Visti permanenti per gli italiani in Colombia: Porta (Pd) interroga Tajani

ROMA\ aise\ - Nuove norme nazionali complicano la vita agli italiani in Colombia che, al pari di tutti gli altri stranieri, dovranno chiedere il rinnovo del visto ogni 5 anni, anche se residenti permanenti. Una novità cui si è fermamente opposta la comunità italiana le cui istanze sono state raccolte da Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America, che ha presentato in merito una interrogazione al Ministro degli esteri Tajani.
Nella premessa, Porta ricorda che “i cittadini italiani residenti in Colombia ed iscritti all'AIRE risultano essere al 31 dicembre 2021, 28.588 (Annuario statistico Maeci, 2022). Assieme agli italo-discendenti costituiscono una vivace, ben integrata e stimata comunità con un forte radicamento culturale ed economico nel Paese sudamericano; con l'approvazione della “Resolución 5477” del 22 luglio 2022 del Ministerio de Relaciones Exteriores della Colombia, - spiega, quindi, il parlamentare dem – è entrato in vigore un nuovo regime in materia di visti. Al Capitolo 4 – “Visto per Residenti Permanenti (R)” - l'articolo 86 stabilisce che “il titolare o il beneficiario principale di un visto di tipo Residente Permanente (R) dovrà richiederne il rinnovo ogni cinque anni. La procedura dovrà essere effettuata attraverso la piattaforma digitale messa a disposizione dal sito ufficiale del Ministero degli affari esteri”. La norma si applica a tutti gli stranieri residenti in Colombia”.
“I cittadini italiani in Colombia, attraverso il Comitato degli italiani all'estero (Com.lt.Es.) e le istanze rappresentative della locale comunità, - spiega ancora Porta – hanno manifestato ferma contrarietà in quanto le nuove disposizioni determinano una significativa precarizzazione della sfera lavorativa, professionale e familiare. Nel caso di un mancato rinnovo del visto permanente, infatti, si avrebbero situazioni lesive delle attività economiche, imprenditoriali e d'impresa dei connazionali, spesso residenti in Colombia da decenni, ma anche dei rapporti familiari così come normati dal diritto di famiglia”.
“La Colombia – annota il deputato – è un Paese aperto alle relazioni internazionali ed è membro delle principali organizzazioni delle Nazioni Unite. Aderisce ai principali trattati internazionali ed è membro della Corte Penale Internazionale. Nel 2018 è entrata nell'OCSE ed è stata il primo Paese sudamericano a far parte della NATO, oltre ad essere membro attivo dell'Alleanza del Pacifico; i rapporti con l'Unione europea negli ultimi anni si sono significativamente consolidati grazie anche all'Accordo commerciale che ha posto le basi per un'area di libero scambio; il grado d'investimento italiano in Colombia ha registrato significativi incrementi a conferma dell'interesse sempre maggiore da parte di aziende italiane in settori quali energetico, infrastruttura, agroindustriale, costruzione, servizi, ristorazione e abbigliamento; agli investimenti diretti italiani in Colombia si affianca un rinnovato impegno istituzionale tra i due Paesi rappresentato, tra l'altro, dalla firma nel gennaio 2018 dell'Accordo sulle Doppie Imposizioni Fiscali (in vigore dall'ottobre 2021) e dal Memorandum d'Intesa sulle risorse energetiche”.
Porta ricorda anche che “i cittadini colombiani residenti in Italia (19.025 nel 2022, fonte Istat), come altri cittadini extracomunitari, a parità di condizioni, ossia con permanenza da oltre cinque anni in Italia per lavoro, oppure coniugi di cittadini italiani con o senza figli, al secondo rinnovo del permesso di soggiorno ricevono un permesso a tempo indeterminato per rimanere nel territorio nazionale”.
Sostenuto che “gli ottimi rapporti tra i due Paesi aventi comuni interessi geopolitici, la dimensione dell'interscambio, le forti affinità culturali indurrebbero a superare la limitazione che persiste a carico dei cittadini italiani residenti in Colombia e a percorrere la stessa strada intrapresa dall'Italia in materia di visti permanenti”, porta chiede al Ministro se “non ritenga urgente avviare interlocuzioni con la controparte colombiana per verificare, la possibilità di modificare le disposizioni in materia di visti permanenti per i cittadini italiani e Ue con l'obiettivo di raggiungere una reciprocità di fatto tra i cittadini italiani e colombiani al fine di tutelarne i diritti e di rafforzare, nel contempo, la cooperazione e l'interscambio tra Italia e Colombia”. (aise)