Federazione Carta Grafica: in Italia il riciclo della carta è al 92,6%

ROMA\ aise\ - “Con l’89% di materie prime rinnovabili o riciclabili, la carta è il Made in Italy della circolarità”. Così Andrea D’Amato, Presidente della Federazione Carta Grafica, ha sintetizzato i numeri del settore nel suo recente intervento a Ecomondo, svolto nei giorni scorsi a Rimini.
Il fatturato complessivo della filiera Carta e Grafica nel primo semestre 2025 si è attestato a 13,3 miliardi di euro, con una leggera flessione del -0,8% rispetto al 2024. Il risultato riflette la diminuzione delle esportazioni (-1,5%) a fronte di vendite interne stabili (-0,3%).
Nonostante un saldo commerciale positivo di quasi 2 miliardi di euro, il quadro resta influenzato dalla debolezza della domanda globale e dall’incertezza sui dazi internazionali. Nel complesso, la filiera conferma il proprio secondo posto in Europa per valore della produzione e numero di addetti.
“Il tasso di riciclo della carta e del cartone è al 92,6% (dato Eurostat 2023), un risultato che rafforza la leadership europea della filiera italiana nella gestione efficiente delle risorse e nella chiusura del ciclo produttivo. La nostra filiera è un’eccellenza dell’economia circolare italiana ed europea – ha ribadito D’Amato – ma servono regole europee coerenti, che riconoscano il valore ambientale e industriale della carta e dei prodotti grafici. Il nostro modello è già circolare, competitivo e orientato alla sostenibilità”.
Nel 2024 le importazioni mondiali dei prodotti della filiera Carta e Grafica hanno raggiunto quasi 191 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato (28 miliardi), seguiti da Germania, Francia, Regno Unito e Cina.
L’Italia detiene una quota del 5% del mercato globale e quote superiori al 10% in Francia, Spagna e Svizzera. Numerosi mercati emergenti – tra cui India, Corea del Sud e Turchia – rappresentano nuove frontiere per la crescita del Made in Italy cartario e grafico.
La biocircolarità è la colonna portante della transizione verde della filiera con indicatori chiave che confermano un’alta vocazione alla sostenibilità. Nel 2024, l’89% delle materie prime utilizzate proveniva da fonti rinnovabili o materiali riciclabili: il 56% da carta da riciclare e il restante 33% da fibre vergini legnose.
Inoltre, il Material Circularity Indicator (MCI), sviluppato dalla Ellen MacArthur Foundation, assegna alla filiera un valore di 0,79 su 1, tra i più alti dell’industria manifatturiera (Fonte: Rapporto Ambientale Assocarta 2022).
Un risultato che testimonia l’uso efficiente delle risorse secondarie, la minore dipendenza da materie prime vergini e la leadership italiana nel riciclo e nella rigenerazione dei materiali.
“La carta rappresenta il paradigma della bioeconomia circolare”, ha evidenziato D’Amato: “è rinnovabile, compostabile e riciclabile, ma anche frutto di un sistema industriale che unisce innovazione, occupazione e tutela ambientale”. (aise)