiforni a quello del petrolio, non dimenticando il volontariato. Dalla formazione per il soccorso alpino ai topos (gli specialisti che salvano le persone nelle calamità) alla protezione civile, tutti partecipano ai suoi corsi. Nella capitale messicana dirige un’accademia che si dedica alla sicurezza industriale nel primo soccorso, ingegneria chimica, elettrica, industriale e civile. “La scuola nazionale di alpinismo l’ho aperta nel 2004, trasmettendo il mio amore per la montagna ai partecipanti”.
A Città del Messico è ricercatore e docente in un centro sulla sicurezza, la Iwr Academy, a cui aderiscono più di 10 mila persone. Frank, che ha viaggiato in lungo e in largo, tra deserti e foreste abitate dagli indios, ama cibi e prodotti della tradizione locale, a volte più degli stessi messicani.
Nemmeno il Covid-19 ha fermato le sue attività. “In Rete ho tenuto un seminario gratuito di preparazione per l’alpinismo. Se hai delle conoscenze, devi pure condividerle”. Con 41 mila iscritti alle attività di riforestazione e pulizia dei rifugi di montagna, può ritenersi appagato mentre interviene come esperto in importanti incontri. “Fare questo in Italia sarebbe stato impossibile”, sottolinea.
Il 19 settembre 2017 la terra, in Messico, è tornata a tremare e Franco ha lavorato come soccorritore. Con le divise arancioni dei topos azteca (le talpe azteche) di cui è capo brigata, ha guidato un gruppo di volontari nelle campagne di Jojutla, a sud della capitale, per realizzare un ospedale da campo, puntellare le case e costruire 40 abitazioni per non far dormire gli anziani all’aperto.
Quando è in vacanza, ama scorrazzare con la sua moto lungo le strade del Messico o tornare a sciare sulle sue amate Alpi”. (aise)