Croce Rossa Italiana su Gaza e Libano: mai neutrali verso la sofferenza umana
ROMA\ aise\ - “Giorno dopo giorno, assistiamo a crescenti tensioni internazionali che sono, allo stesso tempo, cause e conseguenze di crisi umanitarie catastrofiche derivanti da conflitti armati, disastri, migrazioni forzate, fragilità socioeconomiche e discriminazioni. Crisi umanitarie che sembrano intrecciate in una spirale inestricabile di sofferenza e che generano a loro volta nuovi dissensi e controversie”. Arriva da Ginevra, alla XXXIV Conferenza Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, l’allarme di Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. Le guerre attualmente in corso, ha sottolineato, “minacciano le fondamenta della grande famiglia di cui facciamo parte, una famiglia che, in ogni angolo del mondo, continua a lavorare con dedizione e sacrificio, proteggendo i più vulnerabili, ovunque per chiunque, come diciamo alla Croce Rossa Italiana”.
Sono 27 gli operatori della Croce Rossa che hanno perso la vita in Medio Oriente, dall’inizio del conflitto a Gaza ad oggi, e tanti altri sono rimasti feriti mentre prestavano servizio, cercando di supportare la popolazione nella Striscia e in Libano. Tra i civili si contano decide di migliaia di perdite, circa un terzo sono bambini.
“Per continuare a far fronte a tali tensioni e per non esserne sopraffatti, è essenziale continuare a incontrarsi, a guardarsi negli occhi, a dialogare, come stiamo facendo instancabilmente in questi giorni a Ginevra. Ma questo non basta. Facendo questo, dobbiamo sempre tenere presenti i nostri punti cardinali e la nostra forza unica: i nostri Principi Fondamentali. È a questi Principi che dobbiamo fare riferimento ogni volta che affrontiamo pericoli la cui portata e gravità sembrano difficili da superare. Tra di essi, non dimentichiamo mai il valore della neutralità e il suo significato intrinseco, che non è solo astenersi da qualsiasi partecipazione alle ostilità o evitare di fare qualcosa che possa avvantaggiare o svantaggiare una delle parti in conflitto, ma significa anche non rimanere coinvolti in controversie politiche, razziali, religiose o ideologiche di qualsiasi tipo e in ogni circostanza”, ha aggiunto.
“Ci viene spesso chiesto come il Movimento possa rimanere neutrale di fronte alla sofferenza senza fine dei civili e alle gravi violazioni del Diritto Internazionale Umanitario o dei diritti umani. Questa domanda presuppone erroneamente che essere neutrali significhi tacere o, peggio ancora, essere indifferenti. Come uomini e donne della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, non saremo mai neutrali verso la sofferenza umana - ha ribadito il Presidente della CRI, Rosario Valastro - ma dobbiamo sempre mantenerci distanti dalle parti in contesa o dalle ideologie. Essere neutrali è un mezzo per un fine, non un fine in sé. Questa è la nostra caratteristica distintiva, ciò che ci rende affidabili e degni di fiducia. È una questione di coerenza e integrità. Questa è la nostra forza. Questo è ciò che dovremmo riscoprire, ora più che mai”. (aise)