L’arte contemporanea del Friuli Venezia Giulia a Bruxelles

BRUXELLES\ aise\ - Cinque appuntamenti con l’arte contemporanea dedicati ai pittori friulani Giorgio Celiberti, Claudio Mario Feruglio e Toni Zanussi e ai triestini Edoardo Devetta e Livio Rosignano avranno luogo dal 5 settembre 2024 al 21 febbraio 2025 all’Ufficio di Collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles.
Ogni artista sarà presente con una personale e una trentina di opere che ne ripercorreranno, in una sorta di sintetica antologica, la sperimentazione e l’evoluzione creativa: in mostra in totale circa 150 dipinti tra disegni, incisioni e sculture, mai esposti in Belgio.
Il ciclo di mostre, intitolato “La Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles attraverso i suoi artisti”, rappresenta la seconda tappa del progetto espositivo “L'arte della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles”, ideato e curato da Marianna Accerboni con il fine di offrire nel cuore d’Europa un quadro sintetico ma esaustivo della creatività e della particolare realtà artistico culturale della Regione, territorio di confine situato tra Austria e Slovenia, attraverso alcuni dei suoi protagonisti più rappresentativi, che incarnano diverse tendenze e linguaggi.
Nel frattempo, è ancora visitabile fino al 31 luglio all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, la rassegna “L’arte triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo”, che, prima tappa del progetto, vede protagoniste Leonor Fini, Maria Lupieri, Maria Melan, Anita Pittoni e Miela Reina e sta riscuotendo grande successo.
Le rassegne sono caratterizzate da un taglio multimediale, costituito da un intreccio molto contemporaneo tra arte visiva, musica e luce con proiezioni luminose e performance musicali e, dopo Bruxelles, saranno trasferite in altri Istituti di Cultura e sedi istituzionali italiane nel mondo e a Trieste.
La mostra
“Le personali di Celiberti, Feruglio e Zanussi hanno nel complesso l’intento di porgere una visione per sommi capi della vis creativa di tali autori”, scrive la curatrice Marianna Accerboni, “e quanto più esaustiva possibile dell’arte del Friuli, i cui protagonisti sono da sempre radicalmente legati alla terra e quindi alla natura. Fatto che induce sì al concetto di concretezza, ma anche a quel sentire bucolico, magico e onirico, che la natura stessa offre a chi sa ascoltarla. In tale contesto verranno esposte anche le opere dell’istriano Livio Rosignano (attivo poi a Trieste, ma mai dimentico della sua terra), che testimonia con la sua origine un’altra sfera artistico culturale ben presente nella realtà triestina e della Regione Friuli Venezia Giulia; e le opere del triestino Edoardo Devetta, pittore di valore (espose pure alla Biennale di Venezia) anche se oggi un po’ dimenticato, fatto che per altro può costituire un elemento di ulteriore curiosità e interesse nei suoi confronti”.
“In mostra”, prosegue Accerboni, “l'icastico e poliedrico messaggio di Giorgio Celiberti, la magica, surreale laicità di Toni Zanussi, che opera arroccato nell'alto Friuli, sul Monte Stella; la sensibilità religiosa, tradotta in una pittura di luce, dell’udinese Mario Claudio Feruglio; il raffinato percorso verso l'astrazione e le brillanti intuizioni cromatiche del triestino Edoardo Devetta; il valente guizzo e l’intenso gesto pittorico espressionista, ma nel contempo neoromantico, di Livio Rosignano, artista giuliano di origine istriana, legato alla natura di terra e di mare delle sue origini”.
In tale percorso la curatrice Marianna Accerboni intende testimoniare attraverso una breve selezione di valenti artisti del Friuli Venezia Giulia, l'anima e la cultura composita di questa regione, che non è solo speciale sotto il profilo amministrativo, ma lo è anche sotto quello culturale e artistico per i molteplici intrecci e le numerose influenze che ne sottendono la storia e l’anima di territorio di confine.
Sarà inoltre promossa, attraverso incontri mirati con i giovani artisti belgi e le scuole belghe, un’opera di sensibilizzazione focalizzata sull’arte di Trieste e della Regione Friuli Venezia Giulia con la possibilità da parte dei giovani e giovanissimi artisti e alunni di esporre a Trieste e nella Regione FVG e per i giovani giuliani e friulani di esporre in Belgio, creando una corrente di mutuo scambio culturale tra i due Paesi anche attraverso concorsi a tema sul nostro territorio (come già accaduto per altre mostre organizzate da Accerboni a Bruxelles).
“Come Amministrazione regionale stiamo investendo risorse importanti per sostenere la diffusione dell’arte e della cultura”, spiega il presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “La mostra che fa conoscere a livello europeo alcuni apprezzati artisti del nostro territorio è motivo di grande soddisfazione. Anche con iniziative di questa portata vogliamo svelare l'anima della nostra regione, una terra che ha una forte vocazione internazionale e che da sempre rappresenta un ponte di collegamento con gli altri Paesi europei e con il mondo intero. Siamo estremamente orgogliosi che la bellezza espressa da questi artisti nati e vissuti in Friuli Venezia Giulia possa diventare patrimonio di quella casa comune che deve essere l’Unione europea”.
“Il nostro sistema di produzione artistica e creativa”, precisa l’assessore alle autonomie locali della Regione Autonoma Friuli Venezia, Giulia Pierpaolo Roberti, “supera il 5 per cento dell’economia dell'intera Regione per un valore che sfiora i 2 miliardi di euro. L’industria culturale del Friuli Venezia Giulia dà inoltre lavoro a oltre 31mila addetti. Numeri significativi che testimoniano quanto questi settori siano strategici per la vita della nostra comunità. Un territorio, dove convivono comunità linguistiche diverse, che ospita costantemente grandi manifestazioni e si sta preparando a organizzare Go!2025, l’evento che vedrà Nova Gorica e Gorizia diventare - insieme - Capitale europea della cultura. Portare testimonianze artistiche di indiscusso valore a Bruxelles, nel cuore dell’Europa, è pertanto il miglior biglietto da visita per la nostra regione”.
“Le mostre dedicate agli artisti della Regione Friuli Venezia Giulia”, sottolinea la curatrice Marianna Accerboni, “compendiano lo sguardo al femminile proposto dalle artiste triestine, svelando l’animo poliedrico di una regione di confine in cui s’intrecciano idiomi e culture diverse, che ne costituiscono la ricchezza e il fascino unico. Se le artiste triestine hanno svelato i germi e l’attrazione biunivoca per un’avanguardia di natura internazionale, inquieta, indipendente e che trae linfa da viaggi e spostamenti continui, gli artisti di Trieste, dell’Istria e del Friuli testimoniano invece una solidità creatività molto legata alla terra e alle tradizioni e fortemente radicata nel territorio, seppure sensibile alle avanguardie coeve: due facce di un’unica medaglia che si rispecchiano l’una nell’altra, completandosi a vicenda”.
Il progetto espositivo è promosso e sostenuto da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Associazione Foemina APS di Trieste e realizzato in coproduzione con Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, con il patrocinio del Comune di Trieste, media partner Il Piccolo, quotidiano di Trieste, e in collaborazione con Associazione Giuliani nel Mondo e il suo Circolo di Bruxelles, Ente Friuli nel Mondo e Fogolâr Furlan di Bruxelles. (aise)