L’ANPI BB celebra la Festa della Liberazione di Berlino

BERLINO\ aise\ - 78 anni fa l'Armata Rossa affermava, con la resa incondizionata siglata dalla Werhrmacht nella notte dell'8 maggio, la vittoria delle forze alleate sulle dittature nazionalsocialista e fascista, anche se la fine della seconda guerra mondiale arrivò solo il 15 agosto con la resa del Giappone, dopo l'orrore di Hiroshima e Nagasaki. Per la liberazione di Berlino persero la vita 170.000 soldati sovietici provenienti da tutte le 14 repubbliche che componevano l'URSS e che sono ricordati nei vari mausolei cittadini.
Fin dalla sua fondazione, la Sezione ANPI Berlino Brandeburgo partecipa alla commemorazione di questa ricorrenza “non solo per ricordare l'enorme tributo di sangue pagato dai militari e dalla popolazione civile (nessun altro Paese alleato nella coalizione anti Hitler ha pagato un prezzo tanto elevato), ma anche per la riconquista della pace nel mondo e per la fine del nazismo e del fascismo, per mantenere viva l'eredità del loro messaggio”.
“Una ricorrenza che è strettamente connessa, per ragioni storiche e ideali, alla Festa della Liberazione del 25 aprile e che, anche per questo, sentiamo nostra”, sottolinea il Comitato ANPI BB. “Oggi celebriamo questa ricorrenza in una situazione politica caratterizzata da un forte scivolamento a destra dell'Europa e dal ritorno del conflitto militare nel centro dell'Europa stessa. Pertanto, dobbiamo sia rinnovare l'impegno politico in difesa dell'Antifascismo, sia aumentare gli sforzi per la fine del conflitto che insanguina l'Ucraina”, prosegue l’ANPI BB.
Schierandosi contro “le forze reazionarie che vogliono ribaltare lo spirito e la lettera della Costituzione Repubblicana, nata dalla resistenza, aprire una nuova stagione di revisionismo storico, strumentalizzare la memoria, coltivare la xenofobia, il nazionalimo, la corporativizzazione della società, l'esclusione sociale”, l’ANPI BB non manca di sottolineare che “l'aggressione militare dell'Ucraina da parte della Federazione Russa, con il suo carico di violenza distruttrice e di sofferenze immani imposte alla popolazione civile, ci chiama, come convinti partigiani della pace, a schierarci innanzitutto dalla parte delle vittime della guerra, dei milioni di sfollati, di profughi che tutte le guerre provocano. Oltre al sostegno alle vittime, dobbiamo aumentare la pressione politica affinché tutti gli sforzi siano indirizzati a far cessare la guerra il più presto possibile”.
Salutando “con favore le scelte del Belgio, dove i deputati del parlamento cittadino hanno dichiarato Charleroi "città antifascista" nella primavera del 2023, decidendo di sostenere la società civile nel ricordare la resistenza contro la Germania nazista, il fascismo e l'estrema destra, e in particolare di chiedere che l'8 maggio torni a essere un giorno festivo” e quella della Spagna, “dove il 5 maggio è già stato dichiarato dal governo nel 2019 come giorno della memoria per gli spagnoli deportati e morti a Mauthausen e in altri campi e per tutte le vittime del franchismo in Spagna”, l’ANPI osserva che “in Germania la richiesta sollevata qualche anno fa dall'ex sopravvissuta ad Auschwitz e membro della presidenza onoraria della FIR, Esther Bejarano "l'8 maggio deve diventare una festa" ha acquisito nuovo slancio. Qualche tempo fa, più di 175.000 persone l'avevano sostenuta in una petizione online. Anche dopo la morte di Esther Bejarano questo obiettivo continua a essere sostenuto. A Berlino, il VVN-BdA ha chiesto che l'8 maggio non sia solo un giorno di riposo dal lavoro, come nel 2020, ma che sia anche riconosciuto come giorno della memoria e come giorno festivo”.
Anche l'ANPI Berlino Brandeburgo appoggia la proposta che l'8 maggio diventi la Giornata Europea dell’Antifascismo e invita iscritti e simpatizzanti a visitare, oggi, il Museo della Capitolazione di Berlino, dove nel pomeriggio sarà presente Giuseppe Viviano in qualità di membro del Comitato di Sezione, e domani il Memoriale di Treptower Park, dove alle ore 17.00 l’ANPI partirà dalla scultura “Mutter Heimat“ (Madre Patria) per rendere omaggio al soldato che simboleggia la vittoria sul regime nazista. (aise)