COMUNITÀ ITALIANE: L’IDENTITÀ, IL RICORDO E UNO SGUARDO VERSO IL FUTURO

ROMA – focus/ aise - La consulta degli Emiliano Romagnoli nel Mondo ha presentato a Rimini il Museo virtuale dell’emigrazione emiliano-romagnola (Migrer), uno spazio virtuale accessibile al pubblico, capace di compiere ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’emigrazione emiliano-romagnola, acquisirle, conservarle, comunicarle e soprattutto esporle ai fini di studio, educazione e diletto che si sviluppa interamente sul web, offrendo al visitatore un'esperienza virtuale, interattiva e multimediale. A realizzarlo, l’agenzia di comunicazione Intersezione, che ha sviluppato questo Museo con l’intento di conservare e valorizzare il patrimonio storico-artistico-culturale dell’emigrazione emiliano-romagnola in possesso della Consulta emiliano romagnoli nel mondo, organizzandolo e archiviandolo secondo criteri definiti e chiari che ne assicurino la piena accessibilità (fisica e intellettuale), promozione e conoscenza. Durante la consulta, oltre alla presentazione del Museo, sono stati proiettati anche i documentari “Italia addio, non tornerò”, di Barbara Pavarotti (fondazione Paolo Cresci per l’emigrazione italiana), e “We Expat”, realizzato dai bolognesi Laura Frontera e Giordano Polidoro e finanziato grazie ad una campagna di crowdfunding. Uno spazio di rilievo anche per la pubblicazione de Il Mulino “Viaggio fra gli italiani all’estero” e per quella della consulta stessa “Emigrazione, non è una storia minore”. Uno spazio è anche stato riservato all’esperienza del seminario di Palermo organizzato dal Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie) per la creazione di una rete internazionale di giovani italiani nel mondo.
Si terrà invece sull’isola di San Servolo (Venezia) dal 15 al 21 luglio il seminario “Made in Italy/Made by Italics", premio del concorso “Giovani Italici” sviluppato da Schola Italica e Globus et Locus.
Il Seminario sarà aperto il 15 luglio da una tavola rotonda internazionale dal titolo "Global Civilizations, Identities and Violence" e vedrà gli interventi di rappresentanti dell'UNAOC e della Farnesina, nonché di docenti universitari di fama internazionale.
Il tema di quest’anno è l’influenza della cultura italica nel mondo in cinque ambiti privilegiati dell’eccellenza italiana: arte/musica, moda, design e gastronomia. Il seminario è rivolto a professionisti, laureati e laureandi sensibili all’ibridazione delle competenze, che desiderano acquisire una nuova consapevolezza della cultura italica, per offrire il proprio contributo alla diffusione del Made in Italy nel mondo. Nel corso delle quattro giornate tematiche, le lezioni di docenti universitari si integrano non solo con testimonianze di professionisti di aziende leader del Made in Italy, ma anche con laboratori tenuti da dirigenti di fondazioni e istituti culturali e con momenti di riflessione comune.
Terminiamo con un esempio di come le comunità siano sempre aperte allo scambio e all’integrazione, in un’ottica di collaborazione proiettata verso il futuro. Ancora una volta, infatti, la bandiera italiana e quella tedesca sventolano insieme nella Missione Cattolica Italiana in Amburgo. In particolar modo, per rinsaldare i rapporti tra la comunità dei lucani e degli italiani emigrati in Germania e la “terra di origine”, si è tenuta ad Amburgo, presso la Missione Cattolica Italiana, la “Giornata di Solidarietà ed Amicizia Italo – Tedesca”. Presente anche l’arcivescovo di Potenza, Salvatore Ligorio, anche presidente della Conferenza Episcopale della Basilicata, è stato riconosciuto alle comunità italiane il ruolo di esempio di integrazione e a quelle tedesche di accoglienza.
La presenza del Console Generale Italiano di Hannover Giorgio Taborri e del Presidente del ComIteEs Giuseppe Scigliano, oltre al rappresentante dell’Arcidiocesi di Amburgo il Dominkapitular Mons. Wilm Sanders e ad autorità istituzionali di Amburgo, hanno dato poi ancora più lustro alla serata con la presenza di oltre una cinquantina di ospiti italo-tedeschi. (focus\ aise)