Corriere canadese/ Miller ammette: allarmante aumento degli studenti internazionali che chiedono asilo – di Francesco Veronesi
TORONTO\ aise\ - “Il numero di studenti internazionali che chiedono asilo politico in Canada è in costante aumento. Ad ammetterlo è stato lo stesso ministro dell’Immigrazione Marc Miller, aggiungendo che il governo federale sta vagliando la situazione per trovare il modo più efficace per riparare la falla. L’esponente liberale ha sottolineato che siamo di fronte a un “trend allarmante”, e ha chiamato in causa anche le università e i college canadesi, che a suo dire dovrebbero dare un giro di vite nel controllo degli studenti internazionali che vengono accettati per studiare in Canada”. A scriverne è Francesco Veronesi sul “Corriere canadese”, quotidiano che dirige a Toronto.
“Il malessere mostrato dal ministro conferma come ancora una volta il sistema dell’immigrazione presenti dei punti di criticità che devono essere risolti.
In questo senso l’esecutivo federale negli ultimi mesi ha cercato di dare una svolta alle proprie politiche migratorie, partendo dall’assunto che negli ultimi anni è cresciuto troppo – in quantità sempre maggiori – il flusso migratorio nel nostro Paese.
La scorsa settimana Ottawa ha annunciato la riduzione del 10 per cento dei futuri permessi per gli studenti internazionali, dopo un primo taglio del 35 per cento approvato prima dell’estate. L’obiettivo dichiarato dell’esecutivo è quello di cercare di limitare in qualche modo il numero degli stranieri che studiano o lavorano temporaneamente in Canada: si dovrebbe passare dall’attuale 6,5 per cento della popolazione al 5 per cento del totale.
Anche perché secondo il governo la presenza di un numero troppo elevato di immigrati, sulla scia degli arrivi record degli ultimi due anni, avrebbe in qualche modo favorito l’esplosione della crisi abitativa in tutto il Paese: pochi alloggi disponibili, tanta concorrenza tra i compratori e inevitabile crescita del prezzo e del valore degli immobili.
In ogni caso, il sistema dell’immigrazione – che dovrebbe essere come in passato uno dei motori economici e di rinnovo demografico del Canada – in questa fase si presenta come inefficace e clamorosamente pieno di falle. I recenti casi di cronaca, peraltro, confermano come sia necessario un maggiore impegno da parte del governo per migliorare la situazione.
Il caso di Muhammad Shahzeb Khan, pakistano arrestato in Quebec con l’accusa di voler pianificare attacchi agli ebrei a New York, conferma lo stato di crisi che si va a sommare all’arresto di Ahmed Fouad Mostafa Eldidi, e del figlio Mostafa Eldidi a Richmond Hill. I due stavano preparando un attacco terroristico a Toronto. Si tratta di persone entrate in Canada senza il necessario controllo, tanto è vero che la vicenda ha determinato la convocazione d’urgenza della commissione sicurezza della Camera la scorsa estate.
Quella di Miller appare in definitiva come una sorta di ammissione di colpa, visto che questo governo è alla guida del Paese da quasi nove anni. In questo lasso di tempo le incongruenze del sistema dell’immigrazione che erano già emerse in passato con gli ex ministro conservatori Jason Kenney e Christopher Alexander non sono state affrontate. Anzi, in alcuni frangenti l’immobilismo governativo ha portato a un progressivo deterioramento del sistema.
Tutto questo non ha fatto altro che andare ad alimentare la narrazione fatta in questi mesi dal leader del Partito Conservatore Pierre Poilievre, che ha già annunciato un futuro giro di vite nel caso di vittoria alle prossime elezioni federali”. (aise)