Vulcani sottomarini: ricercatori dell’INGV impegnati nella campagna oceanografica nel mar Egeo

ROMA\ aise\ - Implementare strumenti scientifici per la registrazione visiva dell’attività del vulcano sottomarino Kolumbo, situato nel Mar Egeo a circa 8 km a nord-est di Santorini, monitorarne la temperatura dei camini idrotermali e manutenere i dispositivi già in funzione. Questi gli obiettivi dell’ultima spedizione oceanografica, denominata THIRA23, condotta dal Centro Ellenico per la Ricerca Marina (HCMR) e dall'Università Nazionale e Capodistriana di Atene (NKUA), in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nell’ambito del programma di ricerca "SANTORY: SANTORini seafloor volcanic observatorY”.
“Il programma di ricerca SANTORY – spiega Fausto Grassa, ricercatore della Sezione di Palermo dell’INGV (INGV-PA) – è un innovativo progetto interdisciplinare finalizzato al monitoraggio in continuo del vulcano sottomarino Kolumbo, attraverso l'implementazione di attrezzature innovative nel campo della tecnologia marina, come sensori iperspettrali, sensori di pressione e di temperatura, spettrometri di radiazioni e attraverso l'acquisizione di dati e campioni per l'analisi del campo idrotermale, nato con l’obiettivo di raccogliere dati utili per la corretta pianificazione della risposta a un'eventuale crisi vulcanica con la creazione di mappe specializzate di rischio vulcanico. A tal proposito, i dati registrati dagli strumenti scientifici andranno ad arricchire il database dell'Agenzia di Protezione Civile del Comune di Santorini”.
La seconda spedizione, appena conclusa, è stata condotta con l’impiego della nave oceanografica greca AEGAEO di Hellenic Center for Marine Research.
“Durante queste due campagne – aggiunge Grassa – sono stati prelevati alcuni campioni di acqua, sia in prossimità delle emissioni idrotermali e sia lungo un profilo verticale, dalla superficie fino al fondo, a circa 500 metri di profondità. I campioni sono stati analizzati presso i laboratori della Sezione di Palermo ed hanno fornito utili indicazioni sulle caratteristiche geochimiche delle emissioni termali”.
L’INGV, evidenzia Sergio Sciré Scappuzzo, tecnologo della sezione di Palermo dell’INGV (INGV - PA), “ha contribuito attraverso l’installazione di un osservatorio sottomarino multiparametrico, durante la prima campagna svoltasi lo scorso dicembre, all’interno dell’area più attiva della base del cratere a 500 metri di profondità. L’osservatorio ci ha permesso di registrare una serie inedita di dati chimico-fisici e acustici che saranno preziosi per lo studio dell’area; durante quest’ultima spedizione abbiamo provveduto a recuperare l'osservatorio, scaricare i dati registrati nel periodo intercorso e ricaricare le batterie per un ulteriore periodo di raccolta dati che terminerà nel mese di ottobre, in occasione della prossima campagna di recupero”.
Il Kolumbo è stato studiato negli ultimi 20 anni da scienziati di tutto il mondo, in collaborazione con il Comune di Santorini, al fine di informare i responsabili politici e i cittadini sulla ricerca subacquea e sui rischi marini associati ai fenomeni vulcanici.
“È fondamentale continuare a finanziare queste missioni oceanografiche così come la manutenzione degli strumenti di monitoraggio per permettere misurazioni continue al fine di comprendere lo stato del vulcano”, concludono i ricercatori. “Il progetto SANTORY, inoltre rappresenta un modello per lo sviluppo di osservatori subacquei in tutto il mondo”. (aise)