“Chimere. La Biennale del 74 come laboratorio sociale del presente” a Santiago con l’IIC

SANTIAGO\ aise\ - Qual è il ruolo, oggi, dell’arte e delle sue istituzioni in contesti di ridotta espressione democratica? L’arte può ancora ergersi a simbolo di resistenza contro le dittature e in difesa della democrazia e dei diritti umani? Ha ancora senso, oggi, un approccio politico e sociale all’arte? Queste sono solo alcune delle molteplici domande legate all’eredità della Biennale del 1974.
Giovedí 3 ottobre, alle ore 15.30, l’art curator Eugenio Viola e l’artista italiano Eugenio Tibaldi presenteranno a Santiago del Cile il progetto dedicato alla Biennale di Venezia del 1974. L’incontro inizierà alle 15.30 nella Sala de Conferencias Guillermo Núñez del Museo de Arte Contemporáneo -Parque Forestal.
Organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con il Museo e con la partecipazione da remoto dell’artista cileno Patricio Hamilton, l’incontro vuole essere occasione per far conoscere al pubblico cileno gli assi potanti della ricerca artistica che oggi si realizza a Venezia, il cui lavoro conclusivo verrà presentato in residenza con una mostra-installazione al (MAC) Quinta Normal il prossimo aprile 2025.
“Chimere. La Biennale del 74 come laboratorio sociale del presente” è il progetto curatoriale di Eugenio Viola che nasce dal dialogo tra l’artista italiano Eugenio Tibaldi e l’artista cileno Patrick Hamilton; è stato pensato per celebrare i cinquant’anni dalla Biennale di Venezia del 1974, un evento che ha causato una rottura, fino ad allora senza precedenti, nella storia stessa della istituzione lagunare, che in quella occasione assunse, per la prima volta, una posizione apertamente politica.
Eugenio Tibaldi e Patrick Hamilton, insieme a Eugenio Viola, risponderanno ai quesiti sul tema dell’eredità e dell’importanza della Biennale del 1974 attraverso le rispettive sensibilità e ricerche, con opere prodotte per l’occasione, contribuendo a mantenere viva la rilevanza del ricordo delle esperienze legate alla Biennale del 1974, intesa come laboratorio sociale del presente. (aise)