CCIS: addio dazi doganali sulle importazioni industriali in Svizzera

ZURIGO\ aise\ - Addio ai dazi dogali sui beni industriali di importazione. Con questa notizia la Svizzera ha inaugurato il 2024, incontrando, secondo quanto riportato dalla Camera di Commercio Italiano per la Svizzera, il favore di tutti i produttori, italiani in primis, che esportano i propri beni verso la vicina Confederazione elvetica. Una misura che ha visto ben 10 anni di attività preparatoria e che ha il preciso scopo di diversificare l’offerta sul mercato, rendendo più competitivi anche i prodotti di importazione.
Ma "quali beni saranno agevolati?", si è chiesta la CCIS. Tra i prodotti industriali in Svizzera rientrano sia i fattori produttivi dei processi di produzione (per es. beni d’investimento, materie prime, sale, semilavorati e macchinari), sia i beni di consumo (biciclette, elettrodomestici, indumenti, scarpe ecc.). Non sono considerati prodotti industriali e quindi non beneficeranno dell’abolizione dei dazi doganali, i prodotti agricoli e quelli della pesca.
Insieme all’eliminazione dei dazi sui prodotti industriali di importazione, sono state previste anche semplificazioni nella procedura tariffaria e nell’area di certificazione di origine. Queste misure contribuiranno a ridurre gli oneri amministrativi per le aziende. Anche i consumatori trarranno vantaggio da questi risparmi. Il governo svizzero si occuperà di monitorare l’effetto di queste misure sui prezzi dei prodotti. Va inteso che l’eliminazione dei dazi sui prodotti industriali non avrà effetti sulle procedure di sdoganamento. Pertanto, resterà obbligatoria la presentazione di una dichiarazione di importazione e il pagamento di altre imposte, tra cui l’IVA.
L’abolizione è stata decisa dal Parlamento il 1° ottobre 2021 tramite la modifica della legge sulla tariffa delle dogane. Nella seduta del 2 febbraio 2022 il Consiglio federale ha stabilito l’entrata in vigore del provvedimento a partire dal 1° gennaio 2024. Le ripercussioni immediate emerse dagli studi fatti in questi anni hanno evidenziato un incremento di circa 860 milioni di franchi in termini di benessere, derivato sia dal risparmio diretto delle aziende sui dazi (stimato in circa 490 milioni) che da alleggerimenti amministrativi per un totale di circa 100 milioni di franchi. A questi si sommano i benefici indiretti come l’aumento della produttività delle imprese, valutato intorno ai 270 milioni di franchi. Considerando le importazioni svizzere del 2022, si stima che il risparmio indiretto sui dazi sia addirittura di 600 milioni di franchi. (aise)