Più libri più liberi: un faro nell’oceano della cultura

ROMA\ aise\ - Continua a crescere la presenza del pubblico a Più libri più liberi. La giornata inaugurale del 7 dicembre ha visto l’adesione di migliaia di studenti da tutta Italia. Tra gli incontri più seguiti il dialogo tra l’intellettuale di fama internazionale Paul B. Preciado e Chiara Valerio, la presentazione della nuova collana Storie di mare, in collaborazione con il Comando Generale della Guardia Costiera, e l’incontro tra Elly Schlein e Francesco Bei. Ieri tutto esaurito per l’appuntamento con la grande scrittrice iraniana Azar Nafisi e Michela Murgia che hanno parlato di Iran, donne, diritti e libertà. Oggi l’attesa visita del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al suo primo appuntamento con la Fiera.
Grande successo anche per il Rights Centre di Più libri più liberi 2022, allestito nel cuore della Nuvola, al Livello N5. Gli editori e gli agenti stranieri hanno potuto conoscere il meglio della produzione dei piccoli e medi editori italiani da tradurre nei propri Paesi. Il progetto è realizzato con il sostegno della Regione Lazio per il tramite di LazioInnova, con i fondi PR FESR LAZIO 2021-2027 e attuato in collaborazione con ALDUS UP, Bologna Children’s Book Fair e BolognaBookPlus. L’incoming degli operatori stranieri è sostenuto da ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.
L’editoria italiana ha nei prossimi due anni l’occasione di farsi conoscere ancora meglio in Europa grazie alla sua partecipazione, come Paese ospite d’onore, nel 2023 al Festival del libro di Parigi e l’anno dopo, nel 2024, alla Fiera Internazionale del libro di Francoforte. Ieri a Più libri più liberi erano presenti per discuterne insieme a Ricardo Franco Levi, presidente di AIE e commissario straordinario del Governo per la partecipazione dell’Italia a Francoforte 2024, Juergen Boos, presidente e ad della Fiera del Libro di Francoforte, e Jean-Baptiste Passè, direttore del Festival du livre de Paris. All’incontro era presente anche l’ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling.
“La partecipazione dell’Italia come ospite d’onore al Festival del libro di Parigi nel 2023 e alla Fiera del libro di Francoforte nel 2024 non è solo un segnale di grande amicizia tra i nostri Paesi, ma sarà soprattutto una straordinaria occasione per tutta la cultura e la creatività italiana – dal teatro, al cinema, alla musica – con i libri al centro”, ha dichiarato Levi. “Saranno due grandi vetrine per il nostro Paese e vorremmo che questa rappresentazione del nostro Paese fosse nel segno dell’innovazione, di un’Italia che guarda al futuro, consapevole del patrimonio culturale che si porta dietro ma anche capace di guardare in avanti. Uno degli obiettivi che abbiamo è quello di pareggiare il numero di libri tradotti in italiano da altre lingue e quelli italiani tradotti all’estero”.
“Noi non vogliamo guardare indietro, vogliamo guardare all’Italia come è adesso”, ha aggiunto Juergen Boos, continuando: “essere ospiti d’onore alla Buchmesse ha molteplici significati e dimensioni: c’è un significato commerciale come crescita di scambio dei diritti tra i due Paesi, ha un significato culturale e politico perché vogliamo discutere di cosa è oggi l’Europa, ha una dimensione di intrattenimento. Ci aspettiamo che l’Italia copra tutti questi aspetti. Negli anni Novanta l’editoria europea era dominata da Gallimard, Calasso, Krueger, editori e uomini che si scambiavano idee continuamente. Adesso ci sono nuove generazioni, ma non ci sono questi network che c’erano in passato. Vogliamo ricrearli”.
“Per me è un privilegio essere qui a rappresentare l’editoria francese”, ha concluso Jean-Baptiste Passè. “Non vediamo l’ora di dare il nostro benvenuto agli autori italiani a Parigi. Certo, Elena Ferrante ha cambiato tutto, ma sono molti gli autori guardati con curiosità e ammirazione nel nostro Paese. Penso ad Alessandro Baricco, al successo che ha avuto il Colibrì di Sandro Veronesi e poi Paolo Cognetti. Ma si pensi banalmente al fatto che il libro più discusso oggi in Francia l’ha scritto un autore italiano, Giuliano Da Empoli, in francese. L’Italia, qui in Francia, è soprattutto glamoure fascino e vogliamo portare tutto questo al nostro Festival”.
Il 7 e 8 dicembre il Rights Centre ha ospitato 35 operatori stranieri, in una serie di incontri one-to-one con gli editori italiani.
Collegato al Rights Centre, si è svolto nei giorni precedenti il Fellowship Program, grazie a cui una decina di operatori dell’editoria stranieri hanno potuto visitare le sedi di alcune case editrici tra Roma e Milano.
Nel Business Centre, al Piano Forum, area dedicata agli operatori professionali italiani e internazionali interessati a dialogare con gli espositori, si sono svolti 30 incontri professionali.
“Ho avuto diversi incontri con editori che non conoscevo prima”, ha detto Charlotte Lefèvre, responsabile editoriale di Editions Calmann-Lévy; “ho incontrato persone e fissato appuntamenti e questo è molto importante per la mia attività: spero di poter acquistare alcuni dei libri che riceverò nei prossimi giorni”.
Per Christian Ruzicska, editore di Secession Verlag, è stata “un'esperienza estremamente arricchente incontrare editori italiani indipendenti. Scoprire e comunicare con editori che normalmente non si incontrano a Francoforte mi aiuta ad avere un quadro di insieme più appropriato della letteratura italiana". Aggiungendo poi: "ieri ho trovato due autori che potrei pubblicare in lingua tedesca”. (aise)