ARCHITEXTURE: Architetture Umane e disumane di B.ZARRO a Venezia

VENEZIA\ aise\ - Con ARCHITEXTURE. Architetture umane e disumane, l’artista romano B.ZARRO torna a Venezia con un progetto espositivo, che si terrà dal 25 luglio al 12 agosto presso lo spazio Kunst Depot a Cannaregio, sul tema delle trasformazioni urbane legate all’overtourism e al cambiamento del tessuto sociale delle città storiche, affrontato in chiave artistica e critica.
L’artista prosegue così una ricerca avviata già nel 2022 con la prima mostra della rassegna SURVIVAL – Art For Renaissance, con il titolo “Venezia. Architetture e visioni surreali”, continuando ora in modo provocatorio ad esplorare i limiti e le possibilità dell’abitare urbano, tra tensioni estetiche e interrogativi etici, realizzando una rappresentazione artistica multimediale che si sviluppa nel campo della Texture Architettonica.
La mostra - a cura di Matilde De Giovanni e Denise Martinuzzi - esplora il profondo legame tra architettura e l'anima umana, trascendendo il mero rifugio per elevarsi a custode della memoria e ponte tra la fisicità del presente e le radici profonde dell'esistenza. La rassegna si concentra principalmente sull'architettura, ma mantiene una prospettiva artistico-sociale riguardo agli sviluppi della società contemporanea e alle problematiche legate all'eccessivo afflusso di turisti/viaggiatori nelle Città d'Arte.
Il titolo "Architexture. Architetture Umane disumane" riflette come le presenze sbilanciate di visitatori possano modificare gli equilibri sociali interni alle città e ai loro apparati architettonici, urbanistici ed economici. Partendo dalla riflessione shakespeariana secondo cui "Le Città le fanno i Cittadini", la mostra evidenzia il rischio che l'influenza passi dai residenti ai visitatori occasionali, smembrando e ricomponendo il tessuto urbano secondo nuove esigenze economico-commerciali.
Il neologismo "Architexture" fonde "architettura" e "texture", intesa non solo come percezione tattile delle superfici, ma come l'ordito invisibile eppure palpabile di ogni struttura. Ogni edificio possiede una sua "pelle", una texture che dialoga incessantemente con l'ambiente circostante, riflettendo la memoria delle presenze, dei fenomeni atmosferici, delle luci e delle ombre. Una visione dell’architettura non statica ma come organismo vivo: un corpo urbano che respira, riflette, soffre e muta insieme alla comunità che lo abita – o che lo consuma, le cui superfici riflettono le dinamiche umane e le "disumane" – i flussi, le energie collettive e le pulsazioni anonime della città.
Le vetrate, in particolare, diventano specchi vibranti che catturano e riflettono il flusso incessante delle vite che si muovono all'esterno e all'interno. Le diverse tonalità e i riflessi cangianti non sono casuali, ma rappresentano visivamente le energie, le provenienze e le storie che si incrociano davanti all'edificio. Ispirate alla tradizione muranese, non sono citazioni nostalgiche, ma trasformano la struttura in un'opera d'arte in continua evoluzione, un quadro dinamico che interpreta il passaggio, rendendolo parte integrante di un dialogo visivo tra architettura, arte e la vita pulsante della città.
Il percorso si articola anche in altri nuclei espositivi: ciascuno affronta un aspetto diverso dell’abitare urbano e delle sue fragilità, combinando materiali, tecniche e registri espressivi.
VIE CRUCIS – Nuove passioni contemporanee
Curve e ombre tracciano itinerari silenziosi; il carboncino dà voce all’invisibile, dove le figure emergono e scompaiono, alternando presenza e assenza come tappe di una personale via crucis contemporanea.
MURA(NO) METROPOLITANE
Le facciate urbane si trasformano in pelle viva, vibrante. Le superfici, ispirate alla tradizione del vetro di Murano, si caricano di sfumature e significati, diventando testimoni dell’identità in continuo mutamento delle metropoli.
ETERNO INCONTRO. Il barocco di Bibiena incontra la contemporaneità di B.ZARRO
Un dialogo a distanza tra due epoche. La maestosa scenografia prospettica realizzata da Ferdinando Bibiena nel 1721 rivive oggi grazie a un intervento artistico che ne integra le mancanze con nuove visioni. Non si tratta di restauro, ma di una reinvenzione poetica che connette la teatralità barocca alla sensibilità contemporanea.
DANZA CROMATICA – Il ritmo svelato del gesto
Pennellate in rosso, nero, bianco e verde si rincorrono come emozioni in movimento, creando una sinfonia gestuale che invita l’occhio a danzare con la materia.
B&B: EQUILIBRIO IN BILICO
Le opere in gelatina di carta esplorano la tensione tra trasparenza e solidità, tra stabilità e precarietà. La materia stessa diventa protagonista di una riflessione sull’esistenza, dove ogni luce e ogni ombra raccontano la nostra ricerca costante di armonia in un mondo fragile.
ARCHITEXTURE. Architetture umane e disumane è un progetto espositivo e una dichiarazione critica. Non una mostra da osservare, ma una città da ascoltare.
Attivo dal 1999, B.ZARRO ha attraversato differenti linguaggi artistici: informale, astratto, gestuale, concettuale, figurativo, simbolista. Ha lavorato tra pittura, scultura, fotografia, letteratura e installazione, con un approccio sempre interdisciplinare. Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche in Europa e negli Stati Uniti, e ha esposto in musei e fiere internazionali tra cui il Museo del Vittoriano a Roma e l’Open International Exhibition of Sculpture and Installations a Venezia, dove ha ricevuto il premio per la miglior opera tra oltre 47 artisti internazionali. (aise)