Il Cgie rivendica il suo ruolo e trova l’appoggio del dg Vignali

ROMA\ aise\ - Il bilancio del Cgie vive una difficoltà finanziaria ereditata dalle decisioni politiche post pandemia. Allo stato ci sono “220mila euro ritrovati fortunosamente dal nostro direttore generale”, ha riferito all’assemblea la segretaria generale Maria Chiara Prodi, accanto a lei il dg Luigi Maria Vignali. Ma i colleghi consiglieri non ci stanno ad essere messi alle strette e invocano l’applicazione della legge. La plenaria s’ha da fare, verrebbe da dire usando una espressione di manzoniana memoria. E la Dgit è dalla loro parte, ha assicurato Vignali, per cui farà ogni sforzo per trovare nuovi fondi e garantire che entro l’anno il Consiglio possa riunirsi di nuovo in assemblea plenaria a Roma, senza dover rinunciare alle commissioni continentali itineranti.
Perché questa è stata inizialmente la scelta di fronte alla quale il Consiglio è stato messo oggi, nell’ultima giornata di lavori alla Farnesina, prima della riunione del Comitato di Presidenza. Prodi ha chiesto all’assemblea un confronto sulle “due opzioni”, perché ad oggi “solo una si può rendere operativa” se non arriveranno fondi supplementari. Dunque il CdP ha voluto raccogliere “punti di vista” e “preferenze strategiche”.
Il coro è stato unanime: non si può rinunciare alla plenaria. Anzi, come ha sottolineato Mangione, non bisogna dimenticare che, sempre secondo legge, andrebbe indetta anche la Conferenza Stato - Regioni - Province autonome – Cgie, che sembra finita nel dimenticatoio e invece “è un organismo dall’importanza enorme” perché produce indicazioni sulle politiche che governo e parlamento dovrebbero attuare nei tre anni successivi rispetto alle politiche degli italiani all’estero. Senza contare, ha osservato Mangione, che i finanziamenti previsti dall’indizione della Conferenza potrebbero coprire anche i costi per l’organizzazione di una nuova plenaria.
Petruzziello è stato uno dei consiglieri che si sono dichiarati “favorevole” alla scelta delle riunioni continentali e di un CdP che “prepari il nostro futuro”. Sempre attenendosi al bilancio.
“Se non ci sono i soldi, stiamo discutendo per niente”, ha tuonato Cretti, che comunque ha espresso “in astratto” la sua preferenza per l’assemblea generale: “sebbene in tono minore”, consentirebbe comunque di far riunire a Roma sia le commissioni continentali sia le tematiche, ha osservato.
D’accordo anche Billè, che pure ha sollevato la questione della “tempistica”, suggerendo di organizzare le plenarie “in un periodo dell’anno più idoneo in cui possiamo spendere meno”. E di seguito anche i consiglieri Papandrea, Gurrieri e Scigliano.
Boccaletti ha chiesto che il CdP condivida l’orientamento di spesa con il gruppo bilancio istituito nella scorsa assemblea e che ad oggi non disponeva ancora dei dati richiesti, illustrati poi ai consiglieri tutti dalla segretaria esecutiva del Cgie, Mirta Gentile.
Mentre Pinto si è detto favorevole alla indizione delle riunioni continentali, perché, ha spiegato, “è da molti anni che manca sentire la voce delle associazioni, dei Comites e dei diversi Paesi”, specie di quelli che non hanno una rappresentanza nel Cgie.
Infine Gazzola ha chiuso gli interventi con un dato di fatto: “la legge dello Stato ci dice che il Cgie si riunisce in 1 plenaria e 2 continentali. È scritto”.
E da questa affermazione, condivisa, è partito l’intervento del direttore generale Vignali, che, ringraziando i consiglieri per una “assemblea plenaria davvero ricca di spunti” e svoltasi “in un clima positivo”, ha annunciato: “per quest’anno ho chiesto altri fondi in assestamento di bilancio che sarebbero sufficienti a fare tutto. Non sarà facile ottenerli, ma ci stiamo provando”. Quanto al 2025, Vignali ha chiesto “finanziamenti adeguati” e di certo “superiori” a quelli dell’anno in corso, tali da consentire al Cgie di lavorare. La richiesta sarà inoltrata al Mef; intanto il direttore generale è tornato a insistere anche con la Direzione del personale per avere “ulteriori risorse umane”.
I 30 odg approvati oggi sono “un sintomo di dinamismo e voglia di fare di cui terremo conto”, si è avviato a concludere Vignali, che ha infine invitato i consiglieri a fidarsi del loro Comitato di Presidenza, “che svolge un lavoro prezioso, intenso”, ma anche ad “usarlo” per veicolare alcune istanze che più rapidamente possono essere così portate all’attenzione dell’amministrazione.
Infine un auspicio: che la proposta di modifica della legge istitutiva dei Comites arrivi presto in Parlamento. Con questo obiettivo “è importante lavorare insieme”.
Lo ha confermato una “emozionata” segretaria generale: questo tempo, ha detto, quello che ogni consigliere dedica volontariamente alle plenarie e alle riunioni del Cgie, “è straordinariamente prezioso e dobbiamo sfruttarlo al meglio” per i nostri connazionali. (r.aronica\aise)