SETTEMBRE: TEMPO DI NUOVI AMBASCIATORI

ROMA\ aise\ - Infine l’Italia ha un nuovo ambasciatore in Australia, anzi, una nuova ambasciatrice. È Francesca Tardioli, da lunedì scorso, 16 settembre, a Canberra, "orgogliosa e onorata di rappresentare l’Italia in Australia". Tardioli, che ha iniziato il suo mandato andando a ricoprire un ruolo vacante ormai da mesi in seguito all’improvviso rientro in Italia dell’ambasciatore Stefano Gatti, ha annunciato che si impegnerà "a portare avanti un partenariato a tutto campo tra i due Paesi amici, che condividono valori fondamentali, tradizioni democratiche e radici culturali in un mondo in continuo cambiamento".
Umbra, classe 1965, Francesca Tardioli si laurea in scienze politiche ed entra in carriera diplomatica nel 1991. Il suo primo incarico alla Farnesina è alla Direzione Generale Emigrazione dove rimane fino al 1992, anno in cui vola a Tirana dove è secondo segretario commerciale. Nel 1995 lascia l’Albania per la Germania: è reggente al Consolato a Norimberga, dove nel 1996 viene confermata con patenti di console. Nel 1998 è primo segretario commerciale a Riad, dove rimane per due anni. Nel 2000 torna a Roma, alla DG Promozione e Cooperazione Culturale. Quattro anni più tardi è consigliere alla Rappresentanza permanente presso la NATO a Bruxelles, dove nel 2007 viene confermata con funzioni di primo consigliere. Nell’agosto del 2008 è console henerale a Tripoli; due anni dopo viene posta fuori ruolo per prestare servizio presso la NATO in Bruxelles quale "Deputy Assistant Secretary General for Planning in the Operations Division". Torna alla Farnesina nel 2016, alle dirette dipendenze del direttore generale per gli Affari Politici e di Sicurezza. Nel settembre dello stesso anno è vice direttore generale per gli Affari Politici e di Sicurezza/direttore centrale per le Nazioni Unite e i diritti umani, incarico che ha lasciato per l’Australia.
"Vogliamo costruire su tradizionali rapporti di amicizia e collaborazione una cooperazione ancor più strutturata, ambiziosa e reciprocamente proficua. Questa dimensione bilaterale delle relazioni si inserisce nel comune impegno di Italia e Kuwait per la promozione della stabilità e della sicurezza regionale e internazionale". Queste le prime parole pronunciate da Carlo Baldocci nella sua nuova veste di ambasciatore d'Italia in Kuwait.
Nato a Roma nel 1966, Baldocci si è laureato all’Università La Sapienza in Giurisprudenza nel 1990 con una tesi sulle sanzioni nel diritto internazionale. È entrato, per concorso, al Ministero degli Affari Esteri nel 1992, dove ha prestato servizio prima alla Direzione Generale degli Affari Politici - Ufficio Medio Oriente, poi in Segreteria Generale. Nel 1995 è destinato in sede presso l’Ambasciata d’Italia a Teheran, dove svolge le funzioni di capo dell’ufficio economico e commerciale e, successivamente, dal 1999 presso quella a Washington dove è il capo segreteria dell’Ambasciatore. Rientra a Roma nel 2003, come consigliere diplomatico del Ministro dell’Economia e delle Finanze, ruolo che ricopre per dieci anni con tutti i Ministri che si succedono nella carica in quel periodo a via XX Settembre. Rientra al Ministero degli Affari Esteri nel 2013 dove presso la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese guida l’appena costituita Unità per le politiche e le iniziative di attrazione degli investimenti esteri. Dal 2015 è distaccato dalla Farnesina presso Cassa Depositi e Prestiti, l’Istituto Nazionale di Promozione, prima come direttore degli Affari internazionali, poi come responsabile Public Affairs e membro del Comitato di direzione di Gruppo. Rientrato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Direzione per la Promozione del Sistema Paese nell’aprile 2019, assume le funzioni di Ambasciatore in Kuwait nel settembre dello stesso anno. Nel corso degli anni trascorsi presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e presso Cassa Depositi e Prestiti ha ricoperto funzioni anche in numerosi comitati interministeriali e gruppi di lavoro internazionali oltre che, autorizzato dalla Farnesina, incarichi nella governance di alcune società partecipate italiane: è stato Presidente di Cdp Reti (2017-2019), consigliere di amministrazione di Finmeccanica (2011-2013) e di Ansaldo Energia (2018-2019). È Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere dell’Ordre National du Mérite francese.
Nuovo ambasciatore anche in Nicaragua, un "Paese straordinario per la gente, la storia, la cultura, le bellezze naturali. Vorrei farlo conoscere meglio ed impegnarmi perché l’Italia possa sostenerlo nel cammino verso democrazia e sviluppo". Così Amedeo Trambajolo, che ha iniziato il suo mandato a Managua.
Veneziano, classe 1955, Trambajolo si laurea in Giurisprudenza nel 1980 all’Università di Bologna. Successivamente consegue all’Università di Firenze una seconda laurea in Scienze Politiche nel 2002. Dopo alcuni anni di attività di lavoro nel settore privato, entra in carriera diplomatica nel 1987, iniziando il suo percorso professionale alla Direzione Generale Relazioni Culturali. Dal 1989 assume il ruolo di secondo segretario commerciale a Lusaka, in Zambia, confermato nel 1992 nella stessa sede con funzioni di primo segretario commerciale. Nel medesimo anno assume a Tirana e dal 1995 ad Oslo. Rientra a Roma nel 1997 per occuparsi di Affari economici, e dal 2000 di Integrazione europea. Prosegue la sua carriera come Primo Consigliere alla Rappresentanza Permanente presso l’UE in Bruxelles dal 2002 al 2006. Dal 2006 al 2010 presta servizio alla Rappresentanza Permanente presso l’ONU. Tornato al Ministero nel 2010, lavora nel campo della cooperazione politica multilaterale e dei diritti umani. Dal 2011 è Primo Consigliere alla Rappresentanza Permanente presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra. Dal 2015 rientra a Roma, prestando servizio al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in qualità di Consigliere Diplomatico del Ministro. Rientrato in Farnesina, ha lavorato nell’ultimo anno alla Direzione Generale Unione Europea. (focus\aise)