Bosnia Erzegovina: l’Ambasciatore Di Ruzza inaugura il progetto CISP a Kladanj nel ricordo di Paolo Dieci

SARAJEVO\ aise\ - Ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina, Marco Di Ruzza ha partecipato nei giorni scorsi a Kladanj, nel Cantone di Tuzla, all’inaugurazione dello “Youth Summer Camp”, iniziativa realizzata dal CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) e dal Paesaggio Protetto Konjuh, in collaborazione con l’Università di Trento, che per cinque giorni ha riunito gruppi giovanili italiani e bosniaco-erzegovesi all’insegna di attività di sensibilizzazione sulla tutela delle risorse naturali, della biodiversità e del turismo sostenibile. L’evento si inquadra nell’ambito del progetto “Moving closer together: youth exchanges in divided communities”, implementato dall’UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per le Popolazioni) in sinergia con l’Ambasciata d’Italia a Sarajevo e sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (Bando Balcani 2022).
La conferenza di apertura (“Paolo Legacy: international cooperation projects”) è stata dedicata al commosso ricordo di Paolo Dieci, socio fondatore e Presidente del CISP, scomparso nel 2019 in un incidente aereo avvenuto in Etiopia.
All’incontro hanno preso parte, tra le personalità istituzionali, il Primo Ministro del Cantone di Tuzla, Irfan Halilagić, il Ministro del Turismo, Denis Bećirović e il Sindaco di Kladanj, Jusuf Čavkunović, dai quali sono giunte parole di profondo apprezzamento per il dinamismo e l’efficacia dei progetti di cooperazione italiana nell’area: un impegno – è stato sottolineato – che ben contribuisce alla crescita sostenibile e alla promozione turistica del territorio.
Presenti per il CISP il Direttore Sandro De Luca, la responsabile regionale Deborah Rezzoagli e la Rappresentante per la BiH, Jasmina Ovcina. Sono intervenuti ai lavori anche rappresentanti di AICS Tirana, UNFPA, Delegazione Europea, Università di Trento ed espressioni della locale società civile.
Nel sottolineare l’importanza del CISP nell’architettura della cooperazione italiana in Bosnia-Erzegovina in particolare sotto il profilo della “diplomazia verde” (evocate, in particolari, iniziative di consolidato successo quali NaturBosniaHerzegovina, Roots of the Future e Biosvi), l’Ambasciatore Di Ruzza ha espresso compiacimento per il fatto che il “Campo” sia stato organizzato nell’alveo del progetto “Moving closer together”.
Tale strumento – ha spiegato il diplomatico – si pone al servizio dei processi di riconciliazione nel Paese, espressamente contemplati tra le Quattordici Priorità della Commissione Europea, incoraggiando il dialogo tra le diverse componenti etnico-religiose della Bosnia-Erzegovina attraverso iniziative rivolte soprattutto ai più giovani e prevedendo in particolare scambi con l’Italia. “Significativamente – così Di Ruzza – insieme ad UNFPA abbiamo presentato per la prima volta il progetto nel febbraio di quest’anno presso il Distretto di Brcko in occasione della cerimonia di inaugurazione di un monumento dedicato a tutte le vittime del conflitto in Bosnia-Erzegovina: ciò proprio allo scopo di valorizzare ancor più l’approccio inclusivo e le finalità aggreganti che ispirano l’iniziativa”.
Al termine della conferenza, molti giovani partecipanti al Campo hanno scalato la Via Ferrata intitolata a Paolo Dieci, percorso ad alta attrattività turistica che parte dalla stessa Municipalità di Kladanj, nella località Hotanski krs lungo il fiume Drinjača, snodandosi sulle pendici del monte Konjuh, ove regala suggestivi panorami e uno stupendo sentiero forestale. (aise)