Nasce in Italia il dispositivo 5.0 che dà l'IA all'attrezzatura industriale anche datata

ROMA\ aise\ - Una scatola compatta, grande quanto un tablet e spessa meno di dieci centimetri. All’apparenza semplice: un piccolo display, un solo pulsante. In realtà, al suo interno pulsa una tecnologia avanzata in grado di rivoluzionare l’intero mondo industriale. È il nuovo dispositivo brevettato da due imprenditori campani che, partendo dalla provincia di Salerno, stanno proiettando l’Italia al centro della trasformazione globale verso l’Industria 5.0.
Registrato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (con brevetto n. 202023000004119), il dispositivo può essere installato in pochi minuti su qualsiasi macchina, impianto o attrezzatura industriale, anche datata. La sua intelligenza artificiale riconosce autonomamente ogni macchinario collegato, ne analizza i parametri di funzionamento, rileva guasti, surriscaldamenti, cicli produttivi, consumi anomali e persino l’attività del personale.
Il dispositivo, inoltre, si collega direttamente all’impianto elettrico generale dell’azienda, trasformandosi in un sistema di controllo totale.
Tutti i dati, siegano gli ideatori, sono accessibili in tempo reale attraverso una piattaforma cloud e una app proprietaria. Compatibile con alimentazione 220V e 380V, il dispositivo integra una connessione dati autonoma e dispone di una batteria interna di backup che garantisce fino a 24 ore di funzionamento continuo anche in assenza di corrente.
I dati raccolti, continuano gli ideatori, sono crittografati end-to-end, non transitano su reti aziendali e restano memorizzati solo all’interno del dispositivo. In caso di apertura non autorizzata della scocca, il sistema esegue un reset automatico che cancella tutte le informazioni sensibili.
Questa tecnologia non è pensata per sostituire l’uomo, ma per affiancarlo e potenziarlo. "L’intelligenza artificiale va applicata alle macchine per migliorare la qualità della vita dell’uomo, non per sostituirlo", afferma Gaetano Berardinelli, uno dei due ideatori, nato a Nocera Inferiore, imprenditore con una laurea in Marketing e Comunicazione nonché ex carabiniere e paracadutista.
L'altro si chiama Giuseppe Genovese ed è un imprenditore campano con esperienza nella gestione aziendale e nello sviluppo di soluzioni operative. Ha reso questa tecnologia scalabile, pronta per il mercato. (aise)