Soldati e patrie: I combattenti alleati di origine italiana nella Seconda guerra mondiale nel libro di Pretelli e Fusi

ROMA\ aise\ - Tra le forze armate che presero parte alla Seconda guerra mondiale contro le potenze dell’Asse vi furono combattenti che avevano una chiara origine italiana, erano cioè figli di emigrati partiti dall’Italia fra Otto e Novecento. Sono loro i protagonisti di “Soldati e patrie. I combattenti alleati di origine italiana nella Seconda guerra mondiale” il libro di Matteo Pretelli e Francesco Fusi (Il Mulino, collana "Fuori collana", a stampa € 38,00).
Centinaia di migliaia di italoamericani vennero arruolati nella lotta contro i totalitarismi e ad essi si aggiunsero anche italo­britannici, italocanadesi, italoaustraliani e italobrasiliani, i quali sostennero lo sforzo bellico dei rispettivi paesi.
Presenti in tutti i teatri di guerra, servirono anche in Italia, paese formalmente nemico ma col quale mantenevano ancora legami parentali e culturali.
Il volume ricostruisce una storia affascinante e poco indagata dalla storiografia, narrando le vicende di uomini e donne dalla complessa identità – ma accomunati dallo stesso retaggio italiano – che contribuirono alla vittoria degli Alleati.
Matteo Pretelli insegna Storia dell’America del Nord all’Università di Napoli “L’Orientale”. Con il Mulino ha pubblicato “L’emigrazione italiana negli Stati Uniti” (2011).
Francesco Fusi è dottore di ricerca in Storia contemporanea all’Università degli Studi di Pisa e fa ricerca presso l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea di Firenze. (aise)