PREMIO UE PER LA LETTERATURA: UN ITALIANO TRA I VINCITORI

BRUXELLES\ aise\ - Rendere omaggio ai talenti letterari provenienti da tutti gli angoli d'Europa per dare risalto alla ricchezza della letteratura contemporanea europea e al ricco patrimonio culturale e linguistico del continente. Questo l’obiettivo del Premio dell'Unione europea per la letteratura assegnato ogni anno ad autori nuovi ed emergenti. Quattordici i vincitori del 2019 annunciati da Tibor Navracsics, Commissario per l'Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, e dal Ministro della Cultura rumeno Valer-Daniel Breaz.
Tra loro anche l’italiano Giovanni Dozzini.
Gli altri premiati sono Laura Fredenthaler (Austria), Piia Leino (Finlandia), Sophie Daull (Francia), Réka Mán-Várhegyi (Ungheria), Beqa Adamashvili (Georgia), Nikos Chryssos (Grecia), Jan Carson (Irlanda), (Italia), Daina Opolskaite (Lituania), Marta Dzido (Polonia), Tatiana Tîbuleac (Romania), Ivana Dobrakovová (Slovacchia), Halya Shyyan (Ucraina) e Melissa Harrison (Regno Unito).
Classe 1978, perugino, Giovanni Dozzini è giornalista e interprete. Dal 2014 è membro del Comitato organizzatore di “Encuentro”, festival nato per promuovere la letteratura spagnola in Umbria. “E Baboucar guidava la fila” il titolo del suo libro che ha per protagonisti quattro richiedenti asilo che, giunti in Italia dall’Africa attraverso il Mediterraneo, arrivano in Umbria. Da Perugia prendono un treno per l’Adriatico: il viaggio è un susseguirsi di incontri, delle ossessioni di ognuno di loro e del rapporto “fluttuante” con la lingua che li unisce, l’italiano. 48 ore di eventi apparentemente poco importanti: multe, bivacchi, visioni, finali di calcio, alcune liti. Due giorni in cui i quattro amici si troveranno sempre a camminare, in fila indiana, lungo le strade della provincia dell'Italia centrale come se fossero tornati in Africa. “Baboucar guidava la fila” è una favola senza morale, che affronta la questione della migrazione scegliendo di raccontare ciò che viene dopo le traversate, l'inafferrabile normalità di una vita dignitosa che segue ogni sbarco e tutto ciò che questa normalità contiene: le paure, i desideri, la rabbia, la nostalgia, riuscendo ad ottenere quella particolare poetica risonanza che solo le cose reali hanno.
Il Premio dell'Unione europea per la letteratura, creato dalla Commissione europea nel 2009 e sostenuto dal programma Europa creativa, è organizzato in collaborazione con il settore dell'editoria.
"Il Premio dell'Unione europea per la letteratura esalta la creatività e la diversità della letteratura europea e riconosce l'importanza del settore dell'editoria”, commenta Navracsics. “Grazie al Premio e al programma Europa creativa, la Commissione Europea aiuta gli autori, gli editori, i traduttori e i librai ad offrire qualità e varietà ai lettori in Europa e nel mondo. Mi congratulo vivamente con i vincitori di quest'anno".
I vincitori saranno premiati nel corso di una cerimonia ospitata dal Commissario Navracsics il prossimo 2 ottobre a Bruxelles. Ogni vincitore riceverà anche un premio di 5000 euro. (aise)