Gli italiani all’estero e il turismo: Nissoli (Fi) interroga Garavaglia e Franceschini
ROMA\ aise\ - Quanti italiani all’estero hanno usufruito degli accessi gratuiti alle aree e ai parchi archeologici? E da dove provenivano? È solo uno dei dati che Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta in Centro e Nord America, ha chiesto ai Ministri del turismo e della cultura, Garavaglia e Franceschini, in una interrogazione in cui sottolinea l’importanza di valorizzare il turismo delle radici.
Nella premessa, Nissoli ricorda che “la legge n. 178 del 2020, all'articolo 1, comma 89, per incentivare la ripresa dei flussi di turismo di ritorno, ha istituito, nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (ora Ministero del turismo), uno specifico fondo con una dotazione di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, per dare la possibilità agli italiani residenti all'estero, registrati all'Aire, di accedere gratuitamente alla rete dei musei, delle aree e dei parchi archeologici di pertinenza pubblica, di cui all'articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004”.
“Il successivo comma 90 del citato articolo – precisa Nissoli – ha disposto che, con decreto del Ministro del turismo, fossero stabilite le modalità di attuazione del comma 89, anche al fine del rispetto del limite di spesa annuo previsto; con decreto ministeriale n. 36 del 2021 è stato disposto, all'articolo 1, comma 1, l'accesso gratuito ai cittadini italiani residenti all'estero iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) a musei, aree e parchi archeologici gestiti dallo Stato, a seguito di esibizione di idoneo documento comprovante l'iscrizione all'Aire”.
“L'articolo 2 del citato decreto ministeriale, - annota la parlamentare – ha previsto che la competente direzione generale Musei provveda “alla rilevazione degli accessi gratuiti dei cittadini italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE ed al monitoraggio dei conseguenti oneri economici, in modo specifico e differenziato rispetto alle altre tipologie di gratuità”; con tale monitoraggio, da effettuarsi con cadenza mensile, è rilevato il numero dei biglietti gratuiti emessi in favore dei nostri connazionali residenti all'estero, nonché il conseguente mancato introito riferito a ciascun istituto periferico del Ministero, anche di quegli istituti che hanno affidato i servizi di biglietteria e prenotazione a concessionari esterni. Sulla base dei dati acquisiti, il Ministero provvede a disporre l'assegnazione delle relative risorse ai singoli istituti, inclusi quelli dotati di autonomia speciale, quale indennizzo per i mancati introiti”.
“Tale gratuità – osserva la deputata – avrebbe dovuto incentivare il cosiddetto turismo delle radici, in cui il turista scopre qualcosa che gli appartiene, che fa parte della sua storia e della sua cultura e che è la memoria, appunto, delle sue radici e che porta, principalmente i discendenti dei nostri emigrati, non solo a visitare e a vivere i luoghi dei propri antenati, ma anche a scoprire nuove forme di cultura, tradizioni legate all'artigianato e all'enogastronomia di quei luoghi”.
Ricordato che “il 2021 è stato l'anno del lento rientro alla normalità e ha visto, seppur con numeri ancora lontani da quelli degli anni pre-pandemia e con ancora forti limitazioni di viaggio da diversi Paesi, una ripresa del turismo straniero e con essa il ritorno dei nostri connazionali e dei loro discendenti residenti all'estero”, Nissoli chiede ai ministri “se il Governo intenda fornire il numero degli accessi gratuiti degli iscritti Aire ai musei e alle aree e ai parchi archeologici di pertinenza pubblica fino ad oggi e la eventuale provenienza estera” e “se sia a conoscenza dell'impatto che la suddetta misura ha avuto nell'incentivare il cosiddetto turismo delle radici”.
Inoltre, la deputata chiede di sapere “se non si reputi opportuno avviare iniziative, in collaborazione con altre amministrazioni che hanno recentemente sviluppato un'apprezzata competenza nella promozione del turismo delle radici, ispirate ad una visione più articolata che induca i connazionali all'estero e gli oriundi italiani a visitare quando non a scoprire il patrimonio artistico e naturalistico italiano, che è componente essenziale dell'identità italiana cui gli oriundi italiani e gli italiani all'estero sono di fatto molto attaccati”. (aise)