Altri sguardi: a Venezia la mostra dei migranti partecipanti al progetto di mediazione culturale
Foto Matteo De Fina, courtesy Pinault Collection
VENEZIA\ aise\ - Si terrà domani, sabato 3 dicembre, a Venezia (Palazzo Grassi – Punta della Dogana) la presentazione di una speciale iniziativa dedicata al tema delle migrazioni in collaborazione con enti e associazioni che operano nel settore. con 9 partecipanti della quarta edizione del progetto di formazione “Altri Sguardi”.
I 9 mediatori culturali selezionati e formati attraverso il workshop “Altri Sguardi”, condurranno il pubblico alle ore 11.00 e poi alle 15.00 alla scoperta di una selezione di opere della mostra “open-end”, personale di Marlene Dumas, a cura di Caroline Bourgeois.
“Altri Sguardi” è il progetto di mediazione culturale museale ideato da Palazzo Grassi, che si rivolge a persone rifugiate e migranti risiedenti nel territorio, parte del complesso di iniziative dedicate al tema della migrazione sviluppate in collaborazione con enti e associazioni attive nel settore.
Dopo un periodo di formazione, tra settembre e novembre 2022, con lo staff dei Servizi Educativi di Palazzo Grassi – Punta della Dogana e il supporto di due tutor scelti tra i partecipanti delle due precedenti edizioni, Andrea e Moustaou, Altri Sguardi ha offerto l’occasione di presentare dei focus di visita in mostra speciali, pensati appositamente per il pubblico veneziano: itinerari unici che mettono in relazione opera e visitatore secondo l’interpretazione personale dei partecipanti, offrendo delle letture originali e spunti di riflessione unici.
I mediatori che quest’anno incontreranno i visitatori della mostra “Marlene Dumas. open-end” sono: Abdullah (Afghanistan, 1993), Abubakar (Pakistan, 2000), Berthe (Camerun, 1982), Gustavo Alfredo (Venezuela, 1983), Karolina (Slovacchia, 1991), Linda (Nigeria, 2000), Mohamed Fode (Guinea, 1988), Seth (Ghana, 1992), Wassem (Pakistan, 2000).
Come per le precedenti edizioni, il workshop è stato strutturato in tre fasi: la prima laboratoriale con l’approfondimento della mostra e la selezione di alcune opere, accompagnati in questa scelta libera dallo staff di Palazzo Grassi e dai tutor. Ciascuno dei partecipanti ha scelto un’opera specifica. Questa fase è stata contestualizzata da una serie di scambi e discussioni su varie tematiche come il luogo di origine, il senso di appartenenza, i concetti di accoglienza e identità, l’esperienza della migrazione.
La seconda fase ha visto l’elaborazione di un percorso di mediazione concepito sulla base dell’interpretazione personale attorno a ciascuna delle opere scelte: il volto languido e gentile di “Miss Pompadour” (1999), le prostituite in attesa del cliente in “The Visitor” (1995), il suprematismo bianco di “White Disease” (1985), lo sguardo sdegnato del piccolo “Eden” (2020), la divinità femminile di “Birth” (2018), il ritratto dello scrittore “Nijinsky” della serie “Great Men” (2014), la disperazione di “The Old Woman's Despair”(2020), l’uomo bendato ispirato a un prigioniero palestinese di “Blindfolded” (2002) e la morte in “Death by Association” (2002).
Ogni partecipante ha quindi elaborato un suo personale racconto che sarà presentato nel corso della terza fase: l’incontro, sabato 3 dicembre 2022, con il pubblico che potrà visitare la mostra guidato dallo sguardo inedito dei mediatori in due momenti della giornata. 9 mediatori, 9 opere d’arte lungo il piano nobile e il secondo piano di Palazzo Grassi. L’arte contemporanea, al centro dell’attività culturale dell’Istituzione, diviene la lente attraverso la quale stimolare nuove formule di conoscenza e dialogo a partire dai singoli individui e dalla loro unicità.
Dopo il successo della prima open call tenutasi nel 2019, che aveva visto 9 tra i diversi partecipanti al workshop “Altri Sguardi” realizzare degli speciali percorsi guidati gratuiti alla scoperta della mostra “Luc Tuymans. La Pelle” e della storia dell’architettura di Palazzo Grassi, da ottobre a dicembre 2020 si è tenuta una seconda edizione, dedicata alla mostra “Untitled, 2020. Tre sguardi sull’arte di oggi” a Punta della Dogana. Lo scorso anno, Altri Sguardi ha proposto letture inedite di alcuni scatti della mostra “HYPERVENEZIA”, il progetto di Mario Peliti, sviluppando uno sguardo speciale dedicato alla città nei 1600 anni dalla sua Fondazione. Quest’anno, Altri Sguardi torna a Palazzo Grassi con 9 mediatori culturali che con le loro storie offiranno un punto di vista originale su una selezione di opere di Marlene Dumas.
Attraverso gli oltre 100 lavori presentati in mostra, provenienti dalla Pinault Collection e da altre collezioni internazionali, “open-end” racconta la produzione dell’artista dagli anni Ottanta a oggi e i diversi temi che interessano la sua poetica. La maggior parte dei soggetti trattati costituiscono figure umane, ritratte lungo l’ampissimo spettro delle emozioni possibili. L’artista, nata in Sudafrica e cresciuta sotto il regime dell’aparthaid, ha lasciato Città del Capo all’età di 23 anni per raggiungere Amsterdam e stabilirsi nei Paesi Bassi. L’opera di Marlene Dumas è fortemente intrisa di riferimenti al suo vissuto personale, alle differenze sociali, al razzismo che ha visto negli anni della giovinezza, così come la discriminazione sessuale, che l’hanno portata a sviluppare una particolare sensibilità nei confronti degli ultimi e di tutti coloro che vedono negati i propri diritti. (aise)