CCIS: le esportazioni del Made in Italy in Svizzera in crescita costante (+13,1%)

ZURIGO\ aise\ - Nonostante il contesto geopolitico globale aggravato dalle incertezze legate ai dazi e alla conseguente volatilità economica, l’export Made in Italy dimostra un successo non scontato e lo fa anche in mercati di “prossimità”. Secondo i dati ISTAT relativi ai primi quattro mesi del 2025, la Svizzera si è confermata come un partner strategico di primaria importanza per l’export Made in Italy, distinguendosi come uno dei mercati esteri a più alta crescita. E di questo è soddisfatta la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, che è "punto di riferimento per imprenditori interessati ad espandere i propri interessi commerciali".
L’Italia rappresenta il quarto paese esportatore per la Confederazione elvetica ma sono proprio i dati ad evidenziare questo strettissimo legame che vede i due paesi limitrofi giocare una partita dall’esito “win-win”.
Nel primo quadrimestre del 2025, sempre secondo gli osservatori più accreditati, l’export italiano verso la Svizzera è cresciuto del +13,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, superando nettamente la performance di altri mercati chiave di riferimento.
Tra questi, la Spagna, che si è fermata al +10,8%, gli Stati Uniti, +8,4%, e la Germania +4,1%.
Numeri che confermano il ruolo di top player rivestito della Svizzera non solo come mercato di sbocco privilegiato, ma anche come piattaforma logistica e commerciale di riferimento nel centro Europa. L’interscambio commerciale tra Italia e Svizzera, nel primo trimestre 2025, ha raggiunto un valore complessivo di oltre 12 miliardi di euro, con un saldo attivo per l’Italia.
E non sono solo agroalimentare, lusso e turismo i settori trainanti, c’è un ventaglio molto più ampio di asset strategici che conducono al successo del dato generale. Tra questi: gli articoli farmaceutici e chimico-medicinali, 2,54 miliardi € (+20% rispetto al 2024); i prodotti alimentari, bevande e tabacco, 454 milioni €; i macchinari e le apparecchiature, 463 milioni €; i metalli e i prodotti in metallo, 1,32 miliardi €; i prodotti delle altre attività manifatturiere (inclusi gioielli e articoli di lusso), 641 milioni €.
La Confederazione, poggiando su pilastri quanto mai soliti e appetibili come stabilità economica e politica, la prossimità geografica e la forte domanda di prodotti ad alto valore aggiunto da parte di un pubblico mediamente alto spendente e soprattutto molto informato, rappresenta un mercato particolarmente attrattivo per le PMI italiane, disposte a rispondere efficacemente alle richieste del mercato anche con soluzioni ad hoc. Si tratta di una serie di elementi che rendono il mercato elvetico particolarmente attrattivo per l’export Made in Italy, in grado di rispondere efficacemente alle richieste del mercato anche con soluzioni ad hoc. La proverbiale flessibilità italiana e gli investimenti in R&D pagano gli imprenditori che, sempre più spesso, guardano al territorio elvetico come ad un hub strategico per l’apertura di nuove opportunità di business, ma anche per rafforzare le proprie operazioni legate all’export con partner qualificati e formati. (aise)