La Gazzetta Italo – Brasiliana/ Santanché: turismo motore per sviluppo economico e sociale. L’intervista – di Paolo Carlucci

RIO DE JANEIRO\ aise\ - “Dal 19 al 21 settembre si è tenuto a Belém l’incontro sul Turismo dei ministri del G20. L’Italia è stata rappresentata dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè che ha anche presenziato al lancio del libro “Santa Maria de Belém do Mar Doce” prodotto dall’Ambasciata d’Italia in Brasile, sugli architetti, pittori e decoratori italiani che hanno lavorato qui dal XVIII al XX secolo. L’abbiamo incontrata per un’intervista”. Ad intervistare il Ministro è stato Paolo Carlucci, vicepresidente dell´ASIB (Associazione Stampa Italiana in Brasile) per Pará- Amazzonia, che firma questo articolo pubblicato su “La Gazzetta Italo Brasiliana” di Giuseppe Arnò.
D. Ministro Santanchè, quali sono gli obiettivi che questa riunione dei Ministri del G20 si prefigge in vista del prossimo vertice G7 sul turismo?
R
. Direi che ci sono alcune parole chiave che saranno valide anche per questo primo G7 sul turismo che si terrà in Italia, a Firenze. La prima parola è sostenibilità: il turismo deve essere sostenibile, ma la sostenibilità non dev’essere soltanto un’etichetta; la sostenibilità ha bisogno di risorse quindi ogni Governo deve sostenere il cambiamento da questo punto di vista.
Un’ altra parola chiave è l’intelligenza artificiale che sicuramente può essere una opportunità, ma i Governi devono far sì che non diventi una minaccia, quindi bisogna regolamentare, perché oggi tutto quello che ci sembra possibile non è detto che sia un’opportunità se non sapremo regolamentare questa nuova tecnologia. Sicuramente è importantissima per il turismo, che è un settore molto digitale, molto tecnologico; basti pensare che le prenotazioni si fanno tutte attraverso le piattaforme. L’intelligenza artificiale significa anche una grande massa di dati attraverso cui potremmo sviluppare delle strategie più efficaci per il turismo.
D. Come Ministro del Turismo dell’Italia quali sono le sue aspettative per questa conferenza COP 30 sul clima che si terrà qui a Belém nel novembre del prossimo anno?
R. Direi intanto che l’Italia sarà sempre più centrale in tutte le tematiche perché finalmente ha un Governo stabile e affidabile, un Governo che fa le cose che dice. Quindi avremo sicuramente come Nazione un ruolo centrale. I temi sono tanti, bisogna saperli affrontare senza un furore ideologico, senza estromettere l’uomo, perché non è in contrapposizione con l’ambiente, né questo è in contrapposizione con l’uomo. Bisogna fare delle politiche per sostenere che l’uomo e l’ambiente devono stare insieme per produrre i migliori risultati.
D. In questa città, Capitale dell’Amazzonia Orientale, hanno lavorato in passato molti artisti italiani nel campo della pittura, della decorazione, dell’architettura. Che effetto fa vedere per la prima volta tutto ciò di persona?
R. È stato molto bello. Abbiamo visitato la Cattedrale e alcuni Musei dove l’impronta è sicuramente italiana. Abbiamo visto che l’Ambasciata italiana in Brasile ha promosso e lanciato questo libro bellissimo parlando di italiani che erano artigiani, architetti, ingegneri che hanno lavorato qui a Belém: questo ci rende ancora più orgogliosi di essere italiani, anzi le dirò di più, noi italiani più andiamo in giro per il mondo e più dobbiamo essere orgogliosi di esserlo perché dovunque andiamo c’è qualcosa che ci rappresenta e soprattutto c’è sempre grande meraviglia e attenzione quando si parla della nostra grande Nazione.
D. Ministro, quali sono state le sue prime impressioni sulla città di Belém?
R. Belém è sicuramente una città interessante, comunque una porta per l’Amazzonia e la foresta amazzonica è un riscontro in tutto il mondo: è per tutti il polmone del mondo, ha delle bellezze naturalistiche importanti e soprattutto c’è questa grande voglia, come ha detto il Ministro del Turismo brasiliano, di puntare sul turismo, di metterci i soldi. Perché quando si parla di sviluppo e di turismo gli Stati e i Governi centrali ci devono credere. Vedendo poi che qua, il prossimo anno, ci sarà un grandissimo evento sono certa che Belém cambierà faccia diventando ancora più bella e mi auguro che ci saranno anche aziende italiane che daranno il loro contributo.
D. Qui in Brasile vivono circa 32 milioni di discendenti italiani, molte di queste persone non sono poi mai tornate in Italia per vari motivi ma esiste ed è ormai iniziato un turismo di ritorno che forse andrebbe incentivato, cosa può dirci su questo?
R. Il turismo delle radici. Ci sono tantissimi brasiliani che hanno origini italiane. Per noi esseri umani è molto importante dove si va, ma è anche molto importante sapere da dove si viene e io credo che dovrebbero venire nei loro luoghi di origine per imparare a conoscere se stessi perché poi le famiglie di origine sono quelle che danno l’imprinting, la nostra educazione, la nostra vita, i nostri valori, la nostra visione. Quindi consiglierei a tutti di venire a riscoprire le proprie origini perché quando scopriamo da dove arriviamo possiamo diventare uomini e donne migliori”. (aise)