RIORDINATO IL PREZIOSO ARCHIVIO DELLA ASSOCIAZIONE VOLONTARI DELLA LIBERTÀ DI GORIZIA

GORIZIA\ aise\ - L’intervento ed il sostegno della Federazione Italiana Volontari della Libertà è stato essenziale per salvare l’importante archivio storico della Associazione Volontari della Libertà di Gorizia, conosciuto come “Archivio Mario Merni” dal nome dello storico presidente (scomparso nel 2015) che per anni ha raccolto la vasta documentazione.
Il lavoro di riordino e di inventariazione dell’archivio è stato presentato nei giorni scorsi nella sala Conferenze della Cassa di Risparmio di Gorizia alla presenza del presidente dell’Associazione Giovanni Bressan e del segretario Franco Miccoli e della dott.ssa Lucia Pillon, curatrice dell’intervento.
La dottoressa Pillon ha illustrato la dotazione dell’Archivio composto da 188 fascicoli, 18 registri, e 2.997 fotografie, delineando la evoluzione storica ricostruita in tre anni di paziente lavoro: prima con il recupero e ricomposizione di tutto il materiale cartaceo, poi con una prima ricognizione e successivamente con il riordino e inventariazione che hanno ottenuto il riconoscimento di particolare interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia, richiedendone quindi la tutela.
L’interesse storico dell’Archivio è legato anche e soprattutto alle testimonianze e documentazioni dei vari fascicoli, anche personali dell’archivio, dove emergono l’impegno politico e di propaganda di quel tormentato periodo ma anche il sostegno economico e sanitario agli iscritti ed alle famiglie. 66 fascicoli e 18 registri riguardano l’API di Pola dove appare l’impegno e l’attenzione di Mario Merni alle vicende personali di tutti gli iscritti a seguito delle vicende dell’esodo, dispersi poi su tutto il territorio nazionale ed anche all’estero.
I dirigenti della Associazione hanno ricordato che inizialmente il sodalizio si chiamava Associazione Partigiani Italiani (API) di Gorizia, diventata solo nel febbraio 1982 Associazione Volontari della Libertà. La sezione provinciale dell’Associazione Partigiani Italiani di Gorizia nacque nell’autunno del 1945 nel periodo di massima tensione, quando la città di Gorizia era contesa tra l’Italia e la Jugoslavia, in contrapposizione alla allora Associazione Partigiani Giuliani che lottava per l’annessione alla Jugoslavia.
Nel 1946 raccoglieva oltre 600 iscritti tra partigiani, attivisti, patrioti e collaboratori e solo nel febbraio 1982 l’Associazione decise di cambiare nome diventando Associazione Volontari della Libertà, confermando la propria adesione alla FIVL.
È stato infine segnalato che l’Associazione ha avviato un lavoro di ricerca presso gli archivi regionali, nazionali e sloveni, sulle vicende della resistenza locale, del CLN di Gorizia e della resistenza italiana non comunista con raccolta di documenti, diari e memorie sul periodo che va dal settembre del 1943 alla fine della guerra.
Il presidente Bressan ha rivolto un ringraziamento alla Fondazione Carigo ospitante e soprattutto alla dott.ssa Lucia Pillon che con grande professionalità ha svolto un lavoro faticoso ed impegnativo in condizioni non sempre facili contribuendo in modo determinante alla positiva riuscita dell’intervento.
Soddisfazione ha espresso anche il presidente della FIVL Francesco Tessarolo, il quale ha ricordato che questo di Gorizia è uno dei tanti interventi di recupero messi in atto dalla Federazione in questi ultimi anni: “Stiamo lavorando – ha esordito Tessarolo nel suo messaggio inviato all’incontro - per il riordino dell’archivio presso il Comune di Bastia Mondovì, quello di Voghera, quello di Lucca, quello della Associazione Osoppo di Udine, mentre ci accingiamo a riprendere in mano quelli di Vicenza, Verona e Venezia. Abbiamo iniziato un lungo lavoro di ripresa di questa importante documentazione storica, spesso quasi dimenticata e trascurata, ma che invece costituisce un pilastro fondamentale per conoscere a fondo la storia della Resistenza. Il riordino dell’archivio Merni di Gorizia è un passaggio importante per conoscere la resistenza al confine orientale e ringrazio in particolare gli amici di Gorizia che sono stati protagonisti di questo intervento.”
Confidiamo – concluso Tessarolo - che il lavoro possa continuare nei prossimi anni, certo con i fondi ministeriali, ma anche con i fondi provenienti dalle fondazioni bancarie e anche da parte di privati”. (aise)