Farnese Festival: a Parma la seconda edizione della rassegna di musica antica

PARMA\ aise\ - Torna a Parma dal 28 maggio al 9 giugno, dando seguito al successo della prima edizione, il Farnese Festival, rassegna di musica antica che propone i concerti di alcuni dei più prestigiosi ensemble d’Italia in un contesto unico: il Teatro Farnese, situato nel Complesso Monumentale della Pilotta, l’unica struttura barocca che a oggi ospita un festival di musica europea del XVII-XVIII secolo.
Curato da Fabio Biondi, direttore artistico di Europa Galante, il Farnese Festival è stato ideato da Simone Verde, già direttore del Complesso monumentale della Pilotta, e gode del sostegno di Fondazione Monteparma, del contributo dell’Associazione Amici della Pilotta e del patrocinio del Comune di Parma.
“Questa seconda edizione conferma l’ambizione, l’eccezionalità, la storia di una città che ha un rapporto speciale con la musica e che mantiene nel tempo la capacità di sprigionarla in luoghi e con modalità di assoluta meraviglia e con modalità uniche”, afferma Lorenzo Lavagetto, vice sindaco e assessore alla Cultura e al Turismo. “Il Farnese Festival rappresenta un’occasione preziosa per la cultura di Parma ed una straordinaria proposta per il turismo attento e colto del mondo".
Per Stefano L’Occaso, direttore ad interim del Complesso Monumentale della Pilotta, “il Farnese Festival rappresenta un’eccellenza di rilievo internazionale. In continuità con il progetto impostato e inaugurato lo scorso anno da Simone Verde, stiamo lavorando alla valorizzazione di un patrimonio unico per Parma e l’Italia intera, attraverso un’iniziativa in linea con la sua storia. Dove nel ’600 e ’700 suonarono Monteverdi e Mozart, oggi si esibiscono i più prestigiosi specialisti di musica antica d’Italia“.
“Questa seconda edizione è un segnale tangibile della volontà di rendere l’evento un appuntamento ricorrente e stabile, che”, continua L’Occaso, “grazie al supporto della Fondazione Monteparma e degli Amici della Pilotta, nonché degli enti locali, porti benefici diretti e indiretti al tessuto socioculturale della città, stimolando senso di appartenenza attraverso la conoscenza e la valorizzazione di un passato inarrivabile”.
Il Maestro Fabio Biondi, direttore artistico del Festival, ha salutato “con gioia l’opportunità di essere presenti al Teatro Farnese con la seconda edizione del Festival di musica antica, testimone dell’importanza che Parma ha rivestito nella musica durante tutta la sua storia”.
Sarà Europa Galante, riconosciuta come uno dei migliori ensemble al mondo per l’estro e la meticolosa cura nell’interpretazione del repertorio barocco, ad aprire il Festival con due concerti (28 e 31 maggio) e a chiuderlo (9 giugno) con lo spettacolo finale dedicato a Le Quattro Stagioni di Vivaldi.
A questi si aggiunge la commedia di Plauto Trinummus [Le tre monete] con musiche di padre Giovanni Battista Martini espressamente composte per Parma, in collaborazione con Teatro Due (8 giugno), che si terrà, unica eccezione, alla Fondazione Teatro Due.
Segue l’Accademia Bizantina (1° giugno), che sotto la direzione di Ottavio Dantone si affida ai suoni degli strumenti antichi per seguire precisamente le regole del linguaggio stilistico barocco.
Protagonista della quarta giornata (2 giugno) la Compagnia de’ Violini con “Il martirio di Sant’Adriano”, in collaborazione con il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, realtà che trova origine nel cuore dell’Ottocento e non ha mai smesso di evolversi.
Si prosegue con AleaEnsenble (3 giugno) che con strumenti d’epoca esegue la grande musica da camera per archi del Classicismo e Romanticismo, cercando di riscoprire e valorizzare, allo stesso tempo, le composizioni di autori meno noti; infine, Concerto italiano (4 giugno) che porta avanti la riscoperta e il rinnovamento del linguaggio della musica antica, e che ha già dato vita a interpretazioni considerate da critica e pubblico il punto di riferimento per il genere.
Completano il programma la conferenza "La liuteria a Parma nei secoli", a cura di Elisa Scrollavezza e Andrea Zanrè (1° giugno); e la giornata di studi (6 giugno) «Ciascun sua voce snodi». La trasformazione della vocalità nell’opera italiana da Monteverdi a Verdi, curata da Paola Cirani.
Meraviglia e ambizione hanno guidato la nascita del Teatro Farnese, costruito nel 1618 e inaugurato nel 1628, e così fanno ora con il Farnese Festival, rassegna dedicata alla musica italiana ed europea del XVII-XVIII secolo. Nato per volontà di Ranuccio I Farnese per rinsaldare i rapporti con i Medici, lo spazio è stato ideato per ospitare feste e spettacoli, grazie alla sua ampia sala barocca e alle macchine sceniche che lo rendevano versatile. Distrutto nel 1944 dai bombardamenti e ricostruito in epoca moderna sulle strutture originali, il Farnese ospita oggi concerti ed eventi dalle finalità culturali e di elevata qualità, come lo spettacolo permanente di videomapping, che ricrea la scenografia originale rievocando in modo coinvolgente il funzionamento di quello che è considerato dagli esperti il primo teatro moderno dell’Occidente. (aise)