Aics Khartoum continuerà a lavorare dall’Italia per il Sudan

ROMA\ aise\ - “Non vogliamo fermarci, continueremo a lavorare per il Sudan anche da Roma“. Queste le parole di Michele Morana, titolare della sede di Khartoum dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), in un'intervista rilasciata al telegiornale di La7.
L'ufficio di Khartoum si sta ora ricostituendo all'interno della sede Aics di Roma per dare sostegno ai colleghi locali sul posto a distanza, ha spiegato Morana. Sono infatti tornati in Italia il 24 aprile gli 11 dipendenti italiani di Aics Khratoum che erano rimasti in Sudan dopo l'inizio dei combattimenti tra l’esercito e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf).
L’Aics conta su 61 operatori tra personale italiano e locale in Sudan dove aveva in corso “diversi progetti principalmente nel settore della salute, ma anche in quelli dell'agricoltura e della salvaguardia del patrimonio culturale“, ha continuato Morana. “Abbiamo sempre lavorato per aiutare il popolo sudanese a trovare un'occupazione nel proprio stesso Paese“, ha spiegato il titolare di Aics Khartoum “ma il Sudan non è tranquillo da tempo, si sono susseguiti due colpi di Stato in quattro anni. Ora è un momento pericoloso per tutti i sudanesi”.
Quella di Khartoum è la terza sede estera dell’Aics costretta a interrompere le proprie attività in soli tre anni dopo il Myanmar e l’Afghanistan. “Questo testimonia l’aumento della conflittualità e dei problemi nei Paesi dove opera la cooperazione”, ha detto a InfoAfrica Emilio Ciarlo, responsabile per i rapporti istituzionali e la comunicazione dell’Aics.
“Siamo contenti che i nostri colleghi siano tornati sani e salvi, ma rimaniamo preoccupati per i locali che sono ancora lì e con cui ci terremo in contatto”, ha spiegato. “Ci dispiace”, ha aggiunto Ciarlo, “per il popolo sudanese con cui stavamo collaborando per una serie di progetti importanti che purtroppo per il momento saranno sospesi”. (aise)