Russia: il mondo teme la guerra civile
foto Corriere
ROMA\ asie\- Il leader milizia privata Wagner, Yevgeny Prigozhin, dopo aver attaccato a più riprese i vertici militari di Mosca annuncia di controllare la città russa di Rostov e inizia la marcia su Mosca con i suoi 25mila uomini pronti a morire, dopo aver chiesto un incontro al ministro della Difesa Sergheij Shoigu . Da parte sua il presidente russo Vladimir Putin, che grida al tradimento e promette di punire i responsabili, grida “ci hanno pugnalato alle spalle” e promette che “non si ripeteranno gli eventi del 1917”.
Mentre sugli schermi tv mondiali si susseguono le “dirette” sull’evento, le segreterie di tutto il mondo sono in allarme nel timore di una possibile guerra civile che nessuno si augura e tutti temono, anche se per ragioni diverse. Sono in corso consultazioni tra i vertici UE, nell’ambito del G7, in ambito Nato. ”. Negli Usa si segue la crisi e si consultano gli alleati; Pechino chiede a Putin di riportare l'ordine; da Londra si invita alla cautela.
In Italia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta seguendo l'evoluzione della crisi in Russia e ha già tenuto un vertice con i ministri degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, e i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. I vertici di Esteri, Difesa e Itelligence, in coordinamento con Palazzo Chigi, stanno analizzando e valutando lo scenario, in costante contatto con gli alleati della NATO e dell'Unione europea. Gli italiani in Russia sono stati invitati alla prudenza; al momento, assicura il ministro Tajani, "nessuna criticità”.
Intanto, le immagini tv danno conto del susseguirsi nella capitale di misure antiterrorismo; Piazza Rossa e Mausoleo di Lenin chiusi. Gli 007 russi ritengono che Prigozhin stia tentando un colpo di Stato”. Dall’Ucraina – “è solo l'inizio” – si contano tre morti a Kiev dopo i raid russi della notte, si scava tra le macerie, colpito un palazzo di 24 piani, abbattuti 41 dei 51 missili lanciati. Insomma, la guerra vera continua. (aise)