Festa della Repubblica: grazie anche alla nostra diplomazia, il sistema-Italia a Bruxelles è una realtà – di Alessandro Butticé

BRUXELLES\ aise\ – Bellissima Festa della Repubblica a Bruxelles, lunedì 6 giugno, nella Residenza dell’Ambasciatore d’Italia presso il Belgio, Federica Favi, regina di eleganza ed ospitalità italiana della serata.
Assieme ai suoi colleghi capi delegazione presso la Nato e l’Ue, l’Ambasciatore Marco Peronaci (Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico), e l’Ambasciatore Vincenzo Celeste (Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione Europea), hanno costituito una squadra vincente del Sistema Paese. Organizzando, congiuntamente, una bellissima serata con la comunità italiana, belga ed internazionale a Bruxelles.
Un’affluenza mai vista, frutto di un sistema vincente e già collaudato, sulla scia dei loro tre ottimi predecessori. Due dei quali, gli ambasciatori Francesco Maria Taló e Francesco Genuardi, sono ora, rispettivamente, Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri, e Capo di gabinetto del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
Bruxelles capitale d’Europa e la laboriosa e grande comunità italiana lo meritano.
E sono stati moltissimi coloro che hanno dimostrato entusiasmo nel vedere i tanti rappresentanti dei cittadini italiani, eletti presso il Parlamento europeo, in rappresentanza di tutti gli schieramenti, partecipare a questa festa italiana. Assieme ai rappresentati delle istituzioni Ue, Nato, delle imprese e associazioni italiane in Belgio. Oltre che ai tantissimi residenti nella capitale europea, compresi i tanti che hanno offerto i loro prodotti, simbolo della gastronomia italiana da sempre apprezzata in Belgio e che oggi deve essere particolarmente difesa - con intelligenza e la forza tranquilla degli argomenti, piuttosto che con grida sguaiate, che raramente hanno successo, come devono ancora imparare diversi politici italiani, sia di maggioranza che di opposizione, nel felpato Belgio e nelle istituzioni Ue - assieme a tutto il made in Italy.
I tre ambasciatori si sono rivolti agli oltre 600 ospiti presenti, ricordando il grande contributo, assieme alla lealtà, che l’Italia ha sempre fornito sia all’alleanza Atlantica che all’Unione europea. Lealtà e contributo che sono indispensabili premesse, perché il nostro Paese, da solo, piccolo e irrilevante nell’attuale assetto geopolitico mondiale (come sono piccoli e irrilevanti tutti gli altri Paesi Ue, al di fuori dell’Ue, ma anche della Nato), possa avere possibilità di difendere davvero gli interessi degli italiani, ed avere voce in capitolo. Senza essere invece destinato ad isolamento, marginalità, o diventare territorio di conquista di giganti economico-militari e demografici esterni alle nostre tradizionali e storiche alleanze.
Lo storico rapporto di amicizia tra il Belgio e l’Italia, entrambi Paesi fondatori dell’Ue e della Nato, è stato sottolineato dall’Ambasciatore Favi in un intervento, che ho particolarmente apprezzato per essere stato fatto, al pari di quelli degli altri due ambasciatori, volutamente soprattutto in inglese. Perché la festa della Repubblica, nella capitale dell’Ue, e della sede Nato, é stata un’occasione essenziale, che non poteva essere persa, per lanciare messaggi chiari e comprensibili da tutta l’influente comunità internazionale ed istituzionale residente a Bruxelles. Città cosmopolita, i cui cittadini più influenti sono abituati storicamente ad esprimersi in diverse lingue, usando spesso (soprattutto tra valloni francofoni e fiamminghi), l’inglese come lingua franca.
Al pari della comunità italiana a Bruxelles. Senza dimenticare che l’Ambasciatore Favi ha celebrato la festa della Repubblica anche con la comunità italiana storicamente più tradizionale, in modo particolare nelle regioni di Liegi e Charleroi, indirizzandosi a loro in italiano. E la lingua Italiana, a Bruxelles, è costantemente promossa dall’efficientissimo e dinamico Istituto Italiano di Cultura.
L’Ambasciatore Favi, assieme ai suoi colleghi Celeste e Peronaci, ha così dato ulteriore prova, attraverso un’affluenza di invitati e partecipanti senza precedenti, che la sua residenza continua ad essere la casa di tutti gli italiani a Bruxelles. Senza farsi sfuggire l’occasione per continuare a promuovere ogni possibile sostegno, da parte del Belgio, alle attività dei suoi due colleghi che rappresentano l’Italia presso l’Ue e la Nato. In modo particolare in vista della Presidenza Belga della Ue, nel 2024. E del suo ruolo in ambito Nato, in uno dei momenti storici più delicati dell’Alleanza.
Da qui il mio apprezzamento per l’intelligenza di aver scelto di utilizzare per questi importanti messaggi la lingua inglese. Grande è stato, infatti, l’impegno congiunto dei nostri diplomatici, per ottenere l’appoggio belga alla candidatura di Roma quale sede dell’Expo 2030. Che è già una candidatura europea, e quindi ha bisogno del sostegno di tutti gli stati membri dell’Ue. E l’impegno dell’Ambasciatore Favi a questo proposito, per ottenere quello del Belgio, è cominciato dal suo primo incontro col Re Philippe, al quale ha rappresentato il desiderio italiano di poter contare sul sostegno di un Paese tradizionalmente amico, legato al nostro dalla storia, oltre che dal sangue dello stesso monarca, figlio della Regina Paola.
Ed è questo che tanti italiani residenti in Belgio si attendono dal nostro Paese: vedere un’Italia unita e forte in Europa e nel mondo, che sappia lasciare a casa le beghe di cortile e le urla da campagna elettorale, da una parte e l’altra, che da troppo tempo sono abituati, spesso con rassegnazione, a vedere esportate dal nostro Paese sulla piazza europea e della sua capitale.
Un grande merito di questa nuova tendenza, chi ha avuto l’occasione di vederlo all’opera a Bruxelles, spesso silenziosamente e fuori dai riflettori italiani, negli ultimi trent’anni, l’ha sicuramente l’attuale Vicepremier e Ministro per gli Affari Esteri e la cooperazione internazionale, Antonio Tajani. Il quale, come ricordato dall’Ambasciatore Federica Favi nel suo discorso, avrebbe voluto partecipare ai festeggiamenti in quella che considera la sua seconda casa. Ma preso da altri impegni istituzionali si è dovuto limitare ad inviare il suo saluto a tutta la comunità italiana del Belgio, alle Istituzioni Ue e alla Nato, per il tramite dei nostri ambasciatori.
Uniti si conta di più. Ed il 6 giugno, a Bruxelles, i nostri diplomatici, assieme ai nostri europarlamentari, ed i rappresentanti italiani delle istituzioni, del mondo imprenditoriale ed associativo, assieme alla grande comunità italiana, hanno dato prova che, nonostante le tante divisioni ataviche, un sistema Italia esiste. E bisogna fare di tutto per rafforzarlo, e mai metterlo a rischio. Nell’interesse dei cittadini italiani, ma anche di quelli europei. (alessandro butticé\aise)